sabato 13 settembre 2014

Green card, mission 2

Chi mi segue da tempo sa che la Mission Impossible era riuscire a trovare in soli tre mesi una compagnia disposta ad assumermi e a sponsorizzarmi per un visto di lavoro. Con un po' di tenacia e molta fortuna ci sono riuscito. In realta' c'e' anche una seconda parte, ovvero conquistare la fiducia dell'azienda e ottenere la green card tramite la loro sponsorizzazione. Questa missione e' a un buon inizio perche' pochi giorni fa, il capo, al quale ne ho parlato in passato, ha incontrato personalmente un avvocato esperto di pratiche di immigrazione, e dopo qualche giorno mi ha confermato che l'azienda ha deciso di tenermi oltre la scadenza del visto e quindi mi ha dato l'ok ufficiale per iniziare le pratiche per la green card!
.Molti di voi si chiederanno come funzionano le pratiche. E vi dico subito che sono pratiche lunghe e costose, migliaia e migliaia di dollari, tra il compenso dell'avvocato e le altre varie pratiche. Il capo mi ha detto che se loro mi fanno le pratiche poi pero' devo restare con loro fino alla fine dei miei giorni. Si scherzava ovviamente ma pensate a una scena simile in un'azienda italiana. Investirebbero migliaia di dollori su di te e ti chiederebbero anche se scherzosamente di restare a vita con loro? Impossibile.
Le pratiche per ottenere la green card tramite sponsirizzazione da lavoro erano molto lunghe in passato, oltre cinque anni, ora sembra che servano  in media circa 3 anni ma dipende anche dal ruolo in azienda della persona sponsorizzata e dai suoi titoli di studio. Un Master in Usa sicuramente velocizza le pratiche. Fondamentalmente ci sono due scogli da superare. Il primo e' convincere il Dipartimento del Lavoro che poiche' l'azienda non ha trovato altri Americani adatti alla posizione lavorativa e' in un certo senso costretta ad assumere te che sei non americano. E bisogna seguire tutto un protocollo di regole che solo un avvocato esperto di immigrazione conosce bene. Prima di tutto l'azienda deve pubblicare degli annunci su vari media, ad esempio sul NY Times, ma anche sulla bacheca dell'ufficio, su sito dell'azienda, per radio etc. Credo che debba farli su tre mezzi diversi e deve documentare di averlo fatto per almeno un certo periodo di tempo, ovviamente non un giorno, ma almeno alcune settimane.
Ho letto che ci sono alcuni trucchi usati da alcuni avvocati come ad esempio mettere un annuncio radiofonico che verra' ascoltato di notte da poche persone o pubblicare l'annuncio su giornali minori ma insomma sono trucchi rischiosi, si puo' fare fino a un certo punto. Oppure possono mettere l'annuncio "tailored" tagliato ad arte su cio' che sono i tuoi studi e la tua esperienza ma anche su questo bisogna stare attenti a non farlo troppo "tailored". Bisogna mettere in conto che potranno arrivare all'azienda molte telefonate e CV (che qui si chiama Resume) e l'azienda e' obbligata in qualche modo a rispondere o a fare i colloqui a queste persone. Poi potra' dimostrare per iscritto come si sono svolti i colloqui e perche' ognuno era meno adatto della persona che vogliono sponsorizzare per la posizione lavorativa. In poche parole l'azienda tramite l'avvocato deve convincere il Dipartimento del Lavoro che nonostrante la ricerca e la precedenza data a potenziali candidati americani, la persona piu' adatta per la posizione sei tu. E ovviamente l'azienda deve anche allegare molti documenti che mostrano che la compagnia e' in salute, le entrate, dati dell'incorporazione e sopratutto deve dichiarare che ti paghera' un determinato salario minimo annuale. C'e' una lista che indica lo stipendio minimo per ogni posizione lavorativa. Se in Usa chesso' a un grafico pubblicitario devono dare chesso' uno stipendio minimo di 60mila dollari lordi l'anno, la compagnia non puo' dire al Dipartimento del lavoro che ti paghera' 40mila. La pratica verrebbe rigettata perche' vorrebbe dire che la compagnia assumerebbe te, svantaggiando dei potenziali lavoratori americani, solo per risparmiare (un po come fanno con gli immigrati in Italia) . Se e' vero che la compagnia ha bisogno proprio di te, deve pagarti lo stesso stipendio che in media verrebbe pagato ad un americano. E deve attenersi a quella lista di stipendi minim, che se non erro cambia ogni anno ed e' a disposizione degli avvocati di immigration.
Dopo l'approvazione del Dipartimento del Lavoro, se non erro, si passa a quella del Dipartimento della Homeland Security. In pratica l'avvocato a nome dell'azienda deve inviare i documenti a questo dipartimento dicendo: questo candidato straniero ha ottenuto l'approvazione da parte del Dipartimento del Lavoro. Ora chiediamo gentilmente anche la vostra. E cosi' il DHS cotrollera' se la persona sponsorizzata per la Green Card ha legami con il terrorismo, ha in passato avuto problemi con la giustizia e se e' tutto ok daranno l'approvazione. Tutto questo richiede almeno due o tre anni. Dopodiche' bisogna "mettersi in fila" con tutti gli altri che hanno avuto queste approvazioni e quando arriva il proprio turno finalmente si otterra' la tanto agognata green card, che da' il permesso permanente di vivere e lavorare negli Usa senza piu' necessita' di spendere soldi per rinnovare visti di lavoro ogni tre o cinque anni.
E spesso i visti possono essere rinnovati solo per un paio di volte, dopodiche' bisogna tornare nel proprio Paese e restarci per qualche tempo prima di poter ritornare in Usa. La Green Card invece risolve tutti questi problemi.
Quindi questa sara' la mia "seconda missione" forse la piu' importante perche' mi dara' finalmente la possibilita' di avere un futuro permanente negli Stati Uniti. Tutto sta per iniziare. E ci sara' da fare qualche sacrificio, soprattutto economico, perche' potrebbero chiedermi di contribuire alle spese.
Ma sono in ballo e devo ballare. Vi terro' aggiornati.
Fingers crossed! Dita incrociate!
WISH ME LUCK!

