domenica 30 settembre 2012

One panini, two paninis


 
 
  
Allora cari Americani, ripetete con me:
One cannolo, two cannoli.
One panzerotto, two panzerotti.
One panino, two panini.
Ho capito che nella terra dell'abbondanza il singolare e' un concetto da mettere al bando ma one panini and two paninis...nun se po' proprio senti'. :)

sabato 29 settembre 2012

Altro colloquio a Brooklyn, ma su questo ci conto poco

Ieri sono stato a Brooklyn per un altro colloquio per una compagnia italiana che produce articoli sportivi e iniziera' le operazioni negli Stati Uniti a novembre. Il colloquio con il manager e' andato abbastanza bene ma quando mi ha chiesto quanto ti aspetti di guadagnare? gli ho detto quanto guadagnavo due anni al mio ultimo impiego negli Usa e gli ho dato un'idea di quanto potrebbe offrirmi l'azienda di gioielli con la quale ho sostenuto il colloquio da Starbucks pochi giorni fa e ha sgranato gli occhi. Ho avuto l'impressione che nonostante stiano cercando un office manager il budget sia molto basso e probabilmente poiche' non sono ancora molto familiari con il mercato del lavoro e gli stipendi medi americani forse hanno in mente di offrire i classici 1200 euro italiani? Non so, magari mi sbaglio, comunque il manager continuera' a fare altri colloqui e mi fara' sapere cosa avra' deciso tra due settimane.
Prima di andare al colloquio sono entrato in un locale molto spartano gestito da ispanici e, anche se non me lo aspettavo, ho mangiato il miglior bacon cheeseburger di sempre.
Poi quando sono tornato a casa Mr M mi ha accolto con un piatto di crocchette che aveva preparato in mattinata. Molto buone e meno piccanti del solito. E poi, dulcis in fundo...cannoli siciliani con i quali si e' cimentato oggi, dopo le crocchette, per la prima volta. Buonissimi! 
Dopo cena, poi, forse perche' ultimamente sono tornato in fissa con Angelo Badalamenti, David Lynch e il mondo del mistero, ho avuto per un secondo una visione misteriosa. Avete presente la Signora Ceppo di Twin Peaks? All'improvviso Mr M ha tirato fuori una sorta di grosso ceppo bianco, ma si trattava di un pezzone di pecorino romano acquistato per la modica cifra di $75 da Restaurant Depot, negozio all'ingrosso per i ristoratori, al quale non so come lui e' riuscito ad avere accesso.
Io e F abbiamo grattugiato il pezzone per tutta la serata (cinque contenitori di plastica pieni di pecordino grattugiato).
Certo che vi sto parlando solo di colloqui e cibo eh? Spero di non annoiarvi troppo ma ultimamente sono molto concentrato su questi aspetti, soprattutto i colloqui perche' il tempo corre e tre mesi passano in fretta e se non riesco a trovare lavoro, devo ritornare in Italia.

giovedì 27 settembre 2012

Tutto procede qui negli States

Ciao amici, lo so, lo so, volete essere aggiornati. Essendo ospite da Mr M e il figlio F purtroppo non ho tutto il tempo che vorrei per mettermi al PC. Quando non sono in giro per colloqui o per incontrare parenti e amici trascorro molto tempo con loro cucinando, mangiando, girovagando per negozi di alimentari, facendo qualche passeggiata con F, chiacchierando e guardando la tv. Poiche' so che apprezzano la mia compagnia, cerco di non isolarmi troppo e mi metto al pc solo un po' prima di andare a dormire.
Che dire, tutto procede bene qui. Mi sono reso conto che come per magia mi sto gradualmente disintossicando dai veleni italiani. Solo pochi mesi fa, quando ero ancora in Italia, ero sempre nervoso e rognoso verso tutte le piccole grandi cose quotidiane che puntualmente non funzionano nel caro Paese ed ero anche agitato-disgustato perche' nonostante inviassi decine di CV nessuna azienda rispondeva alle mie email mentre i mesi passavano strisciando silenziosi verso il baratro.
Ora negli States mi sento piu' sereno, ho gia' sostenuto molti colloqui e come sapete un'azienda che produce gioielli sembra interessata ad assumermi ma anche se la cosa non dovesse andare in porto, per ora, sono soddisfatto perche' le compagnie almeno mi contattano, mi scrivono email, mi convocano per i colloqui, in sostanza sembrano valorizzarmi o per lo meno riconoscere la mia esistenza e sono convinto che qualcosa di positivo succedera' presto. E poi anche solo fare una passeggiata attorno al quartiere in cui vivo, in cui ci sono stupende casette in legno con ampi giardini verdi e viali alberati riesce sempre ad infondermi una dolce tranquillita'.
Altro aggiornamento. Poco fa mi sono iscritto in palestra, NYSC, la stessa in cui andavo anni fa dopo il lavoro, e anche sabato mattina e domenica pomeriggio. Era per me un rito molto distensivo e forse ora mi commuovero' tornando su quei trade mills ascoltando musiche dei Dream Theater, Korn, Metallica, System of a Down, Porcupine Tree sul mio iPod. Le palestre americane sono generalmente piu' attrezzate di quelle italiane e poi quasi tutti i macchinari del cardio sono collegati a una TV con lettore Dvd. Insomma potete guardare i vostro programmi TV o Dvd mentre sudate in cyclette. E il trucco funziona perche' spesso per continuare a vedere un programma senza accorgervene potere camminare sul trade mill anche per piu' di un'ora. Ma c'e' un mostro davvero temibile e non so se riusciro' ad affrontarlo di nuovo. Io lo ho battezzato Stairway to Hell e ve ne presento uno qui: stair climbing. Provate a fare 20 minuti su questo marchingegno diabolico e poi mi direte... suderete le pene dell'inferno. A proposito il caro F si e' iscritto tempo fa alla stessa palestra per perdere un po' di peso. La sua pigrizia pero' e' proverbiale e infatti pochi giorni fa gli ho chiesto: F, cosa hai fatto oggi in palestra? E lui: Sono stato nella sauna!
Ok amici, per oggi e' tutto, domani mi aspetta un altro colloquio a Brooklyn per un'azienda italiana di scuba diving. Credo siano in cerca di un office manager. Nel caso mi assumessero pero' non so se potrebbero sponsorizzarmi per un work visa ma tanto vale andare a parlarci e ascoltare cosa dicono. Sempre in tema di colloqui oggi mi hanno scritto un'email altre due compagnie alle quali inviai il resume. Una e' l'azienda di vini italiani per cui lavorai a Londra. Hanno anche una sede in Virginia e mi hanno scritto che se si liberasse un posto e fossi ancora in cerca di lavoro mi contatterebbero sicuramente. L'altra azienda importa cibo italiano e mi ha scritto per chiedere se sono ancora in cerca di lavoro. Ho risposto di si e gli ho spiegato anche la mia situazione "per lavorare in Usa ho bisogno di un work visa" e aspetto la loro email di risposta.
Ad oggi pero' come sapete il colloquio piu' promettente sembra essere stato quello che ho sostenuto allo Starbucks con il CEO della compagnia che produce gioielli italiani. I'll keep you posted!

