martedì 25 febbraio 2014

Sui treni americani

Oggi mi ha colpito una notizia locale sul conducente di un treno della Metro-North, una delle linee ferroviarie che dal Connecticut porta a New York. Ho preso spesso i treni della Metro-North per andare a New York e devo dire che sono quasi sempre puntuali, o se c'e' un ritardo non e' mai piu' di 10 minuti. Dalla mia citta' partono almeno 2-3 treni all'ora per New York, i locali fanno piu' fermate e ci impiegano un'ora' o poco piu, gli express ci impiegano 45 minuti circa. Quando il treno si ferma ad una stazione spesso il conducente o un suo assistente ricorda alle persone che stanno salendo sul treno che di li a pochi minuti arrivera' anche l'espresso e quindi hanno l'opzione: salire subito sul locale ma il viaggio sara' piu' lungo oppure aspettare qualche minuto in piu' l'espresso e il viaggio sara' piu' breve.
E' quello che ha fatto il Signor Michael Shaw, conducente di un treno della Metro-North: ha consigliato di prendere l'espresso che come ogni giorno sarebbe arrivato di li' a poco ma poi quell'espresso e' stato cancellato a sua insaputa. Le persone che hanno avevano preferito aspettare l'espresso hanno quindi dovuto aspettare piu' tempo per il treno successivo. Il conducente quando ha saputo la notizia, si e' sentito mortificato per aver dato un consiglio che si e' rivelato sbagliato, perche' presumeva che il treno sarebbe arrivato come al solito ma non ha controllato se ci fossero ritardi o cancellazioni. Ha pensato cosi' di rimediare scrivendo una lettera di scuse, stampandone 500 copie e mettendole sui sedili del treno.
La notizia potete leggerla qui (in inglese).  

Sempre in tema di treni pero' mi e' venuto in mente un post che ho scritto tempo fa e vorrei ri-chiedervi: ma perche' secondo voi in Italia di oblitera il biglietto?
Mi pare di capire che il passeggero in Italia per molti viaggi soprattutto locali debba obliterare il biglietto perche' il controllore potrebbe non passare. E quindi se non passa, chi ha un biglietto, se non lo oblitera, potrebbe usarlo due o piu' volte fino al giorno in cui verrebbe finalmente controllato dal controllore. Quindi obliterare il biglietto sopperisce alla pigrizia del controllore che potrebbe anche non passare. Ora mi chiedo: e perche' mai il controllore potrebbe non passare? Non e' quello di controllare il suo lavoro per definizione?
In Usa non succeede'. E funziona cosi:
Il controllore passa ad ogni fermata a controllare i biglietti. Quando controlla il biglietto se lo prende (non lo rida' al passeggero) e tira fuori un suo bigliettino rettangolare su cui ci sono numeri, per fare un esempio da 1 a 9. Ogni numero corrisponde a una fermata, 1 Grand Central, 2 Harlem e cosi' via. Il controllore oblitera il numero della fermata alla quale scendera' il passeggero e mette questo suo bigliettino sul poggiatesta del sedile del passeggero (c'e' un'apposita fessurina per inserire questo bigliettino).
Quando si arriva alla prossima fermata il controllore prende i bigliettini che hanno il numero corrispondente a quella fermata e controlla il biglietto solo a chi non ha un bigliettino sul proprio poggiatesta.
Facciamo un esempio, forse devo spiegarmi meglio. Io salgo sul treno a Stamford con il biglietto da Stamford a Grand Central (la stazione centrale di New York).
Il controllore mi chiede e controlla il mio biglietto (se lo prende e non me lo rida'), vede che scendo a Grand Central, prende uno tra i tanti dei suoi bigliettini, lo buca sul numero 1 che per lui vuol dire "il passeggero scende a Grand Central" e lo mette sul mio poggiatesta, nell'apposita fessurina. Alla prossima fermata sale un altro passeggero e si siede accanto a me. Passa il controllore e a me non chiede il biglietto perche' dal bigliettino sul mio poggiatesta capisce che me lo ha gia controllato poco prima. Vede che sul poggiatesta del sedile del passeggero accanto a me non c'e' nessun bigliettino e quindi sa che a quell passeggero deve controllare il biglietto. Glielo controlla, se lo prende, e vede che il passeggero scende ad Harlem. Il controllore tira fuori il suo bigliettino e buca il numero 2 che per lui vuol dire "il passeggero scende ad Harlem" e mette quel bigliettino sul poggiatesta di quell passeggero. Quando arriviamo ad Harlem il passeggero accanto a me scende. Il controllore passa e si prende il bigliettino con il numero 2 e controlla i passeggeri che sono appena saliti. E' tutto molto veloce e pratico.
Ora qualcuno potra pensare: se il controllore lascia sul poggiatesta un bigliettino in cui ha obliterato il numero 1, il passeggero puo' prenderlo e portarlo con se cosi' quando deve fare un altro viaggio lo mette lui sul poggiatesta e inganna il controllore che pensa di avergli controllato il biglietto e non glielo controlla. Sbagliato, prima di tutto perche' gli Americani sono onesti o non sono cosi furbi, mettetela come volete voi, e poi perche' ogni giorno il controllore usa dei bigliettini di colore diverso. Quindi tu puoi anche prendere il bigliettino in cui e' bucato il numero 1 ma se quell bigliettino e' rosso e ti trovi nel giorno in cui il controllore usa quelli verdi? La furbata non funziona.
Non so fatemi capire se non mi sono spiegato bene. A me ha sempre incuiriosito questo sistema in cui non bisogna obliterare perche' il controllore lavora, e quindi non c'e' bisogno di obliterare per assecondare la sua pigrizia. Ne ho parlato anche qui.
Cosa ne pensate?


