sabato 31 ottobre 2020

Per chi voteranno gli Italo-Americani?

Martedì è il grande giorno delle elezioni americane e non ho assolutamente idea di chi vincerà. Tutti i sondaggi dicono Biden ma dicevano lo stesso di Hillary Clinton quattro anni fa. E' vero, la Clinton prese più voti di Trump ma il sistema elettorale è basato sui grandi elettori e quindi è inutile stravincere in uno Stato popoloso come la California se poi si perde in 10 stati anche solo di un voto. E' fondamentale vincere in alcuni Stati chiave anche solo di un voto perché chi vince prende tutti i Grandi Elettori di quello Stato. Se volete saperne di più sul sistema elettorale americano ho scritto un post a riguardo qualche tempo fa.

Mi sono chiesto in questi giorni: per chi voteranno gli Italo-Americani? Ne conosco moltissimi e devo dire che non sono un gruppo granitico e le loro idee politiche variano dal repubblicano più conservatore ai liberal più estremo. Le controversie degli ultimi mesi sulla rimozione delle statue di Cristoforo Colombo potrebbero però me spostare più di un voto. 

Quando arrivai negli Stati Uniti davo per scontato che Colombo fosse per tutti un eroe per aver (anche se casualmente) scoperto l'America. Un giorno però venni a sapere con mia sorpresa che non era proprio così. All'epoca andavo spesso a casa di una ragazza americana per comporre qualche canzone con la speranza di creare un gruppo musicale. Io alla chitarra, lei al canto. Parlando del Columbus Day, mi disse: ma tu lo sai che Colombo era un assassino e uno stupratore? Io non avevo mai sentito parlare in questi termini di Cristoforo Colombo e andai ad informarmi un pò su internet. Scoprii che in effetti c'è tutto un movimento revisionista contro Colombo che chiede di rimuoverne le statue e sostituire il Columbus Day con l'Indigenous Day. Il mio primo pensiero è stato: eh ti pareva se gli Americani condannano mai le loro di nefandezze. Una a caso: la schiavitù. No il capro espiatorio viene sempre dall'esterno. In questo caso...Colombo. Comunque pensai, e penso ancora, che Colombo nonostante tutto è comunque un simbolo per la comunità italo-americana. Ma poi ci sono le prove che abbia fatto davvero quello di cui lo accusano?

Ma veniamo ai giorni nostri. Poche settimane fa, come forse saprete, nelle convulse giornate di protesta dei Black Lives Matter in alcune città sono state abbattute o imbrattate le statue di Cristoforo Colombo, scatenando la rabbia e l'indignazione delle comunità italo-americane. In realtà sono state abbattute anche alcune statue di Washington e Jefferson.

E qui entra in scena Trump perché in una città, Philadelphia, gli Italo-Americani si sono mobilitati e sono scesi in piazza per difendere la statua di Colombo da entrali attacchi. Hanno circondato la statua armati di fucili, coltelli e mazze da baseball. Molti non erano armati ma facevano comunque numero. Quel giorno nessuno ha osato avvicinarsi. Certo il loro atteggiamento non è stato sempre educato e civile anche nei confronti dei giornalisti ma sono riusciti a portare a casa il risultato e a proteggere Colombo.


Trump ha colto la palla al balzo e nei suoi ultimi comizi ha ricordato l'episodio lodando più volte i valorosi Italo-Americani che hanno difeso un simbolo della loro cultura. Ci crede davvero o lo ha fatto per tornaconto politico? Entrambe le cose. Però probabilmente ha fatto piacere a molti Italo-Americani e penso che riuscirà a spostare alcuni voti da parte degli indecisi. Ma ne potremo riparlare tra qualche giorno. Ormai manca poco.  Intanto a NY si temono disordini, prima, durante e dopo le elezioni e alcuni negozi stanno installando i pannelli di legno a protezione delle vetrine. E la mia compagnia ci ha consigliato di lavorare da casa sia martedì che mercoledì. Poi si vedrà. Ci sentiamo tra qualche giorno con un nuovo...o un vecchio Presidente.