martedì 25 settembre 2012

Colloquio a Brooklyn...e la ricerca continua

Oggi sono andato a sostenere un colloquio per una compagnia italiana con sede a Brooklyn che fa consulenza ad altre compagnie italiane che vogliono inserirsi sul mercato statunitense.
Di prima mattina, dopo una colazione a base di bagel con peanut butter e cappuccino a casa con F, mi sono diretto al parcheggio della stazione di Stamford, CT per lasciare li' la macchina e continuare in direzione Grand Central (NYC) comodamente seduto in treno. Solo che il mio parcheggio preferito da $8 al giorno era pieno e ho dovuto optare per quello accanto sborsando la bellezza di $28! Un furto! Sono arrivato a Brooklyn, per la precisione la zona sotto al ponte chiamata DUMBO, con un paio di ore di anticipo e quindi ho girovagato attorno all'edificio dell'azienda. Era un'area industiale che non mi ha fatto una buona impressione. Per strada c'erano delle persone di colore e altre di origine ispanica poco raccomandabili. Uno di questi mi ha chiesto 75 centesimi ma quando gli ho detto I don't have anything. I am sorry,  non ha insistito. Sono andato a mangiare un panino in un piccolo caffe' piuttosto spoglio e spartano (come piace a me, da vera America) e poi sono andato al colloquio.
Il titolare mi ha accolto con cordialità e mi ha subito informato che la posizione per cui misero l'annuncio su internet alcune settimane fa e' stata occupata da una ragazza che è in prova, ma io lo sapevo già perché avevo parlato con la sua assistente e sapevo che oggi il titolare avrebbe voluto solo fare una chiacchierata informale per valutare eventuali collaborazioni future. Mi ha quindi chiesto se potrei essere interessato quando se ne presentasse l'occasione a fare qualche consulenza ad aziende italiane nel settore dell'arredamento che volessero sondare il mercato americano, perché è il settore per cui ho lavorato in passato in Usa e potrei contattare molti vecchi clienti. Ovviamente ho detto di si, anche se ho confermato che sono anche in cerca di un lavoro permanente.
Mi ha poi proposto di tornare nel suo ufficio venerdì perché una azienda che sta assistendo, nel settore dello scuba diving, è in cerca di una persona che gestisca l'ufficio, più o meno un office manager. L'azienda inizierà le operazioni a fine anno e il titolare farà i colloqui nell'ufficio di Brooklyn in cui sono stato oggi.
Non è chiaro se in caso di assunzione questa azienda può sponsorizzarmi per un work visa ma tanto vale andare al colloquio venerdì e ascoltare cosa mi dicono. Sono in ballo e devo ballare o meglio investire e a tale proposito tra parcheggio, biglietto del treno e pranzo nel localino spartano american style ho speso circa $50. Ma chi non risica non rosica e quindi la ricerca continua. Wish me luck!

P.S. Questo blog sta diventando sempre più seguito. Ho notato nelle statistiche che a parte da Paesi come Italia, Usa, Germania, Federazione Russa, Regno Unito, Francia, Spagna, Australia, Belgio, Brasile, Svizzera ci sono lettori anche dalla Libia, Lituania, Ungheria, Cina, Peru', Kazakistan. Grazie a tutti! 

lunedì 24 settembre 2012

Cose di casa: ricette italiane e matrimoni combinati

Mr M e il figlio F possono essere molto insidiosi in cucina. Magrolino il padre, molto rotondetto il figlio, amano entrambi cucinare e farmi assaggiare le loro creazioni. Sono cuochi provetti, si impegnano, sperimentano e spesso gli riescono delle creazioni deliziose. Spesso, non sempre. E le porzioni sono "italo-americanizzate".
L'altra sera si sono industriati per fare una cenetta leggera ovvero una bella insalatona. Erano li' in cucina che tagliuzzavano e sminuzzavano. Ho chiesto di aiutarli ma mi hanno detto di stare seduto tranquillo e dopo un po' hanno messo in tavola una mega ciotola di insalata molto invitante.
Stavo per fare le porzioni ma Mr M mi fa: nooooo, che fai, questa e' la tua. Ora ne faccio altre due per noi, mangia, mangia tutto e pensa a stare bene! Si puo' ingrassare anche con un'insalata? Con loro si.
Essendo di origini calabresi, poi, sono fan di pepe, peperoncini e qualsiasi salsina piccante. Qualche giorno fa hanno detto: oggi proviamo a fare le crocchette di patate. Questa volta ho dato una mano anche io ma mi sono distratto un attimo e hanno messo cio' che per loro era il "pizzico" di pepe rosso nell'impasto di patate. Abbiamo messo in forno, abbiamo sfornato e avevo una gran voglia di addentarne una ma quando lo ho fatto...3000 gradi farenheit! Avro' messo un nuovo record mondiale: bere un litro d'acqua in due nanosecondi!
Cosa e' sono un po' forti eh?-dice Mr M- mangia, mangia tutto e pensa a stare bene.
Ne ho mangiate due e mi sono fermato li' con una scusa mentre Mr M e il figlio F continuavano a mangiarne quattro, cinque, sei senza battere ciglio...sangue calabrese.
Comunque sono molto simpatici e creativi e ora si sono messi in testa che vogliono imparare a fare i dolci siciliani. Gli regalero' dei libri di cucina e magari imparero' anche io a preparare qualche ricetta tipica italiana, in passato mi hanno gia' insegnato a fare il limoncello e sara' strano ora imparare a fare cannoli siciliani...nel Connecticut.
L'altro giorno e' venuta a casa un'amica italo-americana di Mr M. e tra le tante cose di cui abbiamo chiacchierato a un certo punto mi ha chiesto se sono interessato a conoscere una ragazza di una famiglia italo-americana che e' nata negli Stati Uniti, e' tanto una brava ragazza, lavoratrice... Pare che abbia rifiutato o (secondo me) sia stata rifiutata da un po' di persone e ora che ha 36 anni sente il peso del tempo che corre e ovviamente anche i genitori vorrebbero vederla sposata. Si parlava anche di altro ma ogni tanto mi tirava in ballo questa ragazza, che credo sia una sua nipote. Alla fine mi ha chiesto di nuovo se la vorrei incontrare, pero' in quel caso devo essere serio perche' i genitori sono persone serie, per bene. Mi sono visto nei panni di Tanino (del film My name is Tanino) che inizia a frequentare la ragazzotta italo-americana mentre i genitori di lei cercano di organizzare un matrimonio combinato. Troppa pressione per me e quindi le ho detto che non so, cioe' se e' ad una festa, senza pressione, va bene, altrimenti fa niente, sto frequentando anche tante altre amiche. La zia e' rimasta un po' delusa ma non so come andra' a finire, un po' di curiosita' di vedere come e' fatta questa tipa ce l'ho, ma neanche voglio fare la fine del caro Tanino. Comunque se un giorno la vedro', vi raccontero' tutto.

