Negli ultimi anni ho guardato poca tv. Solitamente quando arrivo a casa di sera sono stanco per la lunga giornata lavorativa e quindi cucino qualcosa, mi metto al pc, controllo le email, leggo qualche notizia, mi aggiorno su Facebook, guardo qualche video su YouTube o a volte un film e me ne vado a dormire. La mia TV è quindi stata praticamente spenta negli ultimi anni e poche settimane fa, ironia della sorte, ha anche deciso di abbandonarmi, rotta, niente segni di vita. Era una vecchia tv del padrone di casa e quindi l'ho buttata via e, dopo qualche settimana, ho deciso di comprarne una a mie spese.
Mi sono informato online e ne ho comprata una di buona qualità, per l'esattezza una Roku Tv. Una smart tv. Ero praticamente indietro di 5 anni sulle nuove tecnologie e non pensavo che ci fossero stati tanti cambiamenti. Sono rimasto colpito quando ho visto che sulla mia tv, sostanzialmente legata ad internet, è possibile digitare il nome di qualsiasi film, attore, regista e troverai sempre tutto ciò che cerchi, la lista dei canali che trasmettono il film gratis e quelli che lo trasmettono a pagamento. Un'immensa videoteca virtuale contenente tutti i film esistenti.
Ma non vorrei parlare semplicemente di una tv. E' solo il mezzo che mi ha fatto riflettere su alcune frasi che ascolto e leggo sempre più spesso:
Oggi la vera informazione non esiste!
Ma quale libertà? Siamo tutti schiavi. Ci guidano dall'alto come pecore!
Ci fanno credere tutto ciò che vogliono...loro!
Non si può certo negare che i mass media abbiano un grande potere nel condizionare le idee e influenzare l'opinione pubblica. E le bufale online riescono spesso a guidarci verso un'area politica piuttosto che un'altra. E gli algoritmi di Facebook, Amazon e Google conoscono bene tutte le nostre abitudini e ci propongono consigli per gli acquisti spaventosamente mirati. Non voglio negare tutto questo però voglio fare un discorso obiettivo che indirettamente anche la mia nuova tv ha aiutato a rafforzare.
Oggi c'è una mare di informazione. Con poca ricerca chiunque ha accesso a milioni di articoli, audio, video, su ogni singolo aspetto dello scibile umano.
E l'informazione è a portata di tutti. Niente più biblioteche, niente più grossi volumi di enciclopedie impolverate. Pochi clic e l'informazione arriva sullo schermo di un pc, un portatile un tablet o uno smartphone.
Esplorando il magico mondo della mia smart tv ho notato che a parte i milioni di film è possibile avere accesso a qualsiasi tipo di contenuto, migliaia e migliaia di canali tematici e quasi tutti gratis: canali come TED e le sue interessantissime conferenze, The Great Courses con le sue lezioni di livello universitario, canali di lingua, canali di cucina, canali in cui insegnano le tecniche degli scacchi. E vogliamo parlare di Wikipedia e YouTube? Il trionfo della condivisione del sapere umano. prendiamo YouTube. Più che i film e i documentari sono interessantissimi i canali delle persone comuni che da qualsiasi angolo del pianeta riescono a insegnarti qualcosa e farti condividere le loro esperienze. Tramite loro possiamo conoscere Paesi, culture e tradizioni, ma anche l'economia, la storia le regole degli sport, la letteratura, la mitologia.
Pensate che tramite YouTube ho studiato per l'esame di Microsoft Excel 2013 specialist e lo ho superato a novembre! Grazie Hun Kim per le tue lezioni chiarissime e piene di esempi pratici.
Ora, come facciamo a dire che non esiste informazione? Come facciamo a dire che siamo schiavi?
