In questi anni mi hanno anche sorridere molte altre espressioni come Jobs Act o Tobin Tax. Per quest'ultima l'obiettivo è evidente: addolcire le tasse nascondendone il significato e agghindandole con espressioni inglesi molto cool.
Non so perché in Italia abbiamo fatto nostra questa abitudine di adoperare parole inglesi in sostituzione di quelle italiane. Qui in Usa molti Americani, anche e soprattutto ragazze, mi hanno detto spesso che quando ascoltano parlare noi italiani alla loro orecchie sembra quasi che stiamo cantando. Ne sono incantante e cercano, sorridendo, di ripetere le nostre parole ed espressioni. E il suono della nostra lingua.
L'abuso di parole inglesi mi fa venire in mente le interviste alle serate dei Telegatti ai grandi divi hollywoodiani quando intervistatore e pubblico si ponevano chiaramente in uno stato adorante e di inferiorità culturale verso la star americana e quando riusciva a sbiascicare un incomprensibile Sciao Italia, grazi, tutti andavano in estasi e tributavano al divo una lunghissima standing ovattino. Applausi a scena aperta.
La star internazionale conosce una o più parole della nostra lingua italiana! Così pensano.
Sono commosso, le avrà addirittura studiate, avrà fatto anche le prove allo specchio per pronunciarle così bene. Che carino! Da domani compro tutti i Dvd e i dischi di questo artista!
Vorrei segnalarvi una interessante e divertente conferenza di Annamaria Testa, esperta di pubblicità, marketing e comunicazione. Parla proprio di questo. From Bello to Beautiful:
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