Matrimonio italo-americano

Ieri sono stato ad un matrimonio di alcuni amici di famiglia italo-americani. Sono andato direttamente al ristorante alle 6pm. Il locale era nel New Jersey ed era molto lussuoso, con alte colonne in marmo e fontane zampillanti. Ho notato poche differenze con il ricevimento di un matrimonio italiano.
Si inizia in una sala con il cocktail hour, vale a dire il buffet prima di mangiare, e poi si continua in un'altra sala per la cena. Poiche' la cena non dura molte ore, diversamente dall'Italia in cui si mangia quasi sempre a ora di pranzo e si inizia a ballare nel tardo pomeriggio, tutto era piuttosto accelerato e concentrato e quindi si ballava tra una portata e l'altra. Non c'era un gruppo musicale ma un DJ-animatore che parlava sia in italiano che in americano e che incitava tutti ad andare in pista a ballare. Le musiche erano molto particolari: Toto Cutugno, Umberto Tozzi e altre vecchie canzoni della tradizione italiana spesso mixate e modernizzate in versione da discoteca.
Ho parlato con qualche italo americano e una donna che vive in Usa da molti anni mi ha fatto un po' innervosire perche' raccontava di quando pochi anni fa ando' al mio paesino nel sud Italia per una breve vacanza. Stava facendo delle foto con il marito quando un ragazzo gentilmente le chiede se vogliono che gli faccia qualche foto. La sua risposta e' stata: ma cosa ti credi che vuoi fare fessa a me? Io sono di origini italiane, vai a rubare da qualche altra parte. Che figura! Cioe' il mio e' un paese molto piccolo, dove la gente e' onesta, tranquilla, si conoscono tutti e lei pensa che anche nel piu' remoto dei paesi italiani ci siano sempre in agguato scippatori e ladruncoli. Ma quali film vedono questi italo-americani? E il bello e' che raccontava l'episodio anche ad altri americani che le dicevano che era stata brava ad evitare di farsi fregare. E' una dura lotta riuscire a controbattere i pregiudizi di alcuni italo-americani, pezzenti arricchiti. Meglio ignorarli...
Ho avuto modo di chiacchierare anche con qualche ragazzo americano e sono sempre piu' sorpreso che ogni volta che chiedo ad un ragazzo di 24-25 anni "cosa fai nella vita?" nessuno ti risponde che sta studiando o che e' in cerca di lavoro. E' quasi matematico che ti rispondano: I am a lawyer. I am an accountant. I am a programmer. E sono gia' indipendenti potendosi permettere tranquillamente di pagare l'affitto di un appartamento. E magari non sono neanche delle cime, ma questo e' il bello degli Stati Uniti, c'e' posto per una vita dignitosa proprio per tutti. Basta solo un poco di impegno.
Tornando al cibo, e' stato deludente. Al tipico matrimonio italiano (almeno al sud) servono in tavola antipasto, tre primi, tre secondi, frutta e dolci a volonta' mentre ieri in New Jersey...un primo (una normale pasta al sugo), un secondo, tre dolcetti minuscoli e la torta. L'impressione generale e' che qui puntino piu' sul lusso del locale e meno sulla quantita' e qualita' del cibo. Insomma piu' apparenza e meno sostanza. Qualcuno di voi e' stato ad un matrimonio negli Stati Uniti?

giovedì 20 settembre 2012

Colloquio da Starbucks...potrebbe essere la svolta?

Salve amici, oggi (giovedi') e' stato il giorno del colloquio con il capo di una compagnia italiana che produce gioielli. Qualche mese fa avevo inviato il resume come candidatura spontanea e pochi giorni fa ci siamo accordati di vederci in uno Starbucks.
Di solito a tutte le compagnie alle quali invio il resume specifico anche nell'email che per poter lavorare in Usa mi servirebbe la sponsorizzazione per un visto lavorativo. Non so perche' ma a questa compagnia non lo ho fatto perche' ho pensato che specificarlo subito avrebbe potuto bruciare la possibilita' di un colloquio faccia a faccia.
Stamattina mentre cercavo lo Starbucks dell'appuntamento pensavo: ok, gia so che quando gli diro' della sponsorizzazione ricevero' l'ennesimo "mi dispiace ma purtroppo non sponsorizziamo per il visto".
Incontro il capo, piu' precisamente dovrei dire il CEO, un signore italiano molto distinto ma amichevole che mi fa domande sulla mia esperienza negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Italia e dopo aver ascoltato la storia dei miei ultimi anni mi dice che potrebbe avere un paio di posizioni lavorative adatte a me! Deve pensarci su per qualche giorno e valutare un po' di cose. La compagna ha dei negozi a NYC, Beverly Hills, Aspen e ne apriranno uno a Chicago. Il centro operativo che li coordina e' in una zona, buona, del Bronx a NY. Mi fa due scenari: lavorare a NY, agli uffici centrali, o a Chicago, se sono disposto a trasferirmi li'. Ovviamente dico che mi andrebbe bene sia NY che Chicago. Ma devo ancora buttare la bomba che potrebbe distruggere tutto e gli dico che per lavorare avrei bisogno di un visto lavorativo. Ma con mia sorpresa non si scompone piu' di tanto e mi dice che deve informarsi ma potrebbe non essere un problema.
Mi invita ad una festa a inizio ottobre a Manhattan dove verra' presentata una nuova collezione e dove ci sara' anche la stampa e poi mi chiede di andare un giorno, da decidere, agi uffici centrali del Bronx per incontrare un suo collaboratore (che proviene dalla mia stessa regione, caso piu' unico che raro) per trascorrere qualche ora con lui e capire meglio il tipo di lavoro anche per capire se mi puo' piacere. Insomma, aspetto ulteriori dettagli ma direi che le cose promettono bene. Altro dettaglino, la paga iniziale se decideranno di assumermi e' molto piu' alta di quella che mi ha proposto pochi giorni fa la mia ex compagnia. E ci sono prospettive di crescita. Ma ora non voglio illudermi troppo, attendo qualche giorno e se son rose fioriranno. Nel frattempo continuo a guardarmi attorno e martedi ho un altro colloquio fissato a NY... dopodiche' non ne ho altri all'orizzonte. I'll keep you updated. Vi tengo aggiornati.

