giovedì 20 settembre 2012

Colloquio da Starbucks...potrebbe essere la svolta?

Salve amici, oggi (giovedi') e' stato il giorno del colloquio con il capo di una compagnia italiana che produce gioielli. Qualche mese fa avevo inviato il resume come candidatura spontanea e pochi giorni fa ci siamo accordati di vederci in uno Starbucks.
Di solito a tutte le compagnie alle quali invio il resume specifico anche nell'email che per poter lavorare in Usa mi servirebbe la sponsorizzazione per un visto lavorativo. Non so perche' ma a questa compagnia non lo ho fatto perche' ho pensato che specificarlo subito avrebbe potuto bruciare la possibilita' di un colloquio faccia a faccia.
Stamattina mentre cercavo lo Starbucks dell'appuntamento pensavo: ok, gia so che quando gli diro' della sponsorizzazione ricevero' l'ennesimo "mi dispiace ma purtroppo non sponsorizziamo per il visto".
Incontro il capo, piu' precisamente dovrei dire il CEO, un signore italiano molto distinto ma amichevole che mi fa domande sulla mia esperienza negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Italia e dopo aver ascoltato la storia dei miei ultimi anni mi dice che potrebbe avere un paio di posizioni lavorative adatte a me! Deve pensarci su per qualche giorno e valutare un po' di cose. La compagna ha dei negozi a NYC, Beverly Hills, Aspen e ne apriranno uno a Chicago. Il centro operativo che li coordina e' in una zona, buona, del Bronx a NY. Mi fa due scenari: lavorare a NY, agli uffici centrali, o a Chicago, se sono disposto a trasferirmi li'. Ovviamente dico che mi andrebbe bene sia NY che Chicago. Ma devo ancora buttare la bomba che potrebbe distruggere tutto e gli dico che per lavorare avrei bisogno di un visto lavorativo. Ma con mia sorpresa non si scompone piu' di tanto e mi dice che deve informarsi ma potrebbe non essere un problema.
Mi invita ad una festa a inizio ottobre a Manhattan dove verra' presentata una nuova collezione e dove ci sara' anche la stampa e poi mi chiede di andare un giorno, da decidere, agi uffici centrali del Bronx per incontrare un suo collaboratore (che proviene dalla mia stessa regione, caso piu' unico che raro) per trascorrere qualche ora con lui e capire meglio il tipo di lavoro anche per capire se mi puo' piacere. Insomma, aspetto ulteriori dettagli ma direi che le cose promettono bene. Altro dettaglino, la paga iniziale se decideranno di assumermi e' molto piu' alta di quella che mi ha proposto pochi giorni fa la mia ex compagnia. E ci sono prospettive di crescita. Ma ora non voglio illudermi troppo, attendo qualche giorno e se son rose fioriranno. Nel frattempo continuo a guardarmi attorno e martedi ho un altro colloquio fissato a NY... dopodiche' non ne ho altri all'orizzonte. I'll keep you updated. Vi tengo aggiornati.

10 commenti:

  1. Testicula Tacta :) BTW, avevo creduto che facessi un colloquio per lavorare in Starbucks (che come noto è impossibile non avendo la green card....)... In bocca al lupo!!!!!!

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  2. @ Macmarty in CAB? cosa volevi dire?
    @ Giuseppe il colloquio e' stato molto informale in uno Starbuck. A volte qui alcuni colloqui di lavoro li fanno da Starbuck...sembra strano ma anche questa e' l'America! E ho parlato con il CEO che e' arrivato puntualissimo e non se la tirava minimamente. In Italia ho fatto dei colloqui che prima di poter parlare con un manager di media importanza saro' dovuto andare nei loro uffici tre, quattro volte...
    @ Dario e Alain Crepi il lupo!

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  3. in Cab significa in culo alla balena!

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  4. Ah credovo che intendessi "nel taxi" perche' il taxi qui lo chiamano anche cab

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  5. Ciao ho trovato questo tuo post di qualche anno fa che parla di lavoro e Starbucks… Ti spiego rapidamente cosa mi è successo, e vorrei chiederti un consiglio.
    Al momento sto in Florida con un normale ESTA (visa waiver). Mi sono imbattuto in un locale Starbucks che cercava un cameriere che sapesse pure l'italiano, e mi sono presentato al colloquio. Incredibile: hanno intenzione di prendermi! Però mi ha sorpreso il fatto che non mi hanno MAI chiesto se ho i documenti in regola per lavorare negli USA. Quasi sicuramente danno per scontato che io già ce li abbia, ma ovviamente non è così. Il lavoro ha la durata di un anno (rinnovabile, credo).
    Ora però sono preoccupatissimo e triste, perché temo che succeda proprio quello che hai descritto benissimo nel post: appena dirò "non ho il permesso di lavoro" mi risponderanno "ah ok allora tanti saluti".
    Secondo te che mi conviene fare?
    Certe volte sento parlare di "una marea di messicani che lavorano in nero"… ma se ciò fosse vero, come mai non li beccano (o per lo meno non beccano la maggioranza)? I controlli sono solo a campione?
    Tornare a casa a mani vuote sarebbe un vero peccato 😟
    Ciao, grazie in anticipo per la risposta, e complimenti per il blog!

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    1. Ciao, probabilmente pensano che tu abbia i documenti per lavorare qui ovvero cittadinanza o green card. La cosa migliore da fare è essere onesti e dire subito che tu per poter lavorare qui hai bisogno di un visto di lavoro. Magari puoi dire che sei disposto a sostenere tutte le spese. Sinceramente non penso che si facile ottenere un visto per lavorare da Starbucks, altri americani non possono fare quel lavoro? Ripeto però che devi dire la verità..non vorrai stare qui da illegale a vita! Prima o poi ti scoprono e ti mandano indietro in Italia e ti impediscono di tornare qui per almeno 10 anni.

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