sabato 10 ottobre 2020

15 giorni in ospedale

No, tranquilli non ci sono stato io in ospedale. Ieri sono andato a fare una visita al mio ex padrone di casa e suo figlio. Vi ricordate il signor M. e suo figlio F.? I due italoamericani dai quali ho vissuto per molti anni? O meglio mi hanno affittato un appartamento con entrata separata creato all'interno della loro casa e a prezzo quasi di favore. Dopo tanti anni ho lasciato la loro casa ma sono rimasto in contatto con loro anche perché da quando li ho conosciuti quando ho avuto bisogno mi hanno sempre aiutato e trattato come uno di famiglia. Bene, dopo qualche mese dopo esser andato via, hanno venduto casa e si sono spostati in Florida. Poi dopo qualche mese hanno deciso di tornare in Connecticut e quindi hanno venduto la casa che avevano acquistato in Florida e ne hanno acquistata una nuova in Connecticut. 

Il signor M va per gli 80 anni e recentemente ha avuto qualche problema di salute ed è stato 15 giorni in ospedale in Florida. Ieri, chiacchierando del più e del meno a casa loro gli ho detto: Chissà quanto avrai pagato per due settimane in ospedale. E lui: Aspetta che ti faccio vedere il bill. Ha una pila di carte sul tavolo della cucina e trova subito lo statement, me lo porge, cerco subito incuriosito il totale e... rullo di tamburi...siete pronti? Mettetevi comodi, un respiro profondo...NOVANTASEIMILA DOLLARI. Poiché ha più di 65 anni rientra nel Medicare e, anche se non conosco bene i dettagli, non deve pagare quasi niente di tasca sua. In realtà mi dice che qualcosina ha dovuto pagare ma poca cosa perché l'assicurazione ha pagato 94mila e lui ha dovuto pagare solo 2mila. E aggiunge che avrebbero voluto trattenerlo ancora altri giorni, un pò come la gallina dalle uova d'oro, ma non sapendo se la sua assicurazione avrebbe pagato oltre i 200mila dollari è uscito appena si era ripreso. 

Ora io non so se di quei 94 mila pagati dalla sua assicurazione vengono poi totalmente rimborsati alla assicurazione da fondi governativi o roba simile ma la realtà è che qualcuno all'ospedale quei 94 mila li ha pagati! Comunque poi ho fatto il conto. 96mila diviso 15? SEIMILAQUATTROCENTO. $6,400 al giorno per stare in ospedale. Anche questa è l'America 



venerdì 9 ottobre 2020

Primo dibattito presidenziale: Trump vs Biden


Ciao a tutti, mancano poche settimane alle elezioni presidenziali e ho riguardato il primo dibattito tra Trump e Biden. Ce ne saranno altri due prima del 3 novembre.

Come tutti saprete è stato un dibattito che, almeno a me, ha ricordato lo stile dei politici italiani: interruzioni, offese, e poco rispetto reciproco. Ricordo ancora quando anni fa andai a vedere un dibattito tra due candidati alla House of Representatives in Connecticut e anche se non si trattava di un dibattito presidenziale fui sorpreso dal modo educato e civile in cui si affrontarono il candidato democratico e il candidato repubblicano. Chiari e concreti, riuscirono a far capire bene i loro punti di vista e le loro differenze a tratti stimandosi anche. Scrissi anche un post a riguardo che potete leggere qui. 

Per me che avevo lasciato l'Italia da pochi mesi fu una piacevole sorpresa. Quindi fuori Italia - pensai -   i politici si affrontano con educazione e rispetto! Nel giro di pochi anni però le cose sono cambiate anche in Usa e ne sono una dimostrazione i dibattiti del 2016 tra Trump e la Clinton e tra Trump e il primo dibattito del 2020 tra Biden e Trump...wait a second ma non è che il problema è Trump? Sicuramente ha contribuito a un inasprimento del clima politico e a polarizzare sempre più gli Americani. 

Ma voglio mettere da parte i toni del dibattito, non dissimile da una discussione al bar al quarto bicchiere di vino. In tutto questo marasma, cosa hanno detto i due candidati alla presidenza e sono trapelate le loro differenze? Direi di si.

Nell'invitarvi a vedere il video originale del dibattito, perché in Italia noto che arrivano sempre e solo le frasi più ad effetto per fare il titolo di giornale, queste le mie impressioni sui temi discussi.