mercoledì 19 settembre 2012

Cose di oggi: refill card, aria condizionata, benzina, sushi

Giornata tranquilla oggi in Connecticut dopo il temporale di ieri notte.
Le previsioni del tempo di ieri sera prevedevano catastrofi e consigliavano a tutti di non uscire di casa ma poi per fortuna stanotte non e' successo niente, solo un forte temporale, tuoni e lampi...si sa come e' la tv americana, tende al sensazionalismo catastrofico.
Alcune cose di oggi:
Refill card: dovevo ricaricare il mio cellulare con una scheda prepagata ma apparentemente, poiche' quasi tutti hanno un contratto di almeno due anni con un gestore telefonico, pochi conoscono l'esistenza della refill card. Infatti ricordando che alcuni negozi si potevano trovare le refill card telefoniche sono andato in uno Stop n Shop e alla mia domanda una cassiera ha ripetuto refill card come se fosse una parola misteriosa di una lingua sconosciuta. Un altro tizio del negozio mi ha detto: si certo dovremmo averle, mi ha mandato al corridoio 14 ma era l'area delle gift card! Vabe' sono andato a casa e ho ricaricato il cell online con la debit card.
Aria condizionata: devo riabituarmi all'uso estremo dell'aria condizionata. In treno, negli Starbucks, in macchina, al cinema...gli Americani usano l'aria condizionata, fredda o calda, a livelli estremi, ai limiti della sopportazione umana.
Benzina: la benzina in Connecticut costa circa $4 al gallone e facendo due calcoli e' meno di un euro al litro. Ho messo $20 dollari di benzina in macchina alcuni giorni fa e vado ancora in giro senza bisogno di tornare dal benzinaio. Ce ne e' ancora nel serbatoio. In Italia con 20 euro non avrei viaggiato tanto.
Sushi con un caro amico: ho incontrato un caro amico che mi ha invitato a pranzo in un ristorante thai/giapponese. Ho ordinato dell'ottimo sushi e chiacchierato piacevolmente. A proposito poiche' il mio amico e' un americano born and raised (nato e cresciuto in Usa) e ama l'Italia  e la cultura italiana, gli ho chiesto se gli piacerebbe se gli facessi un'intervista per il mio blog. Ha detto di si e spero sara' interessante per tutti voi leggere le opinioni di un vero americano, sia sugli Stati Uniti che sull'Italia. E magari affiancata alle interviste agli italiani che si sono trasferiti negli Usa inaugurero' una nuova rubrica sulle interviste agli americani born and raised in the States.
Stay tuned.

martedì 18 settembre 2012

Primo colloquio a New York

Giornata piovosa oggi. Stamattina mi accoglie F preparandomi una colazione a base di pan carre' fritti con due uova sopra. Non potevo rifiutare, buone ma pesantine. Un giorno vi descrivo il modo di cucinare calabro-americano di Mr. M e il figlio F.
Verso le 10 sono andato a New York in treno per uno dei miei pochi colloqui gia' fissati dall'Italia con un'azienda di Manhattan che importa vini italiani. Gli uffici erano due stanzette ma non molto lontani dall'Empire State Building. Ho parlato con il general manager e purtroppo mi ha detto che sono in cerca solo di rappresentanti. L'avvocato di immigration che mi ha assistito anni fa con gli altri visti mi ha sconsigliato di accettare questo tipo di lavoro per un semplice motivo. Io ho studiato lingue all'universita' e per dimostrare che ho delle caratteristiche specifiche difficili da trovare in altri americani bisogna puntare su questa conoscenza ed e' consigliabile accettare un lavoro di ufficio pe rcompagnie che si occupano di import-export, possibilmente italiane, in cui (almeno sulla carta) bisogna usare quotidianamente l'italiano anche per traduzioni molto tecniche. Il rappresentante lo possono fare facilmente tutti gli americani e quindi l'immigration potrebbe sostanzialmente dire alla compagnia che mi assumesse come rappresentante: perche' dovete assumere un italiano per fare il rappresentante? Non siete davvero riusciti a trovare un rappresentante tra gli americani? Non ci vogliono conoscenze specifiche per fare il rappresentante, non possiamo concedere il visto.
E quindi niente da fare, anche se il manager mi ha comunque scritto su dei post it una decina di nomi di aziende che importano vini e che potrebbero avere bisogno di personale italiano per lavori di ufficio. Molte di queste le conoscevo gia' e ho gia' inviato loro il mio Resume, a quelle che sono per me nuove lo inviero' in questi giorni.
Sono tornato a casa da poco accolto da Mr M e F e mi hanno fatto trovare una veal parmigiana e una Corona bella fresca. Che gentili, cucinano anche per me e mi mettono da parte il cibo se torno tardi. Tra poco esco con F e un suo amico. Magari si va in un pubbetto qui in Connecticut. E da domani la ricerca di lavoro continua.

lunedì 17 settembre 2012

Cose di oggi: pizza, una quasi assunzione al telefono e laundromat

Ciao amici,
Brevi aggiornamenti. Stamattina mi sono cimentato a fare la pizza e i panzerotti con F.
(Chiamero' da ora in poi Mister M il signore di origini italiane in pensione che mi ospita e F suo figlio, lievemente learning disabled, che non lavora e vive con il padre, e al quale tempo fa facevo lezioni private di matematica, lettura e scrittura). Pizza e panzerotti venuti davvero buoni.
Poi mi sono messo al PC e ho visto un annuncio di lavoro interessante su craigslist, office manager per una compagnia italiana, e ho inviato il mio Resume.
Dopo dieci minuti mi ha scritto un'email il titolare chiedendomi di fargli un colpo di telefono. Lo chiamo e mi dice che stanno cercando proprio una persona come me e mi chiede quando possiamo vederci per parlare ed accordarci. Wow, gia' parla di accordarsi - penso - allora da' quasi per scontato che potra' assumere proprio me? Il mio Resume ha fatto proprio colpo. Poi mi chiede cosi' come fosse una domanda retorica: tu hai green card o cittadinanza americana vero? E ho dovuto dirgli di no e che sono qui come turista e mi servirebbe sponsorizzazione per un work visa. La sua compagnia ha gia' sponsorizzato due persone quest'anno e mi ha detto che purtroppo almeno fino a giugno dell'anno prossimo non possono piu' sponsorizzare nessuno per un visto lavorativo e quindi niente da fare. Che jella.
Oggi pomeriggio sono andato al laundromat, lo stesso in cui andavo in passato, e nell'attesa ho fatto un giro alla palestra di fronte, la mia ex palestra. E' strano ma laundromat e palestra erano un rito che mi piaceva molto, soprattutto la palestra perche' ci andavo sempre di sera dopo il lavoro o al weekend e mi ha riportato a un periodo spensierato della mia vita, ovvero solo pochi anni fa.
Ok, ora vado a nanna. Domani ho un colloquio a New York che rivedro' quindi dopo quasi due anni di assenza. Vi tengo aggiornati. Notte.

sabato 15 settembre 2012

A volte ritorno: rieccomi negli States!