Va bene un pò di sana critica sui media ma la mancanza di libertà è un'altra cosa. Giorni fa ho visto un documentario su YouTube (di nuovo grazie YouTube) in cui questi contrabbandieri rischiavano la vita per oltrepassare di notte il confine tra la Corea del Sud e la Corea del Nord per introdurre nel Paese dei pericolosissimi...dvd! Film, niente di che, canzoni, spettacoli, intrattenimento e libertà, cose proibite in un Paese in cui si rischia la vita a guardare ciò che non è approvato dal regime.
E quindi mi chiedo: dove è questa privazione di libertà, dove è questa censura?
Per conto mio mi reputo fortunato di vivere in un Paese in cui, come in Italia e in tutta Europa, tutto sommato la libertà è reale, con tutti i suoi difetti, ma la libertà è reale.
E quindi:
Grazie YouTube
Grazie Wikipedia
Grazie Netflix
Grazie Amazon
Grazie Smart TV
I complottisti possono farsi un viaggio in Corea del Nord.
Ciao Luca,
RispondiEliminarispetto quello che dici ma sono abbastanza in disaccordo. Il discorso é molto piú complesso di "chi vuole puó informarsi".
Sicuramente se si vuole ci sono infinite possibilitá di imparare e viviamo nell'epoca in cui é possibile imparare praticamente qualsiasi cosa gratis e con mezzi didattici efficaci e moderni.
Ma non é cosí semplice. Molte persone non sono come te, e non hanno consapevolezza di tutto questo. Sono semplicemente spinte verso un letargo intellettuale fatto di reality-show e mancanza totale di cultura. E questo succede perché cosí queste persone 1) consumano e basta, 2) non danno fastidio a chi detiene il potere e 3) sono facilmente manipolabili. Se sia orchestrato dall'alto o la semplice evoluzione della nostra societá non so dirlo, ma di certo é una realtá utile al famoso "1%", senza scendere in complottismi di 4o ordine.
Il fatto di andare su wikipedia, o guardare un documentario é uno sforzo che solo una piccola percentuale della popolazione dei paesi occidentali fa, e pensare che tutti facciano come te é un errore di giudizio sullo stato attuale della popolazione media.
Ad esempio se guardi Yt, confronta le views di documentari con quelle di reality-show o video trash o gatti che ballano o altre minchiate del genere.
Vedrai che la differenza é enorme. Esistono dittature hard come la corea del nord, che citi tu, ma esistono anche dittature soft, che sono quella del consumismo e del pensiero acritico in cui viviamo.
Non esiste solo il mondo distopico di Orwell, ci sono anche quelli molto piú realistici (ed infidi) de Il mondo nuovo di Huxley e di Fahrenheit 451 di Bradbury.
Saluti,
Arthur
Premetto che, anche se il mio commento può far pensare il contrario, nella vita sono un forte anti-complottista..
RispondiEliminaIo non la penso come te
Il tuo discorso l'ho sentito fare tante volte, ma secondo me si basa su una premessa sbagliata e molto ingenua che, in quanto tale, invalida il resto...
Il punto centrale non è la disponibilità di molte più fonti informative rispetto a prima (ora ne parliamo), ma della capacità delle persone di saper giudicare criticamente quello che leggono
Tantissimi, in perfetta buona fede, pensano di saper distinguere fra notizie vere o tendenziose ma non è cosi!
Spesso ci sono blog o testate informative di successo che sono scritte con l'aiuto di esperti di comunicazione che sanno come far passare il messaggio...
Esempio pratico: prima c'era la Rai e Mediaset, 6 reti totali, oggi un milione di siti...
Innanzitutto se di questo milione la metà e di schieramento opposto a quello dell'utente, questo nel 99% dei casi non lo visita, quindi come se non esistesse...
Gli altri... Se prima tre reti ti martellavano in testa una cosa, ora sono mezzo milione...
