venerdì 6 aprile 2018

E' libertà...? 4 domande di un lettore sugli Usa

Molto spesso chi emigra in un altro Paese si trova a fare paragoni tra l'Italia e il nuovo Paese ospitante. C'è chi sottolinea troppo gli aspetti negativi dell'Italia e chi sottolinea troppo gli aspetti positivi del nuovo Paese. Io ho sempre cercato di raccontare l'America e l'Italia in modo obiettivo, facendone risaltare pregi e difetti.
Un affezionato lettore, forse un pò infastidito da qualche mio post troppo a favore degli Stati Uniti (non c'è problema accetto le critiche e sono pronto al dialogo costruttivo) mi ha posto 4 domande interessanti che mi hanno dato lo spunto per parlare di aspetti che non piacciono molto neanche a me degli USA ma anche di alcuni luoghi comuni da sfatare.

Ecco le 4 domande:

È libertà morire se non hai un'assicurazione sanitaria e sei povero?
No, non è libertà. Ho dedicato molti post sul sistema sanitario americano che io odio e alle mie disavventure dal dentista e del fatto che una volta che esci dallo studio dentistico non sai mai quanto pagherà l'assicurazione e quanto tu. A me non piace proprio il sistema delle assicurazioni, i prezzi gonfiati dai medici, le assicurazioni che cercano di pagare il meno possibile e il resto...al paziente. E' tutto un grande business e in casi limite si può essere costretti a vendere casa o chiedere migliaia di dollari in presti per poter pagare delle cure costose. E' un sistema poco umano, lo so e lo dico spesso. Non bisogna però cadere nell'esatto opposto. E' una leggenda metropolitana che lasciano morire per strada chi non ha l'assicurazione medica. E comunque esistono anche gli ospedali pubblici che non sono all'avanguardia come quelli privati ma ci sono e stranamente i media italiani non ne parlano mai. In questo sistema i ricchi non hanno problemi ma neanche i poveri. Chi ha i veri problemi è la classe media. Poi dovremmo fare anche un'altra considerazione. Ma è proprio vero che la sanità in Italia è gratis? In Italia le tasse sul reddito sono molto più alte che in America e servono per pagare anche il sistema sanitario. A me piacerebbe un sistema sanitario più giusto e umano all'italiana ma se un giorno dovessero farlo state certi che pagheremo tutti tasse più alte.

È libertà essere sparato in faccia da uno psicotico che ha accesso facile alle armi? 
No, per il problema delle armi sfondi una porta aperta. E' un grosso problema da risolvere ma la lobby delle armi è molto forte. Qualche settimana fa inaspettatamente Trump ha proposto di portare la vendita delle armi a 21 anni perché ora alcune armi possono essere acquistate già a 18 anni. E' una piccola proposta ma ho ascoltato e letto due obiezioni che fanno capire molto della mentalità americana:
Obiezione 1: Io sono una ragazza che ha meno di 21 anni e vivo da sola (eh si qui è molto frequente che un giovane di 18-19-20 anni abbia già un lavoro e possa permettersi di vivere da solo pagandosi un affitto). Voglio il diritto di avere un'arma in casa per difesa. Se entra qualche malintenzionato, come mi difendo?
Obiezione 2: Perché un ragazzo di 18 anni può usare armi in guerra per difendere il nostro Paese ma non può avere un'arma per difendere la propria  famiglia sul suolo Americano?
La mia proposta, un pò strana, sarebbe semplice. La pistola deve essere usata solo in casa, per difesa. Deve essere minuta di un chip che allerta la stazione della polizia più vicina appena varca la soglia di casa. O che magari si disattiva, si blocca, appena varcata la soglia di casa. Qui se chiami la polizia, arriva dopo 5 minuti. Forse un sistema del genere, mi rendo conto un pò fantasioso, potrebbe prevenire molte stragi. 

È libertà non poter accedere a università prestigiose perchè magari non te lo puoi permettere? 
Altro punto dolente. Ho frequentato due anni di community college a 8mila dollari l'anno. Per fortuna mi hanno dato due borse di studio per la media alta (3mila dollari in totale) e mi hanno fatto lavorare in un ufficio del college, part time. Però si tratta di un community college. Le università prestigiose costano anche 50-60 mila dollari l'anno. Per pagarle ci sono due modi, o una combinazione dei due: i genitori benestanti-ricchi mettono da parte i soldi per l'università appena nasce un figlio o i ragazzi chiedono prestiti alle banche che ripagheranno nel giro di molti anni dopo la laurea. E' vero che se sei bravo ti danno borse di studio di migliaia di dollari. A una mia cugina, che ha fatto delle scoperte scientifiche già al liceo hanno dato tanti di quei soldi che è riuscita a pagarsi 4 anni di Harvard...ma sono casi rari. E' anche vero che se studi in quelle università poi quando esci hai praticamente un ottimo lavoro garantito, con stipendio molto alto ma stanno cambiando i tempi e non è sempre così. Comunque capii molto degli Usa e del sistema universitario quando andai a Yale a fare un giro, il giorno prima dell'inizio dei corsi. Rimasi stupito dal vedere l'altissima percentuale di ragazzi e ragazze bianche accompagnati dai ricchi genitori con le loro macchine di lusso. Il testimone della classe dirigente passerà da quei genitori ai loro figli. 