15 commenti:

  1. Tutto il bene e la fortuna possibili. Tr li meriti.

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  2. In realtà tra certificazione del department of labour e approvazione della petizione passano pochi mesi .
    Poi dipende in quale categoria di lavoratore ricadi .
    Io ero skilled worker e anche causa crisi economica del 2008 passarono circa 7 anni per l'approvazione finale e l'assegnazione di un numero di immigrant visa .
    Ora ci vogliono circa sei mesi dalla approvazione della petizione all'assegnazione di un numero di immigrant visa
    Poi si riceve l'appuntamento per l'intervista finale con il console USA dove porterai la lettera di assunzione o diciamo la "promessa" di assunzione da parte dello sponsor.
    Nel tuo caso essendo già impiegato presso di loro tramite work visa si tratterà di fare un adjustment of status ma se non ci stai dentro con i tempi massimi del work visa dovrai tornare in italia ed aspettare .

    In ogni caso bene fai a mettere tutto in mano ad un avvocato esperto di immigrazione.

    Senza fare nomi .. consigliai la stessa cosa ad un ragazzo che si era trasferito in California (con l'ESTA !!!) e lavorava come videografo.
    Me la faceva facile in chat che tornato in italia avrebbe applicato per un visto E ... e io gli dicevo metti tutto in mano all'avvocato e lui sai come fanno gli italiani .la fanno facile... risultato : visto E negato .
    Non ci sono trucchi o escamotage : l'immigrazione negli USA è una cosa seria e l'USCIS non dorme.
    Tanti sinceri auguri da parte mia.

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    1. Credo che ho capito di chi parli, o almeno ho conosciuto una persona con una storia simile. I visti e la green card vanno sempre fatti tramite un avvocato esperto di immigrazione altrimenti basta sbagliare una virgola e il visto o la green card viene rifiutato. Purtroppo le pratiche costano ma e' l'unica garanzia di successo.
      Per quanto mi riguarda sai che ti concedono il visto di lavoro H1B per due volte, 3 anni l'uno, per un totale massimo di 6 anni. Allo scadere del 6 anno di visto H1B devo tornare in Italia ma se entro il 5 anno siamo gia a buon punto con il procedimento della Green Card allora mi e' concesso rinnovare il visto oltre il 6 anno in attesa di una decisione sulla GC, senza dover tornare in Italia. Credo di aver capito dall'avvocato che se il Dipartimento del Lavoro riceve (o approva la petizione) entro il 5 anno del mio status sotto visto H1B, allora posso continuare a rinnovare il visto anche oltre il 6 anno. Penso che ricadro' in EB3 o EB2 per la GC. L'avvocato mi fara' sapere.

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  3. Secondo me dovresti mettere l'accento sul fatto che serve qualcuno che parli "madrelingua italiano".
    A quel punto credo che non abbiano molte scelte, magari poi mi sbaglio...

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    1. Ovvio quella e' la strada anche se bisogna giustificare perche' serve un madrelingua italiano ed essendo la compagnia italiana e' la verita' ma bisogna anche dimostrare che il candidato ha qualche titolo e qualche anno di esperienza anche perche' in America ci sono tanti Americani di origine italiana che hanno una padronanza dell'Italiano da madrelingua e per avere una green card il solo requisito della lingua madre spesso non e' l'unico criterio.

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  4. Se il tuo lavoro rientra in certe categorie i tempi possono essere anche più veloci 12/18 mesi. Dipende dal visto con cui sei ma con alcuni se viene approvata mentre si attende l'assegnazione della carta se si mantiene lo status (in questo caso posto di lavoro) si puó rimanere oltre il visto (però non puoi uscire e rientrare). Comunque l'unica é farsi seguire appunto da un avvocato. Quei trucchetti ultimamente so che li usano meno perché ovviamente non sono passati inosservati

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  5. Step by step, diventerai cittadino americano e otterrai i frutti del tuo lavoro e del tuo impegno!
    Bravissimo!