Questo vale anche per gli indecisi su un certo argomento: se Rai 1 fa (mettiamo come esempio) un servizio pro o contro i vaccini, magari convince il 30% di chi lo segue, poi del restante 70%, c'è un 2% convinto dalla lettura del blog A, dove c'è chi "sa scrivere" , poi il 3% dal blog B, poi...
e visto che ci sono altri 10000 siti del genere (che DICONO di non essere di parte)...
a te le conclusioni
In questo senso io trovo che l'aumentata disponibilità di informazione sia una cosa molto negativa, perchè è comunque informazione di parte, fatta da gente che conosce i meccanismi psicologici della persuasione
e visto l'enorme numero di siti del genere si riesce a convincere molta gente al proprio pensiero...
Certo poi esistono tanti piccoli blog di privati che vogliono solo discutere un pò, ma onestamente quanto sono seguiti dalla maggior parte della gente ? sono seguiti da un pugno di persone che ppoi magari leggono pure altro e si fanno convincere
Quindi il loro apporto REALE alla corretta informazione è scarso
è stato dimostrato che chi legge le notizie in rete ha una forte tendenza a considerare degne di fede (e di onestà) quelle che sostengono il proprio punto di vista
E' una componente propria della psicologia umana e certi lo sanno benissimo
E così si influenzano pure i comportamenti della massa
Vedi il #MeToo, se fosse accaduto 20-30 anni fa avrebbero impiccato sulla pubblica piazza chi ti accusava 20 anni dopo senza prove, oggi tutti anestetizzati, magari in privato qualcuno dice che si esagera ma in pubblico tutti tremanti se la fanno addosso
Altro che Orwell
Ragazzi, apprezzo i vostri punti di vista. Ma forse non avete capito bene il senso del post o io mi sono spiegato male. Ovviamente ci sono milioni di persone che si fanno guidare e plagiare, anche se a dire la verita' ho notato studiando in un'universita' di sinistra che riescono a farti il lavaggio del cervello di piu' i professori perche' hanno una certa autorita' che non Iva Zanicchi e Mike Bongiorno, ieri, e simili personaggi oggi. Comunque cio' che intendo e' che spesso ci lamentiamo troppo. Ok molti di noi sono zombie facilmente manipolabili ma qui esiste la liberta' di informarsi, di leggere, di acculturarsi, di vagliare piu' fonti dello stesso argomento. Ci vuole un po' di impegno ma e' la nostra pigrizia a renderci "schiavi". Se vogliamo abbiamo tutti i mezzi per non farci fare il lavaggio del cervello da nessuno. Questa liberta' "in potenza" non esiste in molte dittature. Non possiamo mettere tutto sullo stesso piano.
RispondiEliminaPensa che qui in italia, tra colleghi e amici sento sempre più spesso dire "ci vorrebbe una dittatura, basta con questi politici". L'ultimo che me lo ha detto però ha aggiunto "ma non voglio una dittatura di Renzi". Vogliono la dittatura ma vogliono anche decidere le regole, troppo facile. Un controsenso.
RispondiEliminaQuindi tu hai tempo e voglia di leggere 10 notizie, spendere tempo per cercare per ognuna di queste 5 fonti diverse e poi quando queste fonti magari affermano cose in contrasto tra loro cercarne altre 5 per...
RispondiEliminaCreare una notizia falsa (ma sopratutto distorta e tendenziosa, sembra una piccola differenza ma è importantissimo) in rete è facile, smentirla molto meno
Non sto parlando di farsi convincere dalla Zanicchi di turno, ma da gente preparata nell'arte (e sottolineo la parola arte) della persuasione, che si esprime mediante politici, opinionisti, giornalisti o personaggi rispettati
Abbiamo tutti i mezzi per non farci fare il lavaggio del cervello ?