Hello everybody, rieccomi negli States! Vi scrivo da uno Starbucks del Connecticut e nonostante sia arrivato il 13 sera sono ancora un po rinco a causa del fuso orario che si inizia a far sentire proprio verso quest'ora (7pm in USA, 1am in Italia).
Prime brevissime impressioni...
Ovviamente e' stato molto emozionante rimettere piede negli States e rivedere molti posti del passato anche se allo stesso tempo sembra che non me ne sia mai andato da qui. E che bello sentire parlare l'american english, in 8 mesi a Londra mi e' capitato spesso di non capire quando mi parlavano con quella pronuncia cosi' pesante, ora invece il suono della lingua e' cosi' dolce e familiare.
Sono ospite da un signore italiano-americano e suo figlio con i quali siamo diventati negli anni buoni amici. Li ho conosciuti durante la mia prima esperienza in Usa quando mi affittarono un mini appartamento con entrata privata creata al primo piano della loro casa a due piani. Ora mi ospitano  in casa loro, proprio al secondo piano, anche perche' quel mini appartamento e' stato preso in affitto da un altro ragazzo, che ho conosciuto e mi sembra anche un ragazzo simpatico. Siamo usciti assieme per una birra e magari mi fa conoscere un po di amici e/o qualche americana con mentalita' dissoluta e peccaminosa? Eh lo sapete che la mia strategia numero due e' sposare un'americana? :) Tornando al mio ex padrone di casa, sapendo che stavo cercando una camera si e' offerto spontaneamente di ospitarmi, gratis. Gentilissimo! Non vuole soldi ma cerchero' di sdebitarmi in altri modi.
In questi due giorni sono stato in giro a fare un po' di faccende tra cui comprare una sim card e noleggiare un'auto per due settimane (cavolo quanto mi e' costato!) e ho notato che i prezzi sono aumentati ovunque, alcuni negozi in cui ero solito andare sono out of business o sono vuoti in attesa che qualcuno li prenda in affitto per aprire nuove attivita'. I  negozi mi sembrano meno affollati. Forse e' un'impressione ma a quanto pare la crisi non ha risparmiato gli Usa anche se parlando con un po' di gente non sento rassegnazione e rabbia ma un atteggiamento positivo e la consapevolezza di vivere un periodo difficile ma stringendo la cinghia, non piangendosi addosso e con tanta voglia di fare tutto verra' risolto.
Cosa altro? Ah, importante...ieri mi ha contattato la mia ex compagnia per un breve colloquio, sono andato nei loro uffici e ho salutato molti ex colleghi, contenti di rivedermi ma il capo ha detto che potrebbero offrirmi uno stipendio molto piu' basso di quello che percepivo prima di tornare in Italia ma a quelle condizioni non potrei sopravvivere e si faranno risentire in settimana se possono offrirmi una cifra' piu' accettabile. Ho i miei dubbi, poiche' si e' liberato improvvisamente un posto nell'ufficio in cui lavoravo in passato e poiche' una delle proposte ricorrenti che mi hanno fatto durante il colloquio e' di lavorare con loro solo per pochi mesi, ho la sensazione che gli serva un tappabuchi momentaneo in attesa di trovare un'altra persona magari un ragazzino da pagare pochissimo e al quale potrei fare il training oppure, altra ipotesi, la compagnia potrebbe chiudere i battenti tra pochi mesi perche' le vendite non vanno a gonfie vele e forse e' per questo che non sembravano entusiasti di propormi un contratto a lungo termine. Ci spero poco, meglio continuare la ricerca.
Ah sono stato invitato ad un matrimonio di una amica di famiglia italo-americana...se ci sara' qualcosa di caratteristico state certi che ve lo raccontero'.
Tutto questo in soli due giorni, e' una vita molto piu' dinamica e mi piace molto. Avevo bisogno di liberarmi dalla sensazione di paralisi che si era impossessata di me vivendo per qualche mese nel sud italia. Certo ho trascorso una bella estate italiana, con molti amici di lunga data, uscite e cenette varie e poi vivere a stretto contatto con i miei familiari e' stato davvero piacevole ma ora e' il momento di darsi da fare seriamente per ricostruirmi in futuro e tornare a vivere in modo indipendente.
Per il fronte colloqui ne ho due gia' fissati entro fine settembre e un terzo me lo hanno fissato proprio oggi: vedro' il titolare di un'azienda di NY per un caffe' in un locale in Connecticut, poiche' mi ha detto che abita non lontano da dove abito io e quindi e' inutile farmi andare fino a New York. Fingers crossed. E ora vi saluto perche' il sonno sta avanzando...ci aggiorniamo in questi giorni.
Stay tuned for more updates!


mercoledì 12 settembre 2012

Stati Uniti domani

Ciao amici, tra poco parto per Roma e domani volo alla volta di New York! Come dice il sottotitolo del blog: Stati Uniti ieri (ho vissuto li' dal 2004 al 2010), Italia oggi (ho vissuto qui dal 2010 ad oggi) e Stati Uniti domani...spero.
Domani saro' davvero negli Usa ma spero che quel domani possa diventare un domani molto piu' esteso dei tre mesi consentiti da turista e spero che possa finalmente iniziare la mia avventura in America, parte 2. Io almeno ci provo, investiro' gran parte dei miei risparmi e...o la va o la spacca. Il prossimo post lo scrivero' dagli States. Stay tuned!

lunedì 10 settembre 2012

United we stand, divided we fall

11 settembre 2001. All'epoca ero uno studente fuori sede e condividevo casa con altri studenti universitari. Quel giorno verso le 3 di pomeriggio mi telefona un amico e con tono concitato mi dice di accendere subito la TV perche' due aerei si erano appena schiantati contro le Twin Towers. New York e gli Stati Uniti sono sotto attacco! Corro a chiamare i coinquilini, accendo la TV e non crediamo ai nostri occhi, restiamo in silenzio per alcuni minuti, pietrificati. Ma il silenzio viene rotto da queste frasi che non dimentichero' mai:
-Questa sera, lo giuro, e' la prima volta che compro lo Champagne!
-Sembra un film di Hollywood ma hanno voluto imporre Hollywood al mondo? E ora che si riprendano Hollywood!
Io che ero stato piu' volte negli Usa in visita dai miei zii e che ho amato questo Paese sin da bambino dovevo sentire queste frasi cariche di odio proprio mentre la prima torre crollava  giu' portando via con se migliaia di vite innocenti e privandole all'affetto dei loro cari. Tra l'altro ero anche preoccupato che molti dei miei parenti e amici americani che abitano tra il Connecticut e New York potevano essere coinvolti in quella immane strage. Fu anche a causa di quelle frasi e di molti altri commenti antiamericani, ascoltati durante le settimane successive, che maturai la decisione di lasciare per qualche tempo l'aria malsana dell'Italia e di partire per gli Stati Uniti non appena mi fossi laureato. E cosi' tre anni dopo, a sole due settimane dalla laurea, ero gia' oltreoceno ad iniziare la mia (prima) avventura americana. Ho poi trascorso li' quasi sette anni ed e' stata un'esperienza  stupenda con molti alti e bassi, momenti facili e meno facili, e poi come sapete a fine 2010 preso da una serie di eventi ho deciso di tornare a vivere in Italia. E dopo quasi due anni di vita italiana caratterizzata soprattutto da un'estenuante ricerca di lavoro, ho capito che il mio Paese non potra' mai darmi un futuro e il legame e il richiamo degli Stati Uniti si e' rivelato sempre piu' forte. E' davvero strano ma per moltissimi aspetti mi sento piu' a casa negli Stati Uniti che in Italia e spesso li considero come il mio Paese. Tra due giorni saro' di nuovo li' per iniziare la mia avventura in America, parte 2 e non sara' facile ristabilirmi li', ma ci provo.
Le valigie sono pronte e sono carico...e anche un po' teso ed emozionato di tornare dopo quasi due anni di assenza, soprattutto in questo periodo di rievocazioni dell'11 settembre che 11 anni fa come oggi significano sempre tanto per me. Oggi sto vedendo e rivedendo questo video tributo dedicato ai tragici eventi dell'11 settembre, con la musica dei miei amati Dream Theater (gruppo progressive metal di New York): Sacrificed Sons.Vi consiglio di dargli un'occhiata.
Vorrei chiudere questo post dedicando a me e alla cara America una frase che spero possa essere di buon auspicio e che possa aprire un nuovo capitolo della mia vita: UNITED WE STAND, DIVIDED WE FALL.

