domenica 11 settembre 2016

September 11: quindici anni dopo

Sono passati 15 anni da quel tragico giorno che cambiò la storia. Sembra ieri. Time really flies.
Voi dove eravate, cosa stavate facendo, cosa ricordate? Vi racconto brevemente come fu la mia giornata.
In quel periodo studiavo all'università e condividevo casa con altri studenti.
Avevamo finito di mangiare ed ognuno era nella propria camera, chi a riposare, chi al pc, chi alla scrivania a studiare. Ricevetti la telefonata di un amico che mi chiese se stessi vedendo cosa stava accadendo a New York. Risposi di no e mi disse di andare subito ad accendere la tv perché due aerei si erano schiantati sulle Twin Towers ed era chiaro da pochi minuti che si trattava di un attacco terroristico. Chiamai subito gli altri coinquilini e restammo pietrificati davanti alla TV. Non riuscivamo a credere a ciò che vedevamo. Poi due di loro pronunciarono queste frasi:
Stasera compro una bottiglia di champagne per la prima volta, non mi interessa il prezzo. Bisogna festeggiare. 
E l'altro, dopo la considerazione che sembrava di assistere a un film hollywoodiano:
Beh hanno voluto imporre Hollywood al mondo? E ora si riprendano Hollywood.
Tutto questo mentre migliaia di innocenti morivano sotto il peso delle torri che collassavano.
I giorni successivi avrei capito che la macabra gioia dei coinquilini non era isolata. La mia era un'università purtroppo politicizzata, come tante in Italia, di estrema sinistra, e chi più chi meno, studenti e professori, sosteneva che Si però gli Stati Uniti se la sono cercata. Un pochino mi dispiace anche per i morti però sono quasi contento. Si dai devo ammetterlo, sono contento.
Non fu un bel periodo per me che amavo già gli Stati Uniti per essere venuto spesso qui in vacanza. Tra l'altro qui vivevano anche molti parenti e amici di famiglia e ascoltare ovunque quei discorsi antiamericani non era certo piacevole. Proprio in quel periodo decisi che appena laureato sarei venuto qui per portare un piccolo contributo da turista e poi perché no per capire se fosse stato possibile vivere in questo Paese per qualche anno.
Quindici anni dopo sono ancora qui a due passi da New York con un buon lavoro e una vita serena in un Paese che mi ha totalmente accettato e concesso il permesso di residenza permanente.
Sono contento così e mi basta. Chi odia gli Usa continuerà a farlo e non merita troppe parole. Il loro antiamericanismo è fanatismo religioso. Inutile pensarci.
In questo September 11th, 2016 tutto sembra tornato alla normalità in un Paese ferito che ha fatto  sicuramente tanti errori ma che sa anche ammetterli, non si piange addosso, e sa rialzarsi per continuare. La Freedom Tower ne è una prova, simbolica.
Cosa dire, amici? Come dicono qui: United we stand, divided we fall.
Vi saluto con queste quattro foto che ho scattato al World Trade Center poche settimane fa.
Never Forget.







8 commenti:

  1. quel sentimento di odio non morirà mai, ma come spiega il soldato joker è riconducibile al dualismo yunghiano

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  2. ciao, sono contento per la tua vittoria. ora sei davvero in amernica... che dire quain italia si arriva da tutte le parti e nessuno fa problemi..ma l'america è diversa come tutti i paesi anglofili... a proposito volevo farti una domanda, mia nipote è cittadina americana e portail mio stesso cognome. come posso fare per ricongiungermi con lei? in rete non trvo indicazioni valide. Puoi aiutarmi? in italia non honullache mi lega e vorrei fare altre esprienze piu serie.ti ringrazio di cuore.Jupi

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    1. Ciao Jupi, non ho capito bene la tua frase "qua in italia si arriva da tutte le parti e nessuno fa problemi..ma l'america è diversa come tutti i paesi anglofili...". Per quanto riguarda tua nipote non credo che ti possa fare un atto di richiamo e simili perché il ricongiungimento familiare se non erro è valido solo tra parenti stretti, figlio, genitori, fratelli ma un nipote non è considerato un parente stretto. Leggi qui, anche sui vari link: https://www.uscis.gov/green-card/green-card-through-family