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  6. Nota di colore:
    oggi ho fatto un colloquio di lavoro.
    Mi hanno fatto un'offerta pietosa con un contratto capestro, ma soprattutto nonostante le mie precisazioni sulla legge che regola quel tipo di contratto, mi sono sentito dire che "tanto si sa come vanno le cose, noi le proponiamo questo tipo di contratto, ma certe condizioni non possiamo rispettarle, anche se di legge, se le va ci faccia sapere cosa decide nei prossimi giorni"
    Ecco, questo mi ha venire la nausea, ma d'altronde anche il proprietario del blog sa di cosa parlo, è un vero schifo, ecco perché poi la gente scappa.

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  7. Certo che lo so come funziona spesso in Italia. Per questo ho deciso di tornare in Usa. Quali condizioni in particolare non avrebbero potuto rispettare?

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  8. Il contratto a progetto prevede che solo nel caso di gravi inadempienze della risorsa si possa "disfare" lo stesso, escluso che non sia la risorsa stessa a volerlo chiudere.
    In questo caso loro chiuderebbero il contratto al di là della durata dello stesso, ovvero quando gli pare.
    Questo è non solo scorretto, ma è fuori legge, interpretano come vogliono i contratti, o comunque li applicano a loro esclusivo vantaggio.
    Alle volte mi chiedo come mai non reagisco come si dovrebbe...

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  9. Caro Machine Pistole, hai ragione. E poi se ci pensi bene spesso e' gia' il contratto a progetto una grande presa per i fondelli perche' presuppone che tu puoi gestirti come vuoi e lavorare anche da casa, purche' porti a termine un progetto. Invece ti fanno andare in sede a lavorare e ti fanno entrare e uscire agli orari dei regolari impiegati pero' non ti fanno firmare il cartellino altrimenti i capi potrebbero avere dei problemi. E poi pero' rinnovano i contratti a progetto ogni tre mesi. Per definizione il contratto a progetto dura poco tempo, rinnovarlo all'infinito e' solo un modo per non farti un contratto con piu' tutele. Se ci fossero un po' di controlli l'Italia sarebbe un Paese migliore.

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    1. Già, hai centrato alla perfezione l'obiettivo, vedo che sei informato... cmq ho rifiutato, anche perché il tizio aveva un comportamento da maleducato, oltre a cercare di vendermi a un cliente con le premesse di non avere una specifica conoscenza dettagliata, che il cliente aveva specificato.
      Sarei andato dal cliente per poi rischiare di fare una figuraccia io, tanto loro la "faccia" non ce la mettono, sono io che mi sputt...
      Dovrebbero controllare questo tipo di contratti, come dici tu ti obbligano a violare il contratto sistematicamente, con vari ricatti.
      Se si potesse lavorare "onestamente", le cose andrebbero sicuramente meglio, anche se non pagati in maniera decente, ci si potrebbe destreggiare in qualche modo.
      Ma così proprio non si può, è un insulto continuo e un'umiliazione.

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  10. Ciao, innanzitutto vorrei ringraziarti per aver creato questo blog, sei veramente molto d'aiuto e mi stai davvero dando una speranza. Io avrei una domanda da farti, visto che al momento sto vivendo negli stati uniti con un visto lavorativo di un anno, ma è un visto particolare, che non perdo tempo a spiegarti. Vivendo qui mi sono accorto che come pensavo è il paese in cui voglio passare tutta la vita, ed il modo più facile per riuscirsi, come anche tu hai detto, è studiare qui. Ora, siccome ho solo 20 anni, e non ho nemmeno iniziato l'università, la mia domanda è: frequentando un'università privata americana, non il top tipo harvard o l'MIT, una "media" diciamo, si hanno reali possibilità di ottenere poi un visto di lavoro o no? Il fatto di aver studiato in america può facilitare un'azienda che vuole sponsorizzarmi? A giudicare da quello che hai scritto qui sopra l'immigrazione ce la mette davvero tutta a complicare le cose, quindi vorrei sapere quanto un titolo di studio buono, e soprattutto americano, potrebbe costituire un motivo per avere un visto.

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    1. Ciao e grazie per essere un lettore del mio blog. Secondo me frequentare un'universita' americana puo' aprirti tante porte prima di tutto perche' qui i datori di lavoro prendono molto in considerazione se hai studiato all'universita' e in quale universita'. Anche se studi in un'universita' "media" e' sempre un ottimo biglietto da visita. E poi, molte universita' hanno un ufficio il contatto con le aziende che aiuta gli studenti a trovare lavoro, quasi come un'ufficio di collocamento. Certamente l'azienda ti sponsorizza piu' volentieri se hai anche studiato per qualche anno in America e il Dipartimento del Lavoro e l'immigration credo che guardino di buon occhio la domanda di uno straniero che pero' ha studiato (e portato soldi) in un college americano.

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