Il capro espiatorio ovvero i politici italiani

Sono tornato in Italia da quasi due anni ed e' evidente che la crisi che stiamo affrontando e' senza precedenti. Rassegnazione e rabbia sono sempre nei discorsi di amici e conoscenti, tutti concordi nel ritenere i politici come l'unica causa di tutti i nostri mali.
E' evidente che gran parte dei deputati, senatori e ministri vari sono li' solo per fare i propri interessi e difendere i propri privilegi. Anni fa abbiamo deciso con un referendum di eliminare i finanziamenti pubblici ai partiti, e i politici cosa hanno fatto? Ne hanno preso atto ma poi hanno raggirato il nostro voto emanando una legge sui rimborsi elettorali che di fatto fa entrare nelle casse dei partiti ancora piu' soldi di quanti ne entrassero prima del referendum. Tutti sanno che i nostri parlamentari percepiscono uno stipendio di migliaia di euro al mese e in tempi di crisi non se lo sono abbassato di un centesimo e hanno votato leggi per imporre a tutti noi piu' tasse chiedendoci di fare ulteriori sacrifici. E' tutto vero, e sono cose che sanno anche ai bambini MA a parte questo credo che sia troppo facile inveire sempre e solo contro i politici. Siamo tutti coinvolti nel nostro declino, e se ne esce anche modificando il nostro comportamento verso gli aspetti piu' comuni della vita quotidiana. Sono comportamenti che denotano uno scarso senso civico e una spiccata attitudine a non pensarci due volte a raggirare il prossimo o averne poco rispetto, spesso anche per un misero tornaconto personale.
Infatti a volte mi chiedo:

Cosa c'entrano i politici se...
I benzinai truccano le pompe di benzina?
Le auto non si fermano a far attraversare i pedoni sulle strisce pedonali?
E' consuetudine tagliare la fila alla posta, dal dottore, in ospedale, in biglietteria?
In autostrada ti sfanalano con arroganza se sulla corsia di sinistra non vai a 200 Km/h?
E' cosa normale parcheggiare in doppia fila?

E' colpa dei politici se...
I professionisti ti chiedono 80 euro senza fattura o 100 euro con la fattura?
I commercianti non emettono lo scontrino e i clienti non lo chiedono per non dare fastidio?
I commercianti non accettano carte bancomat con la scusa che hanno il POS rotto, cosi' possono fare un po' di nero?
Vengono costruite case abusive con la complicita' di molti impiegati e tecnici del comune?
In alcuni vicoli di Napoli le donne si scagliano contro le forze dell'ordine quando tentano di entrare per arrestare un camorrista?

Davvero cambiando un governo: 
Gli impiegati degli uffici pubblici non timbreranno il cartellino per poi andare al bar?
Gli impiegati degli uffici pubblici non timbreranno il cartellino anche per il collega rimasto a casa?
Il tassista non si accenderebbe la sigaretta per chiederti quando ne avra' fumato la meta': le dispiace se fumo?
Ristoratori e tassisti non faranno prezzi altissimi a turisti stranieri, tanto chi li rivedra' piu'?
Nessuno gettera piu' carte e cicche di sigarette ovunque, anche in spiaggia?

Sono davvero responsabili solo Monti, Alfano o Bersani se:
Gli operai chiedono permessi di malattia a ridosso di un ponte feriale con la complicita' del dottore amico?
Migliaia di falsi invalidi hanno ottenuto la pensione di invalidita' con la complicita' del dottore amico?
Un gioielliere viene rapinato, reagisce e spara al rapinatore e la gente difende moralmente il rapinatore perche' anche lui poveraccio e' vittima del sistema, tiene famiglia e adda magna'?
Ogni giorno centinaia di persone architettano incidenti falsi per poter fregare l'assicurazione?
Ti fanno involontariamente un graffio o un'ammaccatura alla tua macchina al parcheggio e non trovi nessun bigliettino in cui il responsabile si scusa e ti dice di contattare la sua assicurazione per fartela riparare?

Sono davvero responsabili Dalema, Di Pietro, Casini se:
Scaltri agenti porta a porta riescono a farti firmare cambi di contratto in modo ingannevole?
I genitori non sanno tenere a freno i bambini troppo rumorosi e maleducati?
Molti ragazzi vanno alla festa del 1 Maggio a Roma in treno senza biglietto? Tanto se  si e' in un gruppo di decine di ragazzi il controllore non puo' far niente.
Gli studenti universitari si lamentano delle telecamere per strada e vanno ad oscurarle con vernice nera?
Allo stadio gli ultras vanno con il coltello e spesso ci scappa anche il morto? Per una partita di pallone! 

Quindi consiglierei di smetterla con il dare sempre la colpa di tutto SOLO ai politici, allo spread, alle banche o ai Piemontesi che avrebbero colonizzato e saccheggiato il Sud 150 anni fa.
Troppo facile lavarsene le mani cosi'. Siamo tutti responsabili del nostro declino a partire dai piccoli comportamenti quotidiani. Piangersi addosso e trovare capri espiatori non servira'.