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    2. "Jupi l'americano" si riferisce sicuramente al fatto che in Italia è in corso un vero e proprio assedio da parte di circa 25000 clandestini al giorno che sbarcano dall'Africa. Non solo sono tutti sprovvisti di documenti e quindi nessuno sa il loro vero nome, età, paese d'origine, gruppo terroristico di affiliazione ecc. ma vengono anche mantenuti in albergo a tempo indeterminato. In pratica tutto il continente africano (più alcuni stati del Medio Oriente e dell'Asia) si sta trasferendo in un posto piccolo come l'Italia, dove tra l'altro non c'è lavoro e un numero sempre crescente di italiani è costretto ogni anno ad andarsene. Sicuramente Jupi faceva anche il paragone con gli USA, dove invece per un semplice transito all'aeroporto dovuto a cambio obbligato di volo ti prendono le impronte digitali e ti schedano a vita.

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    3. si è come dici tu... da noi è proprio cosi. una cosa senza precedenti. ricordo i film visti sugli immigrati italiani in america al tempo di "partono i bastimenti" ... una cosa consimile ma controllata. questo è una cosa spaventosa. ma! inutile commentare, vedremo i risultati tra 2 o tre anni. io non ho nulla contro nessuno e di certo ci sono, come allora, chi ci guadagna...tanto. tutti sappiamo a chi riferire questo avvenimento ma bisogna sopportare. non ci sono alternative. il mondo è cambiato agli inizi del 2000, il cambiamento auspicato in tante leggende scritte proprio per questo... sperimo bene...perchese le " leggende son vere"..allora sono proprio ca...i duri! un abbraccio a tutti e grazie delle risposte. buona vita amici.

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    4. Sono d'accordissimo: la differenza tra gli emigrati italiani in America — sia quelli di 100 anni fa, che quelli di oggi — e gli emigrati africani-asiatici in Italia è che agli italiani nessuno ha mai pagato l'albergo! Gli italiani hanno sempre dovuto darsi da fare da soli, mentre tutta questa gente di provenienza sconosciuta che arriva in Italia viene mantenuta a tempo indeterminato con vitto e alloggio in albergo, completamente a spese degli italiani (disoccupati). Se questo fosse successo in America, sarebbe certamente scoppiata una rivoluzione. Concludo dicendo che l'Italia è uno stato piccolo e in crisi, dove non c'è materialmente lo spazio per far arrivare tutta l'Africa più alcuni stati dell'Asia. Non è mica l'America!

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  3. Caro Giuseppe, purtroppo, sappiamo bene chi ci guadagna lautamente a spese nostre. io sto in italia e la cosa la vivo personalmente, i politicanti cittadini, regionali e nazionali si sono accaparrati la loro fetta di elettori immigrati, che comunque appena li tratteranno come trattano gli italiani, li conceranno per le feste, e sono tutti tranquilli che l'italiano si fara calpestare a vita, e cosa grave a questi personaggi innominabili degli italaini non frega nulla, anzi li spingono verso altri lidi lasciandoli senza stipendi e pensioni per "campare" ipoverini che vengono da paesi dove non vi p la guerra e sono attratti dalla valuta europea. EURO. illusione a stelle a fondo azzurro. Purtroppo la vedo moldo brutta. E senza nessun astio verso questa gente che è regolarmente trasbordata in italia senza sosta, saranno tempi duri per la piccola e disoccupata italia... piena di poveri (e li vedo ogni giorno cercare nei contenitori,gente che prima lavorava ed ora è stata licenziata e a cui non danno alcuna pensione)credo che l'italia sia stata gia svenduta da anni ad altri poteri fortissimi che l'hanno sbranato dalle radici. Che Dio ci AIUTI TUTTI.

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