Ecco il post: obliterare il biglietto!

sabato 22 febbraio 2014

Neve in Connecticut

Questo e' uno degli inverni piu' freddi e nevosi del Connecticut. Ho scattato molte foto in queste settimane e molte altre ne scattero' visto che sono previste altre nevicate proprio la settimana prossima.Mi piace la neve ma questo inverno sta diventando troppo lungo. Con freddo, neve e ghiaccio bisogna stare molto attenti a non ammalarsi, a non scivolare a piedi e a non slittare con la macchina e poi viene poca voglia anche di uscire anche al weekend. Per fortuna ho molti hobby e mi piace anche stare in casa quando c'e' questo tempo. Che dire devo pensare positivo e quindi per ora mi godo la neve e parafrasando il titolo di un libro di John Fante....Aspetta Primavera Luca.
Ecco alcune foto:









 















mercoledì 19 febbraio 2014

Voti, pagelle, clienti e meritocrazia

Vi ricordate del mio check up di pochi giorni fa? Oggi ho ricevuto una lettera da parte dell'ospedale. L'ho aperta temendo il peggio ovvero il conto da pagare inviato a me quando mi avevano assicurato che avrebbe pagato tutto l'assicurazione medica. E invece, per fortuna, era solo un questionario in cui essenzialmente mi si chiede se sono rimasto soddisfatto della visita, del dottore, degli assistenti e degli impiegati all'accettazione. E insomma mi si chiede di dargli i voti e dirgli se c'e' qualcosa in cui possono migliorare. Uh ora che ci penso nelle note posso anche scrivere che mi ha incuriosito la domanda se c'e' una chiesa in particolare che frequento.
Ad ogni modo questo questionario mi ha fatto tornare in mente il periodo in cui ho frequentato il community college. Un paio di giorni prima della fine dei corsi ogni professore consegnava agli studenti un questionario, da compilare in forma anonima, con molte domande per valutare l'operato del professore. Dopo aver consegnato i questionari il professore chiedeva se ci fosse un volontario che avrebbe avuto il compito di raccogliere i questionari, metterli in una busta, sigillare la busta con la colla e andare a imbucarla in una grossa cassa delle lettere all'interno del college messa li proprio per le valutazioni sui professori.
Ovviamente subito dopo aver trovato il volontario il professore doveva uscire dall'aula per un'oretta per non influenzare o sbirciare le risposte degli studenti. La busta con i questionari credo che venisse aperta solo pochi giorni dopo la fine dei corsi e non credo che i prof potessero vedere le risposte anche perche' erano analizzate da un sistema computerizzato che le leggeva e "tirava le somme".
Di sicuro i dirigenti del college usano anche e soprattutto questi questionari per valutare i professori e decidere se dargli promozioni, bonus, aumenti di stipendio o in casi opposti licenziamento.
Insomma qui la concorrenza e' sempre presente anche tra ospedali e tra scuole che quindi richiedono un feedback e cercano di migliorare il piu' possibile per conquistare nuovi clienti. Studenti e pazienti sono anche e soprattutto clienti. Ma va bene cosi', la concorrenza aiuta a migliorare e la meritocrazia e' il motore che muove questa societa'.

lunedì 17 febbraio 2014

Oggi vi porto da...NYSC ovvero la mia palestra

Oggi vi porto a fare un giro alla mia palestra: NYSC (New York Sports Club).
NYSC e' molto pulita e non e' affollata. Di solito ci vado la sera dopo il lavoro, direttamente, senza passare da casa, altrimenti mi impigrirei li' e non ci andrei. La palestra e' al secondo piano. Al primo piano c'e' una pista di pattinaggio in cui tutto possono andare a pattinare (noleggiando i pattini) a meno che la pista non sia stata gia' prenotata dalle scuole, solitamente di domenica, per consentire ai ragazzini di giocare ad hockey e alle ragazzine di provare alcune coreografie spettacolari. Al secondo piano oltre alla palestra c'e' anche un piccolo pub con vista sulla pista di pattinaggio cosi' i genitori che accompagnano i figli possono osservarli dall'alto comodamente seduti mentre sorseggiano una birra e mangiano un panino. E anche chi e' in palestra puo' godersi lo spettacolo.  
Un'altra cosa che potrete notare e' la presenza di molti schermi, quasi uno su ogni macchinario. A volte faccio mezz'ora di cyclette guardando un po' di TV, magari Big Bang Theory o qualche altro show.
Ed ecco qualche foto: