martedì 30 agosto 2016

Americani in Italia: Tia Taylor

Ciao a tutti, oggi vorrei inaugurare una nuova rubrica: Americani in Italia.
Questo blog è nato anche per il desiderio di raccontare come un Italiano che si trasferisce in America vive sospeso tra due culture, quella che lascia (solo geograficamente) e quella che lo accoglie.
E oltre a parlarvi di me ho anche fatto alcune interviste ad altri  giovani italiani trasferiti in America.
Penso che sia anche interessante ascoltare le storie degli Americani che si sono trasferiti temporaneamente o permanentemente in Italia.
Da quando ho cancellato il mio account Facebook (scriverò un altro post a riguardo), ho iniziato a bazzicare di più il mondo di YouTube in cerca di informazioni, notizie, documentari, curiosità e tra i tanti YouTuber interessanti ho scoperto anche tanti alcuni Americani che si sono trasferiti in Italia e raccontano le proprie esperienze e le differenze tra le due culture da un punto di vista Americano.

Sono capitato così sui video Tia Taylor, una ragazza americana che ha studiato e lavorato in Italia.
Vorrei farvi vedere due video in particolare in cui parla in modo interessante e molto dettagliato di due aspetti di cui ho trattato spesso anche io sul blog. Università e Sistema Sanitario: pregi, difetti e differenze. Enjoy!

Università: Italia e Usa



Sistema Sanitario: Italia e Usa


venerdì 19 agosto 2016

Attenti al cane!

Oggi un collega a pranzo ci raccontava che giorni fail cagnolino di sua madre si è rotto il lineamento crociato e lo hanno dovuto portare dal veterinario. Dovete sapere che, anche se a noi italiani può far sorridere, negli Stati Uniti anche gli animali vengono assicurati. La sanità costa anche per le cure dei nostri amici a quattro zampe e quindi meglio assicurarli per evitare spese astronomiche in caso di un'operazione, anche se...
Il veterinario ha consigliato di operare il cagnolino. Costo dell'operazione: $ 4,000.  L'assicurazione ha coperto solo una parte, come sempre, non so in base a quale cavillo, comma o sottocomma. Ma dopo il danno la beffa perché dopo un paio di giorni il cagnolino, che ha nove anni e quindi vecchietto, e con una zampa gia indebolita e dolorante, si è rotto anche l'altro crociato. Altra operazione e altri $ 4,000. L'assicurazione però non ha coperto per la seconda operazione, neanche un centesimo perché a quanto pare quando un cagnolino si rompe un lineamento crociato, se succede un'altra volta nel giro di un anno, l'assicurazione non paga. Deve insomma rimettersi in forma e dopo un anno se accade di nuovo l'assicurazione interviene coprendo parte dell'operazione.
Una mia collega, americana, per rincuorare il collega gli ha detto: e per fortuna che hai iniziato ad assicurarlo tempo fa e hanno coperto parte della prima operazione perché vista la sua età se avessi provato ad assicurarlo a nove anni non avrebbero neanche accettato.
Ora io mi chiedo e chiedo a voi lettori: se capitasse una cosa del genere in Italia, quanto costerebbe l'operazione? Secondo me con i costi all'americana nessuno avrebbe un cane. Quattromila dollari? E chi ce li ha sul momento per un'emergenza? Pochi.
A me sembra che qui anche la salute degli animali sia un business lucroso. Non ho mai sentito di così tante operazioni a gatti e cani da quando sono qui. Non è che forse  forse i veterinari americani sono bravi a convincere i padroni che un'operazione è sempre la soluzione ideale? Oppure siamo noi in Italia che molto spesso lasciamo soffrire i nostri amici e decidiamo di non ricorrere a nessuna operazione? Non è possibile che in Italia nessuno dei miei amici abbia mai fatto operare un cane, forse un caso su cento, mentre qui prima o poi quasi tutti devono ricorrere a questo estremo rimedio. Ad ogni modo, anche queste sono differenze culturali, forse è un altro business, forse è un modo diverso di amare gli animali. In attesa di risposte credo che sia meglio  dare un consiglio, scherzoso, agli amici Americani: Spostate il cartello, rivolto all'interno. "Attenti al cane!"...con i prezzi che corrono...

domenica 14 agosto 2016

Brevi dialoghi con Americani: la crisi italiana

Ancora oggi, parlando con Americani o Italo-Americani, basta un breve dialogo, un sorriso, un'espressione facciale o un commento che risaltano alcune interessanti differenze culturali.