sabato 8 settembre 2012

Il contante e gli Italiani

In questi giorni su facebook si sta infiammando la polemica sulla puntata di Report andata in onda alcuni mesi fa e intitolata Contanti saluti al nero (clicca qui per la puntata integrale).
La tesi di Report e' che noi Italiani siamo troppo legati al contante e questo consente milioni di microevasioni che costituiscono una cifra spaventosa e un grandissimo buco per le casse dello Stato che per sopperire a tale perdita si vede costretta ad aumentare le tasse. Se nessuno evadesse, le tasse potrebbero essere abbassate e quindi dovrebbe essere nell'interesse di tutti cercare di cambiare abitudini. La soluzione al problema dell'evasione e' molto semplice e a portata di mano: usare le carte di debito e credito il piu' possibile per rendere tracciabili tutti i pagamenti.
Quando vivevo negli Stati Uniti utilizzavo moltissimo debit e credit card anche per pagare solo un caffe' da Dunkin' Donuts. L'uso delle carte negli Stati Uniti e' talmente diffuso che se vuoi pagare una spesa di oltre $100 con delle banconote ti guardano in modo molto strano, come se fossi uno spacciatore una persona che ha qualcosa da nascondere. Perche' non paga con la carta? - pensa il commerciante - Ha paura di essere tracciato? O magari non ha piu' una carta di credito perche' si e' dimostrato un pessimo pagatore in passato?
Inoltre l'uso delle carte e' considerato una comodita' irrinunciabile da parte dagli Americani anche perche' ne viene incentivato l'uso con offerte piu' svariate. 
Vi porto il mio esempio. Ero titolare di una carta di credito Visa della BP e ogni volta che facevo benzina da loro utilizzando la mia carta, avevo diritto a uno sconto (del 5% se non ricordo male). Inoltre piu' facevo acquisti con questa carta e piu' accumulavo punti che poi potevano essere convertiti in assegni di $25, $50, $75, $100. Quindi mi conveniva sempre pagare con carta invece che contanti. Molto spesso in ufficio quando dovevamo fare spese per qualche centinaio di dollari (magari per acquistare un nuovo PC o una nuova scrivania) il mio manager gentilmente mi consentiva di usare la mia carta di credito e poi il giorno dopo l'ufficio contabilita' mi avrebbe rimborsato. In quel modo avrei acquisito nuovi punti che si sarebbero tramutati in dollari.
Non so bene come funzionino le carte di debito e credito in Italia e probabilmente non ne incentivano l'uso come negli Stati Uniti ma sono rimasto molto colpito dai commenti molto critici e a volte offensivi e volgari verso la redazione di Report. Certamente alcune obiezioni sensate possono essere fatte, magari sollevando il problema delle banche che richiedono commissioni molto alte ai commercianti per l'uso del POS ma i commenti sulla pagina facebook di Report sono stati tutti di tutt'altro tenore:
- E' una proposta assurda perche' con l'uso delle carte si avvantaggiano le banche.
- E' uno stato di polizia! Saremo tutti controllati! E' arrivato il Grande Fratello di Orwell!
- Vergognatevi di questa proposta che favorisce solo i banchieri e politici.
- Report, servo dello Stato e delle banche!
- Gli anziani non le sanno usare, non ricorderebbero il pin, e' una proposta ridicola.
- I veri evasori non sono le piccole aziende.
- Combattere l'evasione dei commercianti non risolve i problemi.
- Cosa c'entra se non ti danno lo scontrino con l'evasione fiscale? Non e' quella la vera evasione.
- Se poi le banche chiudono o bloccano tutto saremo per sempre loro schiavi. 
Potrei andare avanti cosi' a riportarvi molti altri commenti dal tono piu' apocalittico ma il coro italico e' quasi unanime: limitare l'uso del contante e' una proposta ridicola che viene fatta solo per fare un favore alle banche maledette e comunque ci sono evasori piu' grandi da perseguire.
Personalmente immaginavo che l'uso delle carte per scoraggiare l'uso del contante e quindi contrastare con efficacia l'evasione di massa sarebbe stata accolta se non proprio con entusiasmo almeno con un certo interesse perche' se siamo uniti, cambiando poche abitudini, potremmo davvero sconfiggere questo fenomeno e pagare di conseguenza tutti meno tasse.
Invece anche dalle interviste del servizio di Report e' risultato evidente che gli Italiani si sentono uniti solo contro lo Stato e non contro gli evasori e addirittura..."evadere e' legittima difesa" come dice un signore a inizio puntata. Temo che se restiamo restiamo aggrappati a questa vecchia mentalita' in Italia le cose non miglioreranno mai. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate dopo che avrete visto la puntata e letto i commenti sulla pagina facebook di Report.

mercoledì 5 settembre 2012

Michelle Obama e le ragazze Coccode'

Ieri Michelle Obama ha infiammato la convention democratica con un discorso molto toccante. E solo pochi giorni fa Ann Lois Davies, moglie del candidato Repubblicano Mitt Romney, ha entusiasmato la convention repubblicana con un discorso altrettanto sentito.
Sara' anche una questione strategica suggerita degli entourage dei due candidati alla Casa Bianca, sara' anche una questione di spettacolo "all'americana" in cui i discorsi strappalacrime vengono spesso scritti con l'ausilio di ghost writers e sceneggiatori di Hollywood. Tuttavia, non volendo entrare nel merito dei contenuti, credo che i due discorsi abbiano una forte valenza simbolica sul ruolo delle donne negli Stati Uniti.
Il Presidente, democratico o repubblicano che sia, non e' un padre-padrone che governa la Nazione in modo autoritario. E' un uomo comune che ha famiglia e quasi sempre una moglie che lo assiste, gli da' supporto e consigli utili anche nelle decisioni piu' importanti.
Riflettendo su Michelle Obama, sulle differenze e sui simboli dei Paesi la mia mente contorta mi ha portato alle ragazze Coccode' di Indietro Tutta, ve le ricordate? Eccole qui: ragazze Coccode'.
Nacquero da un'idea satirica di Gianni Boncompagni per criticare il ruolo degradato della donna in TV. Sempre per associazione di idee la mia mente mi ha portato ad un altro documentario che vidi tempo fa: Il corpo delle donne (documentario completo).
A tale proposito ricordo ancora lo stupore di mia cugina americana quando venne in visita alla mia famiglia in Italia. La TV era accesa e c'era uno dei solito balletti con una decine di ragazze in tanga. La cuginetta esclamo': ma sono quasi nude! Ed era molto incuriosita dal fatto che tutti noi, compresa mia nonna, non fossimo imbarazzati e continuavamo a guardare la trasmissione.
Certo gli Americani hanno un forte senso del pudore anche se e' spesso di facciata pero' se si parla di simboli, c'e' una certa differenza tra un discorso di Obama e una valletta di Mike Buongiorno che mezza nuda gli porta a comando la busta numero uno, numero due e numero tre.
Non dovrebbe meravigliare se il modello della donna oggetto presente in TV si sia materializzato negli ultimi anni anche negli eventi delle feste di Arcore. Cio' che mi ha colpito ascoltando le varie intercettazioni del caso Ruby e' stato il quadro generale a dir poco squallido in cui tantissime ragazze facevano la fila per poter entrare a far parte dei festini di Arcore, spronate dalle madri ad essere spregiudicate perche' in quel modo magari si sarebbero sistemate a vita.
Dite che sono troppo critico verso l'Italia e troppo filoamericano? Probabilmente avete ragione ma concedetemelo, sono in partenza per gli States e ultimamente voglio considerarne solo gli aspetti positivi. E voi cosa ne pensate? Cosa penserebbe Michelle Obama delle ragazze Coccode'?

