lunedì 4 maggio 2015

"Minchia se non do' fuoco a una banca sono un coglione cioe'"

Ciao a tutti, sono tornato! Chiedo venia, sono scomparso da un po' di tempo ma e' un periodo davvero intenso, soprattutto al lavoro. Spero che siate ancora qui pronti a leggere i miei post.

Qualche giorno fa c'e' stata l'inaugurazione dell'EXPO a Milano e la citta' e, come avete visto tutti, e' stata messa a ferro e fuoco dai soliti idioti, Black Bloc e compagni belli,  che come da copione hanno cercato lo scontro con le forze dell'ordine, imbrattato muri, incendiato macchine e distrutto vetrine. 
Il personaggio del giorno e' stato questo ragazzo, intervistato subito dopo gli scontri. 
In pochi minuti e' riuscito a dire un sacco di banalita' per giustificare le violenze arrivando anche al limite del ridicolo quando l'intervistatore gli ha chiesto che senso dar fuoco a una banca:
"Minchia ma la banca e' l'emblema della ricchezza, cioe', se non do' fuoco a una banca sono un coglione cioe'"
Insomma il solito luogo comune della ricchezza vista come simbolo del male che giustifica la violenza sostanzialmente, diciamolo, in nome di questa mal celata invidia sociale. La cosa che mi ha rattristato e' che questo ragazzo pur non essendo parte attiva delle violenze avrebbe tanto voluto farne parte e spaccare qualcosa semplicemente perche' perche' intuiva che si trattava di una protesta e quindi era lecito tutto. Facile no? In una protesta e' giusto spaccare tutto a prescindere. Le motivazioni della protesta? Chi le sa, ma ci sta, bella storia, fare bordello. Cosi' ascolteranno la nostra voce. Chi doveva ascoltare questa voce? Neanche lui lo sapeva. Forse le banche, i politici...insomma un bel calderone nella sua mente. Un altro figlio di papa' che gioca a fare la rivoluzione.
Dopo l'intervista il ragazzo e' stato molto criticato da tv e social media e cosi', probabilmente spinto dai genitori che si saranno infuriati, ha voluto rilasciare un'altra intervista in cui ha sostanzialmente cambiato totalmente versione. Inizialmente dopo aver ascoltato la seconda intervista mi sono detto: meno male, ha capito l'errore. Meglio tardi che mai.
Ma poi a pensarci bene mi e' venuta ancora piu tristezza perche' se e' vero che nel primo video si era dimostrato un idiota infarcito di luoghi comuni, comunque sembrava sicuro delle proprie idee.
Nel secondo video mi e' decaduto, se possibile, ancora di piu' perche' si e' rimangiato tutto cio' che aveva detto, andando contro i protestatori che prima aveva osannato.
Ovviamente questo e' solo un ragazzo tra i tanti, preso a caso per strada ma sicuramente rappresenta tanti ragazzi italiani.
E cosi' la mia domanda per voi e': ma sono davvero diventati cosi' i ragazzi italiani?
Privi di un'idea o meglio si appigliano facilmente ad un'idea, a una protesta, perche' fa figo per poi con la stessa facilita' l'abbandonano il giorno dopo per opportunismo magari perche' si e' stati sgridati dai genitori?
Sono davvero cosi' plasmabili, come banderuole al vento? 
Povera Italia se e' questa la generazione del futuro...