Giorni fa chiacchieravo con un signore Americano che vive nel New England, tecnicamente un Italo-Americano perché è emigrato dall'Italia quando era appena ragazzino, e si parlava della crisi economica in Italia.
Sarà - mi ha detto- però ogni volta che vado in vacanza noto che i prezzi sono davvero bassi. Mi hanno affittato una casa per un mese, al paese, a solo poche centinaia di euro. Ed è una casa molto grande! E anche al ristorante...ogni volta che vado, con 20-30 euro mangio davvero tanto e bene. Qui in America quei prezzi puoi solo sognarteli. Devo spendere almeno cento dollari per mangiare così bene. Lo sai anche tu, no? Io penso che si viva bene in Italia con questi prezzi, anche se c'è una crisi.
- Si- ho risposto - i prezzi possono sembrare bassi a un americano però devi considerare che sono prezzi di un piccolo paese del sud e poi in Italia lo stipendio medio si aggira sui 1200 euro al mese. 
- 1200 euro?  - ha risposto incredulo, strabuzzando gli occhi.
- Eh certo, pensavo che lo sapessi, in alcuni casi anche meno. Non so oggi, ma fino a pochi anni fa gli stipendi dei giovanissimi si aggiravano su quella cifra se non meno. Sono pochi i ragazzi che guadagnano sui 1500-2000 euro soprattutto appena trovano lavoro.  E con quegli stipendi la vita non è poi così economica quanto può sembrare a un americano.
- Si ma come si fa a vivere con 1200 al mese? Ma anche i professori? E gli impiegati?
Non riusciva proprio a crederci. Ma allora come fanno tutti quei giovani che vedo sempre ai bar, in pizzeria, sempre in giro per strada, in vacanza al mare. Dicono che c'è la crisi e mi aspetterei di vedere depressione o infelicità nei loro volti e invece sono sempre tutti felici, tutti in giro che fanno tante attività,  fanno sport, vanno in vacanza. Senza problemi. E come fanno? Dove li prendono i soldi? Ad esempio un mio nipote che dice sempre che non c'è lavoro quest'anno se ne va in vacanza in Grecia. Ma come fa?
 In effetti questa è una domanda e un mistero che attanaglia molti italo-americani.
 - Non saprei - ho risposto - se proprio non lavorano da tempo, saranno soldi dei genitori. Oppure lavorano saltuariamente e stringono la cita per un anno e riescono a mettere da parte i soldi. Non dimenticare che molti ragazzi vivono con i genitori e non pagano vitto e alloggio e quindi possono mettere da parte con più facilità.
- Sarà, - ha risposto dubbioso - forse è  proprio così.  Però vedi, in Italia - ha aggiunto - in Italia non si trova lavoro e se lo trovi ti pagano poco però la gente è felice, soprattutto i ragazzi. Non si fanno mancare niente e vivono la vita. A cosa serve questa nostra corsa  americana a guadagnare sempre di più, a lavorare come pazzi fino alla sera e a volte anche il weekend, e a fare tanti soldi e ad avere solo pochi giorni di vacanza all'anno? La qualità della vita non è data dal lavoro o dai soldi. Che dici?
Sarà - ho risposto dubbioso, facendogli eco -  forse è  proprio così. 

venerdì 5 agosto 2016

Stranger Things

Ciao a tutti, oggi vorrei consigliarvi una nuova Serie Tv che sta riscuotendo un grandissimo successo qui negli Stati Uniti e, che se ci vedo bene, diventerà presto una serie cult: Stranger Things. E' uscita da un paio di settimane su Netflix ed è composta da 8 episodi. Non so se sia già visibile su Netflix Italia in Inglese o in Italiano. Qui comunque si parla già di una seconda stagione.
Non voglio spoilerare troppo e vi dico solo che se eravate ragazzini negli anni 80, sicuramente amerete questa serie. E' ambientata nel 1983 ed è un mix tra Steven Spielberg, Stephen King e John Carpenter. Tanti sono gli omaggi, quasi delle vere e proprie "citazioni cinematografiche", a ET, Goonies, Explorers, It, Alien. E anche una più recente, che non è stata colta da molti, di un film meno noto che a me è piaciuto moltissimo: Under the Skin. La storia è ambientata ad Hawkins in Indiana e i protagonisti sono tre ragazzini alla ricerca di Will, il loro amico scomparso misteriosamente e poi ritrovato morto in un lago. Ma in questa serie niente è ciò che sembra. Ai tre amici si unirà una ragazzina molto particolare con la testa rasata...e poi a loro modo anche gli adulti tra cui la madre di Will, disperata ma combattiva, interpretata da una bravissima Winona Ryder. Esperimenti scientifici in piena guerra fredda, paranormale, telecinesi, horror soprannaturale. Tutto ben amalgamato in una serie avvincente e appassionante. Dopo averla vista alcune cose non saranno più le stesse ai miei occhi: il numero 11, le bambine con i capelli cortissimi, gli Eggo waffles e soprattutto...le lucine di natale. Buona visione a tutti.