sabato 14 settembre 2013

Lavorare come cassiere negli Stati Uniti

Oggi vado a fare la spesa da A&P, metto nel cestino delle banane, delle more, un barattolino di pepe, un salmone affumicato e 6 lattine di Bud Light e vado alla cassa. Il cassiere, un ragazzino alle prime esperienze, scannerizza tutto ma arrivato alle lattine chiama il suo supervisor che senza neanche chiedergli perche' lo abiab chiamato, vede le lattine e mi chiede: Can I see your (Driver's) Licence? La patente qui e' usata come documento di riconoscimento perche' una volta presa la patente alla motorizzazione ritirano la carta di identita', ID, e bisogna usare solo la patente. Ad ogni modo i casi sono due: o il ragazzino alla cassa e il suo supervisor erano un po' addormentati o dimostro oltre 15 anni in meno della mia eta'. Mi piace credere che cassiere e supervisor siano stati sveglissimi oggi.
Questo episodio mi ha portato alla memoria a 9 anni fa quando ero da poco arrivato in America e avevo iniziato a lavorare a CVS come cassiere. Ricordo che il manager, prima di mettermi alla cassa, tra le tante raccomandazioni mi disse: tu non ti preoccupare, ogni volta che qualcuno compra delle sigarette, se hai anche il minimo dubbio sulla sua eta' chiedi sempre di mostrarti la sua patente. E' meglio fare una domanda in piu' che rischiare e vendere sigarette ad un minorenne, perche' questo potrebbe crearci grossi problemi. Quante volte mi sono sentito dire: ma perche' ti sembra che abbia meno di 18 anni? Qualcuno si arrabbiava ma altri erano quasi contenti o comunque non battevano ciglio e mi mostravano la patente.
Comunque riflettevo sul fatto che il cassiere in America e' un lavoro svolto solitamente da determinati tipi di persone e infatti ricordo che alle casse lavoravano essenzialmente ragazzini, persone con qualche lieve handicap o problema di salute, molti ragazzi di colore che forse non avevano avuto la fortuna di studiare, persone un po' anziane ormai fuori dal vero mercato del lavoro, persone che avevano perso il lavoro ed erano in attesa di qualcosa di meglio. Tra questi ricordo un ex camionista con i capelli lunghi biondi e tutto tatuato, stile Sons of Anarchy. Aveva perso il lavoro e in quel momento gli andava bene lavorare come cassiere anche perche' il lavoro da camionista per tanti anni lo aveva davvero stancato.Era un gran personaggio.
Il mondo del lavoro americano mi sembra molto stratificato nel senso che se hai studiato per molti anni e ti sei laureato e' quasi impossibile che ti ritroverai a fare il cassiere a $8 o $10 all'ora. Forse lo hai fatto in passato da ragazzino, quando avevi 16,17,18 anni, per non chiedere soldi ai genitori per pagarti una vacanza con gli amici, ma difficilmente ti ritroverai a fare il cassiere dopo esserti laureato e aver sacrificato anni ed anni di vita sui libri, come accade sempre piu' spesso in Italia. Comunque sempre in tema di cassieri, dopo aver lavorato a CVS sono stato assunto da una banca. Ho lavorato solo per due settimane, o meglio ho solo fatto il training al computer per fare il teller (ovvero il cassiere) ma poi non ho continuato perche' ho trovato un altro lavoro. Cio' che mi ha meravigliato e' la paga del teller. Era praticamente la stessa di quella del CVS. Quindi fare il cassiere in un supermercato o il cassiere (teller) in una banca e' praticamente lo stesso in termini di paga.
Eppure credo che il teller, tra assegni, trasferimenti bancari e tutto il resto abbia responsabilita' maggiori di un cassiere di supermercato. Perche' la loro paga e' quasi la stessa? Chi ha opinioni in merito mi faccia sapere. Ad ogni modo ricordo ancora con piacere le mie esperienze da cassiere, sembra ieri, ma sono passati gia' nove anni!Dove mi portera' il destino tra nove anni? Lo scopriremo solo vivendo.
Alla prossima, ragazzi. Stay tuned for more updates.

8 commenti:

  1. Ciao Atom,
    sono mesi ormai che leggo il tuo Blog. Anche io come te sono campano (Avvocato) e ho da sempre il sogno americano. Tranquillo, non ti annoierò con le solite domande che tutti ti fanno e faranno ( alle quali tu hai sempre risposto in maniera più che esaustiva peraltro). sarò a NYC dal 10 di Ottobre, magari se ti va ci conosciamo, fa sempre piacere avere un connazionale, peraltro campano, nella City.
    Non ho il tuo indirizzo email per contattarti ( sempre se ti fa piacere)
    A presto, take care
    Mario

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Mario, in realta' non mi chiamo Atom e non sono campano anche se ho studiato per anni a Napoli. Scrivimi la tua email su un post (che poi cancello senza pubblicarlo se vuoi) e ti contatto io. ciao!

      Elimina
  2. Io anche mi stupisco sempre, qui non c'è stata MAI una volta che non mi abbiano chiesto il documento sia al supermercato sia all'entrata dei locali e non solo a me (che comunque meno di 21 anni non li dimostro proprio!) ma anche ad amici più che 40enni (che palesemente dimostrano la loro età) Bah!

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. a me me l'hanno chiesto per giocare il powerball, che per chi non lo sapesse e' la versione Americana del super enalotto!

    RispondiElimina
  5. Alle giovani donne italiane che sono negli Usa per turismo fa sempre un gran piacere che, in quelle occasioni, venga chiesto loro un documento!!!

    ;-)


    d.

    RispondiElimina
  6. Qui in Texas la legge dice che se l'acquirente ha chiaramente piú di 21 anni si puo'omettere la verifica dell'ID ma per stare tranquilli quasi tutti la chiedono a chi é sotto i 40...

    RispondiElimina
  7. Secondo l'idea che mi sono fatto è che il teller è un lavoro di passaggio , a bassa responsabilità , per poi aspirare a ricoprire cariche apicali magari nella stessa società.
    Se fosse pagato "bene" la gente si accontenterebbe e non si sentirebbe spronata ad avanzare in carriera.

    RispondiElimina