Ma se persino le pubblicazioni scientifiche sono falsate e assoggettate ad ottenere i finanziamenti della lobby di turno, figuriamoci l'informazione in rete dove chiunque al soldo di qualcuno si fa spaccare per libero pensatore
Non fraintendere ma non è la prima volta che sento certi discorsi, sono sempre "gli altri" che fanno qualcosa di sbagliato e si fanno manipolare dalle informazioni in rete ;)
Cio' che dici e' vero ma sono discorsi che sento spesso e a me danno un sapore di complottismo-distopismo quando (non e' il tuo caso) sconfinano in idee per cui Paesi come Usa e Italia siano uguali alla Corea del Nord. Dai non scherziamo. Una cosa e' chi ogni giorno cerca di farci il lavaggio del cervello, un'altra e' la totale mancanza di liberta' di leggere libri, di guardare film, di informarsi su qualsiasi aspetto dello scibile umano. In totale liberta'. Non siamo ancora in un Paese in cui crudeli sette segrete si nascondono in delle caverne segrete e cercano di ucciderci tutti. Ma molti di quelli che sento quasi quasi credono in cose del genere. Ok direi, andate a vivere in Corea del Nord o in altre dittature. Poi mi direte se avete lo stesso accesso alla cultura. Vietano anche internet in alcuni Paesi...non scherziamo.
EliminaTolta la politica, abbiamo o non abbiamo accesso a miliardi di libri, film, documentari, informazioni non legate alla politica, lezioni si qualsiasi cosa? Io sono contento per questo mare di informazioni. Non diamolo per scontato. Siamo fortunati. Non era cosi' 30 anni fa e non e' cosi' oggi in molti Paesi.
EliminaIn questo senso si, hai pienamente ragione...
RispondiEliminaSiamo lontanissimi dalla dittatura coreana ed abbiamo enormi risorse in rete per aumentare la nostra cultura, in questo senso è positivo
Se intendevi solo questo con il tuo post quoto al 100%
Tuttavia se parli più in generale ha ragione pure Guinness: tramite la rete si indirizza l'opinione pubblica e i suoi comportamenti
Luca ti invito a guardare su YouTube i video sul canale "il milanese imbruttito" che fanno anche ridere, ma denotano un incredibile ignoranza della persona media che vive con noi, e che determina la società in cui viviamo.
RispondiEliminaRicordiamo che questa è gente che vota e che di fatto determina cosa è importante (moda, apparenza, consumismo, etc.) e cosa no (cultura, sostenibilità, diritti dei cittadini, giustizia sociale, etc.)
Sul fatto che se si vuole ci si può informare d'accordo al 100%.
Ma esistono diverse sfumature di "dittatura". Non è dittatura una società in cui non si ha diritto all'istruzione o al lavoro? In cui c'è un pensiero dominante basato solo su soldi ed apparenza? Il discorso è molto più complesso secondo me, e quello che tratti tu è il primo "strato" del discorso. Giusto, però carità, ma occorre analizzare molte più cose prima di dire "là dittatura, qua libertà"
https://www.ted.com/talks/eli_pariser_beware_online_filter_bubbles
RispondiEliminaSono d'accordo co te on conspiracy theories & North Korea, ma non è tutto così trasparente neanche nel nostro mondo.
Lo so che non è tutto trasparente nel nostro mondo ma per una volta volevo solo far notare che in fin dei conti viviamo in un Paese e in un periodo storico in cui abbiamo accesso a un'infinità di informazioni. Lasciate stare la politica, non tutto è politica in questo mondo. In Italia pensiamo sempre che tutto sia legato ai politici, capri espiatori e Messia ai quali deleghiamo le nostre vite. Lasciamo perderli per un attimo. Io mi riferisco all'infinità di libri, film, documentari, lezioni su YouTube. Ragazzi va bene il complottiamo e una certa dose di scetticismo ma viviamo o non viviamo in un'era in cui abbiamo una marea di informazioni a portata di clic? Solo 20 anni fa tutte queste opportunità potevamo sognarcele. Dai non pensiamo sempre in termini negativi. Apprezziamo ciò che abbiamo oggi.
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