Supreme Court and Healthcare: 

Si inizia con la corte suprema. Qualche giorno fa dopo la morte di Ruth Bader Ginsberg, dalle posizioni liberali, Trump ha scelto come nuovo giudice Amy Corey Burrett, cattolica e conservatrice. Biden critica Trump perché, dice, la scelta doveva esser fatta dal nuovo presidente e non ora in tutta fretta. Con la nomina di Burrett fondamentalmente l'equilibrio dei 9 giudici della corte suprema si sposta e passa  a 6 giudici conservatori contro 3 progressisti (prima l'equilibrio era 5 a 4). In realtà Trump non era tenuto ad aspettare il responso delle urne anche perché potrebbe perdere e quindi, risponde,  che il suo mandato dura 4 anni e in caso di morte di un giudice ha diritto a nominarne uno nuovo anche a fine mandato.A quanto mi pare di capire questa nomina è importante perché Trump vuole abolire l'Affordable Care Act, ovvero l'Obamacare, e la Burett da alcune sue dichiarazioni passate sembra essere d'accordo. Poiché la costituzionalità della riforma sanitaria di Obama potrebbe essere valutata dalla corte suprema, la nomina della Burrett potrebbe dare una mano alla politica di Trump.

E quindi Trump e Biden iniziano subito a dibattere sul sistema sanitario e per me si entra sunito nel regno dell'assurdo. Per un europeo non può essere diversamente.

I due parlano infatti delle assicurazioni e delle pre-existing conditions. La riforma di Obama ha sostanzialmente costretto le assicurazioni ad assicurare anche persone con pre-existing conditions ovvero problemi di salute più o meno gravi. Una persona con problemi di salute non è un "buon investimento" per le assicurazioni, perché se ha bisogno di cure queste sono costose in America e  quindi non conviene assicurarlo. Un buon investimento è una persona in salute. 

Ciò che mi colpisce è sempre la naturalezza in cui gli Americani parlano di questi argomenti, come fosse assolutamente normale parlare degli esseri umani come merci, investimenti sui quali conviene o non conviene rischiare. E mi colpisce il fatto che gli Americani, democratici o repubblicani non conta, si impuntino sulle assicurazioni quando è un problema secondario. Il problema sono i costi astronomici delle visite specialistiche, delle medicine, delle cure, delle operazioni, di tutto il sistema dai costi fuori controllo. Se negli anni ospedali privati, case farmaceutiche hanno fatto cartello e hanno aumentato i costi a livelli assurdi senza freni da parte del governo perché "È il libero mercato, this is America" non vedo cosa centrino le assicurazioni. In Paesi in cui i costi per curarsi sono accettabili non c'è neanche bisogno di ricorrere a una assicurazione. In un sistema umano le assicurazioni non dovrebbero neanche esistere. 

Comunque Trump a un certo punto accusa Biden di volere una "socialized medicine" come Sanders. La parola "socialized" è ormai un mantra dei repubblicani un'etichetta che nelle intenzioni dovrebbe evocare la Russia di Stalin o qualcosa del genere ma che sostanzialmente è un sistema sanitario che funziona, seppur con tanti problemi, in tutti i Paesi civilizzati del mondo. Socialized medicine insomma è il male di tutti i mali... come se far andare in povertà malati che non riescono a pagare le proprie cure in caso di malattie gravi fosse il bene assoluto.  Biden ci tiene a precisare che le sue idee sono ben diverse da quelle di Sanders.

Mentre ascolto dibattere i due penso che la riforma di Obama non abbia davvero cambiato molto nonostante le buone intenzioni. Ha solo regolato alcune storture. 

Qualcuno potrebbe dire: Si però se le assicurazioni non possono più rifiutarsi di assicurare persone con pre-existing conditions, guadagneranno meno perché dovranno sborsare più soldi per pagare le cure delle persone con problemi di salute. Teoricamente è così ma a loro basta aumentare il costo mensile della assicurazione a tutti, sani e meno sani, ed ecco recuperati i soldi. Lo fanno ogni anno. Ad esempio la mia compagnia quando ho iniziato a lavorare per loro pagava circa 700 dollari al mese (!) per la mia assicurazione. Ora a causa degli aumenti del premium nel giro di pochi anni ne paga quasi 1000 (!!!). Se il governo non può o non vuole controllare i costi delle case farmaceutiche, ospedali e assicurazioni il sistema non cambierà.  