È libertà dover fare magari 2 lavori per tirare a campare quando ci sono manager che prendono in un mese quanto un lavoratore guadagna in una vita.
Le disparità sociali esistono e si acuiscono ogni anno di più. Se considero il sistema americano a quello italiano però devo dire che in Usa non ci sono limiti verso l'alto. Gli stipendi dei grandi manager sono qualcosa di scandaloso. Ma in Italia non ci sono ormai limiti verso il basso. In Usa esiste il minimum wage, e anche per la mia posizione lavorativa, prima di concedermi il visto di lavoro, la compagnia ha dovuto accettare di attenersi a un salario minimo stabilito dal dipartimento del lavoro, per quella posizione. In Italia molti miei amici mi dicono che ormai vengono pagati in nero, 500-600 euro al mese. I metodi per farlo li trovano sempre. Non ci sono controlli. Lo ho provato sulla mia pelle quando, tornato in Italia, volevano offrirmi uno stipendio del genere. Ma come si fa a programmare una vita così? Poi vengo in Usa e mi offrono circa 8 volte tanto e allora come faccio a voler bene all'Italia e a odiare gli Usa quando si parla del mondo del lavoro? Qui posso avere un futuro. In Italia avrei fatto la fame o mi sarei dovuto far mantenere dai miei genitori. Scusate ma non fa per me. E non è un caso se ogni anno centinaia di migliaia di ragazzi emigrano dall'Italia. Ok il lavoro non è tutto ma per questo aspetto io comunque penso che siano molto più avanti in America. Non conosco molte persone che fanno due lavori in Usa ma se lo fanno vuol dire che il lavoro ce n'è. In Italia ne trovi uno e vieni sottopagato e schiavizzato. Parliamo giustamente spesso dei senzatetto americani ma i nostri ragazzi a 500 euro al mese non sono poveri uguali ma con la fortuna di avere sopra la testa un tetto di mamma e papà? Toglietegli quel tetto e avrete centinaia di migliaia di barboni, più che in Usa.

Insomma spesso sono d'accordo sulle critiche al Paese in cui vivo. Queste sono domande che mi pongo spesso anche io. Ma dopo oltre 10 anni di vita quotidiana ho dovuto mitigare le critiche perché ci sono le classiche sfumature e molto spesso queste vengono filtrate e restano fuori dai media italiani molto propensi ad accentuare solo gli aspetti negativi di questo Paese che non sarà il Paradiso ma neanche l'Inferno che vogliono far credere.

8 commenti:

  1. Punto 1) Ne prendo atto
    L'ho sempre sospettato che chi non ha un assicurazione non muore per strada così facilmente, troppi morti avremmo allora...

    Punto 2) Io sono favorevole, favorevolissimo alla libertà di detenzione di armi in casa propria
    Spero che il nuovo governo metta una legge apposita
    E' notizia recente che Londra sia diventata più pericolosa di New York
    L'Inghilterra è un dei paesi più restrittivi in fatto di armi, a dimostrazione che i divieti colpiscono le brave persone, i delinquenti se vogliono armi se le procurano cmq, magari arricchendo le mafie che le vendono.

    Punto 3) Ne prendo atto

    Punto 4) Qui la cosa è meno chiara: se ci sono tanti barboni in USA non significa che non c'è tutto questo lavoro ?
    Capisco che non faccia parte della mentalità USA, ma i genitori non potrebbero aiutare i figli che si trovano in certe difficoltà ?
    Chi è il "barbone tipico" negli USA ?

    Punto 5) prendendo spunto dal fatto che i college sembrano appannaggio dei soliti ricconi, mi chiedo (come ho fatto ne precedente post) se in USA ci sia differenza di possibilità tra i bianchi europei e tutti gli altri (neri, ispanici, orientali)

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    1. Ciao Alex, sul punto 2 dovrei vedere un pò di statistiche. Mi stupisce lo stupore di molti quando è uscita la notizia che Londra è più pericolosa di NY. Al che ho pensato: ma perché, NY è pericolosa? Io sono li ogni giorno e non mi è mai capitato niente. Quando vado a NY il weekend prendo metro e treni anche tardi e non mi sono mai sentito in pericolo. Ho più paura per scippi e rapine a Napoli di giorno che a NY di notte. Mi fa anche ridere che ancora considerano il Bronx il simbolo della delinquenza. Ho lavorato li per alcuni anni. Una zona come tante, migliorata tantissimo ma i film restano nell'immaginario collettivo. Per il punto 4 bisognerebbe fare una ricerca però che in Usa non ci sia poi tanto lavoro non è corretto, basta guardare i dati sulla disoccupazione molto bassa in USA. Poi di barboni ce ne sono tanti e si perde lavoro molto facilmente ma su chi siano i barboni-tipo è difficile dare una risposta. Magari c'è qualche documentario in rete? Per il punto 5 bisogna dire che ai grandi college si può entrare per una combinazione di meritocrazia e ricchezza. Se sei molto bravo riesci ad entrare con le borse di studio (indipendentemente dall'etnia), se sei molto ricco e bravino ci entri ugualmente a quanto ho capito. Se sei povero e bravino difficilmente ci entri. Ma anche qui bisognerebbe fare ricerche. Le mie sono solo idee e opinioni da quello che ho visto e sentito.