lunedì 3 settembre 2012

Contratti all'italiana

Sono episodi come questi che mi fanno venire voglia di lasciare l'Italia. Come sapete manca poco alla partenza e quindi pochi giorni fa inizio a informarmi online su una buona assicurazione di viaggio per essere coperto in caso di infortuni durante la permanenza negli Stati Uniti. Trovo una compagnia di assicurazioni che mi sembra buona, scelgo la polizza adatta a me e pago elettronicamente con carta PostePay. Dopo pochi minuti mi arriva per email il fascicolo informativo di decine di pagine fittissime di articoli e qualche ora dopo anche la polizza da controfirmare e inviare alla compagnia assicurativa.
Noto che sul modulo da firmare c'e' scritto: Tacito Rinnovo: SI.
Sostanzialmente allo scadere dei termini la polizza verra' rinnovata automaticamente e la compagnia avra' diritto a prelevare dalla mia carta altri 240 euro. Se non voglio il rinnovo posso inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno entro 30 giorni dalla scadenza della polizza.
Io non ho mai chiesto il tacito rinnovo e inoltre non so se tra qualche mese mi ricordero' di inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno per chiedere il non rinnovo. So gia' da ora cosa che non vorro' il rinnovo e quindi scrivo un'email alla compagnia chiedendo gentilmente di inviarmi un modulo con su scritto tacito rinnovo: NO. Firmero' solo e semplicemente quel modulo e staremo tutti piu' tranquilli.
Mi rispondono che non e' possibile e mi chiedono di firmare il documento in cui c'e' scritto tacito rinnovo SI ma possono considerare la mia richiesta via email come un NO al tacito rinnovo.
La cosa non mi convince, le email non fanno fede, un contratto firmato si. Forse sono troppo diffidente ma siamo in Italia e faccio presente che gia' so che non vorro' rinnovare la polizza e tra parentesi non ho mai chiesto il tacito rinnovo. Perche' devo firmare un modulo in cui c'e' scritto che voglio un tacito rinnovo e poi conservare il nostro scambio di email come prova che ho chiesto di non rinnovare la polizza alla sua scadenza? Inviatemi direttamente il modulo con su scritto tacito rinnovo NO, ve lo firmo, e la chiudiamo qui.
Mi dicono che non e' possibile cambiare il simplo di polizza, cioe' un SI con un NO. A me sembra ridicolo, cosa e' un SI scolpito nella pietra che non si puo' cambiare? Sara' un semplice file in Word.
E poi cercano ancora di insistere facendomi presente con tono poco gentile che comunque c'era un fantomatico articolo 15 che avrei dovuto leggere in cui in cui e' scritto che la polizza ha rinnovo automatico. Ok ma il vostro fascicolo di decine di pagine che tra parentesi mi e' stato inviato non prima di aver pagato ma dopo, magari non ho ancora avuto tempo di leggerlo e poi leggere non vuol dire approvare quindi poiche' non ho ancora firmato niente mi sento piu' tranquillo a firmare una polizza in cui c'e' scritto tacito rinnovo: NO.
Per farla breve dopo varie email e telefonate alla fine l'unico modo per risolvere la cosa e' firmare sia il modulo con il tacito rinnovo SI scolpito nella pietra sia un'appendice su carta intestata che e' parte integrante del contratto e in cui garantiscono che non rinnoveranno la polizza. Ok, mi arrendo, consideriamolo un mezzo successo e tanti saluti.
Ora mi chiedo se sia mai possibile che qualsiasi cosa tu faccia in Italia cercano sempre di fregarti.
Se sei distratto o non hai tempo di leggere una postilla scritta magari con il succo di limone su un documento di centinaia di pagine, ecco che sono riusciti a fregarti e avranno diritto a prelevare altri soldi dal tuo conto. E non avrai possibilita' di rimediare, hai firmato, peggio per te.
Ho notato poi, da quando sono tornato in Italia quasi due anni fa, che le telefonate per sottoporti contratti e abbonamenti sono aumentate esponenzialmente rispetto al 2004 (quando partii la prima volta per gli Usa). Ora ti telefonano a tutte le ore per tentare di farti accettare verbalmente un contratto o un cambiamento del contratto e se dici un si per errore...sei fregato, hai appena sottoscritto un contratto telefonicamente senza avere avuto la possibilita' di leggerlo nel dettaglio e se vorrai disdirlo dovrai penare per giorni inviando email, fax e raccomandate con ricevuta di ritorno.
In tutto questo lo Stato che dovrebbe tutelare i cittadini e' assente o addirittura sembra tutelare queste compagnie e i loro metodi ai limiti della legalita'.
Che dire, sono sempre piu' contento di tornare per qualche mese in America.
E magari di restarci a lungo.

Pensieri sparsi prima di partire per gli Usa

Mancano solo 10 giorni alla partenza!
Pensieri sparsi di questi giorni:
Rivedro' gli States dopo quasi due anni di assenza. Sale la tensione e l'emozione!
Devo mettercela tutta, potrebbe essere l'ultimo tentativo che faccio per tornare a vivere negli Stati Uniti.
Cose da fare appena arrivo: prelevare con BancoPosta alle ATM, comprare una scheda sim prepagata, noleggiare un'auto.
La patente americana e' scaduta e non me la rinnovano se staro' li' solo 3 mesi per turismo.
La patente italiana e' sufficiente per noleggiare un auto e per andare in giro? Si si ho letto che non ci sono problemi.
Quasi quasi vado a farmi un giro al Community College in cui ho studiato otto anni fa e prendo una pizza alla cara cafeteria. Certo la pizza fara' schifo ma e' l'atmosfera che conta. Quanti ricordi...
Faro' un bel un giro da Stew Leonard's e poi andro' spesso da Stop n' Shop per respirare l'aria della vera America.
Trovero' mai una compagnia disposta ad assumermi? Tre mesi sono pochi. Speriamo bene.
Allora, facciamo il conto delle compagnie interessate a vedermi per un colloquio: uno, due, tre, quattro, cinque. Tra queste solo una mi ha gia' fissato un appuntamento. Le altre mi hanno chiesto di contattarle quando saro' li. Speriamo non scompaiano.
Non oltre 23 Kg in valigia. Porto qualche libro o solo il Kindle?
E se questo tentativo non andasse a buon fine? Tornerei in Italia dopo aver investito quasi tutti i miei risparmi. DEVE per forza andare bene.
Continua a mandare Resume, continua a mandare Resume, continua a mandare Resume.
Autumn in New York! Le foglie rosse daranno spettacolo!
Banana Bread di Stew Leonard's arrivo.
Che vestiti portare? Fara' freddo a NY? Da settembre a dicembre...ok magliette, camicie e qualche maglione.
Waffles con le scaglie di cioccolato. E sciroppo d'acero. 
Magari qualche vestito lo compro li' che si risparmia.
Samuel Adamas e (many) White Castle Burgers, the perfect match.
Facciamo un altro aggiornamento su craigslist, monster, indeed e linkedin. Magari il lavoro adatto a me e' stato postato proprio oggi e attende solo pochi click. Submit Resume.
Un giro all'Ihop a mangiare fritelle si potrebbe fare.
Ma non e' che vado in America solo pe' magna'?
Pensiamo anche alle cose serie, mi iscrivo per 3 mesi alla NYSC? 
Ah, ora che ci penso saro' li ad Halloween! Adoro quell'atmosfera, le case addobbate con scheletri, ragnatele e zucche dal sorriso malefico...la creativita' americana. Trick or Treat?
...ah saro' li anche a Thanksgiving.
...e poiche' torno a inizio dicembre vedro' gia' un po' di case addobbate per Natale. I love it!
Ok, mettiamo il caso che trovi un'azienda che mi sponsorizza. Devo tornare in Italia a prendere il Visto, no? Ma magari!
E se tornassi a vedere Ellis Island? Altro luogo simbolico ed interessantissimo che potrebbe portare fortuna. 
Fare un po' di dieta in questi giorni, per la nuova avventura bisogna essere agili e scattanti.
EuropAssistance e il loro tacito rinnovo: SI. Ma se non ve lo ho mai chiesto? Vedremo chi la vince.
Mi purifichero' da questi mesi sempre alle prese con le disfunzioni, il poco senso civico e il pessimismo dilagante in Italia.
Luoghi simbolici, e a me cari, da ri-vedere: Empire State Building, Times Square, Central Park e Ground Zero.
Se trovo lavoro questa volta mi piacerebbe vivere piu' vicino a New York per quanto anche il Connecticut aveva il suo fascino.
Stampare il biglietto aereo e l'Esta, me ne stavo dimenticando!

sabato 1 settembre 2012

Trova le differenze

Leggendo il Corriere online di oggi due notizie hanno attirato la mia attenzione:
Harvard punisce gli studenti qualora dopo scrupolose indagini verra' accertato che hanno copiato.
Il sindaco di un paese della Campania punisce la vigilessa che si era permessa di fare una multa (giusta) al nipote di Ciriaco de Mita.
Trova le differenze.