Pochi giorni fa, come tutti sapete, c'è stato il primo attesissimo dibattito presidenziale tra Hillary Clinton e Donald Trump. Chi ha vinto? Gli Americani. Ma loro neanche sanno quanto sono fortunati rispetto ai cittadini di un Paese a caso, diciamo...l'Italia? L'equivalente della sfida presidenziale americana da noi sono le elezioni politiche e quindi la sfida tra i due candidati Premier.
Ecco, io ricordo solo pochi dibattiti negli ultimi 20 anni, se spremo le mie meningi mi viene in mente solo un Berlusconi vs Occhetto e forse un Berlusconi vs Prodi ma poi niente più perché è diventata tradizione per candidato in vantaggio nei sondaggi di evitare il faccia a faccia all'americana perché, questa è la logica, se sei in vantaggio e fai il dibattito puoi solo rischiare di perdere punti. E quindi a cosa serve un dibattito civile per esporre il proprio programma e far risaltare le differenze con l'avversario? Non è certo necessario mostrare agli elettori questa forma di rispetto. E gli elettori alzerebbero le spalle e voterebbero ugualmente senza un minimo di indignazione. Eh poi negli ultimi anni neanche si elegge più il Premier, direttamente, perché viene candidamente imposto dall'alto. Lasciamo perdere e torniamo al dibattito americano. Donald vs Hillary. Chi ha convinto di più? Direi Hillary. E questi sono i miei voti: Donald - 5.5. Hillary - 6.5. Trump sotto tono e un pò emozionato, Clinton sicura e preparata.
Trump ha iniziato bene con un tema che sta a cuore agli Americani: riportare le aziende in Usa per creare nuovi posti di lavoro. La ricetta di Hillary è meno romantica e patriottica: creare investimenti alzando le tasse ai ricchi. Ho l'impressione che l'idea di Trump, utopistica o meno, susciti più simpatia. Si è parlato poi di molti altri temi e sono anche volate le inevitabili accuse. Trump ha tirato fuori lo scandalo delle email di Clinton, Clinton ha tirato fuori la storia delle Income Tax Returns di Trump ovvero le dichiarazioni dei redditi che il milionario non ha la minima intenzione di mostrare agli Americani. Hanno parlato dei problemi delle armi e degli scontri tra comunità Afro-Americane e poliziotti. E sulla criminalità Trump è sembrato più duro con il suo Law and Order mentre la Clinton è sembra preoccupata dei pregiudizi di molti poliziotti verso alcune comunità come quella degli Afro-Americani. In tema di razzismo Hillary ha accusato Trump di non aver dato in affitto alcuni appartamenti a degli Afro-Americani nel 1973. Sono passati poi ai rapporti con la Russia con i quali Trump sembra già grande amico, la sua stima per Putin è ormai nota e Clinton ne è sembrata preoccupata. E hanno parlato di ISIS, di collaborazione con gli islamici, di Nato e armi nucleari. Molti gli argomenti trattati per forza di cose non molto approfonditi ma il dibattito è servito e le differenze sono risultate evidenti. Devo dire però che mi ha stupito anche il fatto che in molte occasioni uno si è detto d'accordo con le idee dell'altro e dal mio punto di vista italiano questo è davvero strano perché da noi nessun candidato Premier si è mai detto a favore di un punto del proprio avversario. Ma Italia e Usa sono Paesi molto differenti e lo si nota anche da un piccolo particolare, beh uno di quelli che forse noto solo io soffermandomi a pensarci per ore. I candidati americani fanno il dibattito stando in piedi. Danno un'idea di energia, forza, dinamismo, resistenza, pragmatismo. I candidati italiani fanno il dibattito....comodamente seduti. Eh siamo così, attaccati alla sedia anche già a partire dalla serata del dibattito. Su questo vogliono essere chiari. E su questo sono concordi.
d'accordo al 100%!
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