La discussione diventa caotica. È chiaro che Trump voglia abolire l'Obamacare ma ha un suo piano sostitutivo? - gli chiede l'intervistatore. Pare di no anche se ha eliminato l'individual mandate (al quale probabilmente dedicherò un post specifico) e dice di voler abbassare il costo di alcune medicine ad esempio l'insulina e dice che consentirà l'acquisto di medicine fuori dagli Usa dove costano meno. Frase rivelatoria se ci pensate bene: non potendo far niente per impedire i costi astronomici delle compagnie farmaceutiche americane, l'unica soluzione è consentire l'acquisto delle medicine da altri Paesi in cui costano meno. Un'ammissione di colpa dei costi fuori controllo nel sistema americano. È il libero mercato...this is America. 

Covid-19: 

Sul virus il copione è sempre lo stesso. Biden dice che Trump ha sottovalutato il pericolo e ha aspettato troppo per prendere decisioni. Trump non accetta le critiche e dice di aver fatto un ottimo lavoro. In realtà inizialmente quando Trump chiuse le frontiere con la Cina, se ricordo bene, venne accusato di razzismo. Però è anche vero che ha minimizzato i pericoli del Covid e sta continuando a farlo. Però penso che sia quasi naturale almeno in una fase iniziale minimizzare i rischi come hanno fatto tanti Paesi. È nella natura umana dire: è successo altrove, non succederà da noi. Salvo poi correre ai ripari quando la previsione si rivela sbagliata. Comunque in questo caso la differenza è palese: Trump è per lasciare aperto tutto o quasi per proteggere l'economia. Biden è più propenso a chiudere. 

Economy

L'economia si sta riprendendo? E il tasso di disoccupazione? Unemployment rate? L'economia prima della pandemia sembrava andare oggettivamente bene e la disoccupazione era ai minimi. Certo bisogna anche considerare quali erano i tipi di lavoro e i salari di questa economia. Non dimenticherei che i salari di molte categorie sono quasi fermi da molti anni. Qualcuno potrebbe dire che forse Trump stava raccogliendo ciò che aveva seminato Obama? Difficile da dire però l'economia prima della pandemia andava bene. Criticare Trump per i posti di lavoro persi durante la pandemia, mi pare un pò ridicolo. 

L'intervistatore chiede a Trump se è vero che ha pagato solo $750 in Income Tax di Trump. La notizia è uscita sul NY Times qualche giorno fa e se fosse vera è davvero scandalosa. Un milionario come Trump che sostanzialmente ha dichiarato più perdite che guadagni e che ha pagato per anni meno tasse di milioni di americani della classe media? Dovrebbe far indignare tutti ma più che altro la riflessione che fanno in molti è che abbia semplicemente approfittato di un sistema che consentiva di farlo. Ma è possibile che i ricchi e potenti possano avere vita così facile con il fisco? Sembra davvero incredibile. Trump ovviamente nega ma finora non ha mai mostrato i suoi Income Tax Returns.

Si continua a parlare di tasse. Trump ha tagliato le tasse alle grandi corporations.  Biden se venisse eletto, dice, le porterà dal 21% al 28% e aumenterà le tasse agli individui che guadagnano oltre 400 mila dollari l'anno, sostanzialmente ai super ricchi (per me può considerarsi ricco già chi guadagna oltre i 150mila l'anno). 

Race issues:

Questo argomento non mi appassiona molto perché onestamente ci vedo molta retorica da entrambi gli schieramenti e non ho mai capito se gli African-Americans siano davvero compatti a favore dei democratici o sia una mezza leggenda metropolitana.  Quello che mi pare certo è l'esistenza del systemic racism per cui dall'abolizione della schiavitù in poi è rimasto sempre difficile per le persone di colore emanciparsi dalle condizioni precarietà. Le posizioni lavorative che portano un certo benessere passano quasi sempre da un buon college e non è facile per dei genitori di colore mandare i figli a un college da 60mila dollari l'anno. Molto più facile per genitori bianchi che di generazione in generazione hanno messo da parte una fortuna o che comunque hanno molta più facilità di accesso a lavori ben remunerati e prestiti bancari che possono agevolare l'entrata al college dei propri figli. Quando andai a Yale anni fa per vedere l'atmosfera il giorno prima degli inizi dei corsi, restai sorpreso nel constatare la totale assenza di studenti di colore. Solo bianchi e asiatici accompagnati ai campus da genitori in Porsche o 4x4 costose. E quindi è un'America a doppia velocità, i bianchi sempre e comunque ai posti di comando e i neri che arrancano. Devo dire però che quando si parla dell'uccisione di Floyd e di tutto ciò che ne è seguito non mi sono piaciuti molto i movimenti incoraggiati dall'estrema sinistra che chiedevano a gran voce e hanno spesso ottenuto il "defund the police.  Per alcune mele marce non si possono togliere fondi alla polizia e indebolirla.  Comunque Trump e Biden dibattono brevemente anche sulle proteste che hanno visto molte città devastate e la differenza è chiara.  Trump è più radicale con il suo Law and Order, Biden sembra più soft. Trump comunque non riesce a condannare i white suprematists mentre Biden sembra minimizzare la pericolosità di alcune frange del gruppo Antifa, anche loro non certo dei bravi ragazzi. 