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  2. Ciao Luca,

    grazie per aver voluto rispondere alle mie domande con un post separato. Devo premettere un paio di cose

    1) non sono infastidito dai tuoi post. Anzi, ti riconosco un senso critico oltre la media, ed è anche per questo che seguo il tuo blog.

    2) non sono pregiudizialmente contro gli USA. Anzi, per molti aspetti mi piacciono (altrimenti non avrei mai trovato nè seguito i tuoi post). Detto questo, ne vedo anche tutte le criticità di paese iperliberista, ed è quello che spesso critico.

    3) non vivo in Italia da 10 anni, nè la voglio difendere. Avendo viaggiato molto ed avendo vissuto in 3 paesi mi considero abbastanza "scafato" per cui i miei giudizi non sono il riassunto dei servizi televisivi italiani.

    Fosse per me l'Italia la raderei al suolo per come disprezzo l'"italietta", come la chiamava Pasolini. Dico solo che tra Italia e USA c'è tutta una serie intermedia di modelli che forse sono più accettabili socialmente (tipo Nord Europa).

    Detto questo continuerò a seguire con piacere i tuoi post.

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    1. Ciao Arthur, tutto ok. Mi hai dato un bello spunto con le 4 domande. Guarda che concordo con te. Forse sono tra i pochi Italiani negli Stati Uniti che non idolatrano questo Paese ma ne prende pregi e difetti. Ci sono tanti Paesi al mondo in cui avrei potuto vivere bene. Ho anche provato a vivere in UK, avrei potuto vivere in Australia o in altri Paesi (di cui però non conosco la lingua) e quindi poiché sono affezionato agli Usa perchè venivo qui a intervalli di 4-5 anni sin da piccolo ho deciso di provare qui. E non mi posso lamentare, non è tutto rose e fiori ma sono contento così. Potrei scrivere un nuovo post sul perché ho deciso di vivere qui. Ciao.

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    2. ma infatti tra USA e Italia non avrei nemmeno io dubbi. Ti capisco bene perchè ci andrei a vivere anche io per qualche anno, e mi piace molto leggere i tuoi post anche per le critiche (fondate) che muovi al sistema USA. Aspetto con ansia il post sulla tua scelta. Sarà interessante come sempre!

      A presto!


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  3. Ciao Luca,
    bel post con 4 argomenti molto interessanti a cui hai dato una risposta che in generale condivido molto anch'io. Sulla sanità la penso come te, anzi ti dirò ho avuto modo di visitare alcuni ospedali pubblici (a NY per trovare dei parenti ammalati) e devo dire che sono anche più all'avanguardia di certi ospedali italiani...ma come dici tu purtroppo la disinformazione ha creato il mito che senza un'assicurazione li ti fanno morire...o quasi:-(
    In merito al lavoro e innegabile quello che dici, anzi io penso proprio che li non lavora soltanto chi non vuole farlo, qualcosa, anche se non magari il lavoro che ti fa guadagnare soldoni,la si trova sempre. Per il discorso armi purtroppo la vedo in maniera diversa, li e proprio radicato il bisogno di avere un'arma, una cosa proprio a livello costituzionale, lobby delle armi o meno, e proprio un volere della gente, anche se si può sempre migliorarne il controllo non credo che si arriverà mai a creare una situazione di ristrettezza come nei paesi europei. Per il resto mi trovi perfettamente d'accordo su tutto...be safe!

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    1. Grazie Danilo. Hai ragione, per le armi c'è da fare il discorso sul 2 emendamento e sul fatto che non puoi togliere un diritto agli Americani. Anche chi non ha armi, vuole avere in potenza il diritto di poterne acquistare una. E' un discorso culturale. Noi non riusciamo totalmente a capire loro e loro non riescono totalmente a capire noi. Secondo me va anche fatto un semplice discorso sugli spazi e le distanze. Qui ci sono zone in cui la distanza tra una casa e l'altra è di chilometri o comunque ci sono case tra i boschi, con scarsa illuminazione di notte e molte zone residenziali (come la mia) un cui nessuno ha il cancello ed entrarti in casa è un attimo...basta entrare nel driveway e dare una spallata alla porta. E se vivi in una zona isolata sei solo. Beh non colpevolizzo chi in quelle zone vuol sentirsi più sicuro. Detto questo dovrebbero fare controlli più severi.

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  4. volevo solo chiarire una cosa.Basta con questa leggenda che se non sei ricco non puoi frequentare le università piu prestigiose e ricche degli USA(scuole dell'Ivy League ad esempio).Se sei tanto bravo da meritarti l'ammissione, la scuola paga agli studenti americani tutto quello di cui hanno bisogno.Infatti queste scuole danno un financial aid detto need based. Paghi in base al reddito dei tuoi genitori.Se sono disoccupati hai il 100% pagato.

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