Perché dovrebbero votare per lei?

A questa domanda come da copione Trump risponde che ha fatto più di tutti nel giro di pochi anni e tira fuori una bella dose di narcisismo. Biden risponde che con Trump siamo diventati più poveri e divisi. Poi all'improvviso qualche colpo basso di Trump che tira in ballo il figlio di Biden che avrebbe preso soldi dal sindaco di Mosca e che ha avuto problemi di droga in passato. Un attacco onestamente sterile e disgustoso. Tirare in ballo figli e familiari non è il massimo della correttezza. L'atmosfera si riscalda ma per fortuna si passa ad un altro argomento.

Climate change: 

Come sapete Trump è uscito fuori dagli accordi di Parigi. Ma non si capisce bene cosa pensa del climate change. Crede alla scienza e crede sia un problema reale?  Sembra dire si ok non nego il climate change però alla fine va tutto bene. Poi fa un discorso strano sui boschi che devono essere controllati meglio perché altrimenti da una sigaretta si può provocare un grandissimo incendio come spesso accade in California. E aggiunge che dobbiamo controllare meglio le foreste. Si ok va bene, ma il climate change? me lo risolvi tutto con il controllo dei boschi in California? Biden sembra aver capito meglio il problema, su questo sembra più concreto, vuol creare green jobs ed è a favore delle energie rinnovabili. E se vince vuole ritornare agli accordi di Parigi. 

Election integrity: 

La domanda dell'intervistatore è fondamentalmente se chi perderà accetterà il responso delle urne e legittimerà la vittoria dell'avversario. Biden dice di si ma Trump ha qualche dubbio. Se vince lui, bene, se perde teme che potrebbe essere a causa di frodi anche perché a causa del Covid-19 molti americani voteranno per posta e quindi il controllo sarà più difficile. 

Insomma un dibattito caotico in cui si sono sviluppati poco i temi importanti sul tavolo ma si sono comunque intraviste le differenze tra i candidati. Devo dire che è stato molto più piacevole e informativo il dibattito tra i vice Harris e Pence, una settimana dopo (ma non potevano essere loro i due candidati alla presidenza?) ai quali potrei dedicare un post. 

Per avere le idee più chiare non ci resta altro che attendere i prossimi due dibattiti presidenziali. 


martedì 6 ottobre 2020

Eddie Van Halen

Hai 18 anni e suoni la chitarra elettrica da pochi mesi. Ti sei da poco appassionato al rock e al metal e i tuoi idoli sono subito diventati quei chitarristi che suonano a livelli estremi: Joe Satriani, Steve Vai, Nuno Bettencourt, Yngwie Malmsteen, John Petrucci ma sopratutto Eddie Van Halen. Li chiamano chitarristi "virtuosi".

Compri tutti i cd dei Van Halen e resti sempre più incredulo quando ascolti gli assoli di Eddie. Ti metti a suonare ad ogni ora della giornata ma dopo qualche mese ancora non riesci ad emularlo. Troppo presto. Devi ancora sudare su quella chitarra. Compri corsi, metodi di chitarra rock, e studi su decine di tabulature, mandi indietro gli assoli sulle videocassette per capire come mettere meglio le mani per rendere al meglio la tecnica del tapping e dopo un pò inizi anche a migliorare ma ma sei ancora lontano dalla perfezione tecnica di quei mostri.

Ma come diavolo fanno a suonare così? Te lo chiedi spesso. D'altronde sembrano solo dei ragazzi un pò più grandi di te, con i loro giubbotti di pelle borchiati e i capelli lunghi ma con la stessa passione per la musica, i concerti dal vivo e la buona birra. Sembra che stiano sempre fuori a divertirsi, sono ragazzi normali come te, e non ti spieghi come abbiano fatto ad arrivare a quei livelli.

Leggi riviste musicali e tutte le interviste ai tuoi idoli e scopri il segreto: questi ragazzi se ne stanno in casa a suonare anche 10-12 ore al giorno. Decidi che farai anche tu lo stesso e la chitarra diventa il tuo mondo. Vieni a sapere che in un paese a 50 Km dal tuo c'è un ragazzo che suona come Malmsteen, Steve Vai e Van Halen. Lo ascolti suonare in un pub con la sua band ed è davvero così, incredibile, probabilmente il migliore chitarrista del sud Italia. Chiedi se può darti qualche lezione ed accetta. Vive in un prefabbricato con sua madre, in una zona malfamata ma non ti fai intimorire, la voglia di imparare tutti i segreti della chitarra è più forte di te. Vai da lui in bus, una volta a settimana, 1 ora per andare e 1 ora per tornare. Resti a bocca aperta quando lo vedi suonare e ti chiedi come mai un musicista così bravo sia praticamente sconosciuto in Italia e ti rispondi che siamo appunto in Italia e non è facile emergere. Poi scopri anche che ha dei seri problemi di depressione e forse per quello non ha mai avuto la forza di uscire dal suo guscio. Nonostante questo in quei mesi ti insegna moltissime cose. 

Continui a imparare e formi una band con tuo fratello e i tuoi amici. Riuscite a suonare anche pezzi difficili tra i quali Jump dei Van Halen che in realtà non è proprio difficile ma la parte di assolo...beh per suonarla bene ci vuole ancora pratica. Però vi divertite. E sono tra gli più belli della tua vita. Suonate in una casa isolata in campagna e il sabato sera ragazzi e ragazze della zona passano lì per sentirvi suonare. Vengono anche dai paesi vicini. Se vengono per la musica o perché è l'unico ritrovo in zona dove si può fare l’alba poco conta. Però ci dicono che siamo bravi. Gli passano sereni tra rock, grunge, hard rock e heavy metal. Sono gli anni 80, e quelle band americane e quei chitarristi ti fanno venire voglia di trascorrere degli anni nella loro America, piena di energia e vitalità, come la loro musica.

Poi arriva l'università e ogni componente del gruppo prende la sua strada. Suonate ogni tanto quando tornate al paesino. La chitarra la suoni sempre meno, purtroppo non hai più tempo. Inizia la vita vera, una laurea e un buon lavoro, si spera. Ma sono stati anni indimenticabili.

20 anni dopo ti trovi a Grand Central. Vivi ormai da tempo in America. Sali sul treno diretto in  Connecticut e ricevi un messaggio da un amico: E' morto Eddie Van Halen. La notizia ti rattrista in un modo inatteso. Sono passati 20 anni dal quando la musica e quei chitarristi erano la tua vita. E i tuoi sogni ora sono cambiati, più che sogni sono desideri, aspettative. Ormai da tempo non ami la vita da pendolare, il lavoro di ufficio dalle 9 alle 5, e ti scervelli per trovare una qualche via d'uscita. Ti rendi conto che il tempo scorre e non va più indietro. Certo, alla fine non vivi male: un lavoro discreto, un appartamentino e una vita serena in America. Però qualche sogno ce l'hai ancora. Diventare scrittore e magari pubblicare un romanzo? Ma di tempo ne hai poco e realizzi che 20 anni prima potevi dedicare più ore ai tuoi sogni. Ma alla fine va molto bene così. Una vita serena in un luogo che ami.

È solo che oggi Eddie ti ha riportato indietro nel tempo. Arrivi a casa e prendi in mano la chitarra, attacchi il jack all'amplificatore e suoni "316", in onore di Eddie e immagini di essere al Madison Square Garden. Non è una delle sue musiche più famose ma è una musica serena, come la tua vita. 

E ti riporta agli anni in cui i sogni erano davanti, e non dietro. Grazie Eddie per la tua musica e per i ricorsi. Che la terra ti sia lieve.