domenica 23 ottobre 2016

Terzo dibattito presidenziale: Trump vs Clinton

E veniamo al terzo e ultimo dibattito presidenziale, di pochi giorni fa. Inutile fare un riassunto o descrivere le differenze e i punti discussi dai due candidati, sapete già tutto, i media americani e quelli italiani hanno seguito questo dibattito con molta attenzione. Mi concentrerò su una singola frase detta da Trump.  Alla domanda se accetterà l'esito delle elezioni,  il magnate ha risposto: "I'll tell you at the time. I'll keep you in suspense". E quando l'intervistatore gli ha ricordato che uno dei valori della democrazia americana è accettare un'eventuale sconfitta, deporre le armi e unirsi attorno al vincitore, il nuovo Presidente, per il ben del Paese, Trump non ha fatto marcia indietro, e ha riposto ancora: "I'll keep you in suspense".
Ecco il video:




Avrebbe potuto dire un semplice: Certamente accetterò l'esito del voto e se Hillary vincerà le farò i miei auguri sperando che possa risolvere i problemi del Paese. E invece no. Ha risposto come un bambino viziato,  in sostanza: se vinco io va bene, se vince lei probabilmente sarà a causa di irregolarità e brogli. Ovviamente anche se aveva detto alcune cose sensate a inizio dibattito, i media si sono concentrati su questa frase, CNN in primis. Qualcuno ha anche provato a dire, a fine dibattito, non a torto, che anche i democratici in un certo senso contestarono l'esito delle elezioni quando Bush strappò la Florida per poche centinaia di voti e divenne Presidente grazie ai voti elettorali di quello stato. I democratici richiesero un ricontaggio, è vero, ma Al Gore non disse prima delle elezioni che se avesse perso sarebbe stato a causa di elezioni probabilmente truccate.
Gli Americani sono molto sensibili su questo tema, non si possono mettere in dubbio le istituzioni cardine della loro democrazia, è come una religione, non si scherza sulla democrazia e non si può dubitare che le elezioni possano venire truccate come in qualsiasi paese dittatoriale. Se anche ci fosse un fondo di verità, o un sospetto più che fondato, bisogna tenerselo per se a meno che non ci siano prove evidenti. Trump non avrebbe dovuto giocare così con la sensibilità degli Americani e credo che le sue ultime speranze siano finite in quell'istante.

I tre dibattiti presidenziali sono stati molto "Italian style" con i candidati che alzavano la voce uno sull'altro, con attacchi personali che lasciavano poco spazio alla descrizione dettagliata dei programmi, le ingiurie, le minacce e i toni molto accesi se non aggressivi ed esasperati. Tutto a svantaggio degli Americani.
I media, è evidente, hanno parteggiato per Hillary in alcuni casi anche troppo spudoratamente.
E le donne che hanno dichiarato di essere state molestate anni fa da Trump mi hanno fatto pensare che qualcosa che c'è qualcosa che non va anche nella grande democrazia americana.  Perché sono uscite allo scoperto solo ora e non lo hanno denunciato prima? Perché a poche settimane dalle elezioni? Accuse di molestie ad orologeria?
Comunque Trump non è presentabile anche perché è ormai evidente che se anche riesce ad essere pacato e sereno e a dire cose sensate nella prima mezz'ora di dialogo,  prima o poi esce fuori la sua vera natura e allora sono problemi. Ve lo immaginate a colloquio con un importante capo di Stato? Prima o poi se ne esce fuori con una delle sue frasi e crea un crisi diplomatica.
Hillary è sicuramente tra i due la più presentabile anche se non scalda i cuori e potrebbe rivelarsi più pericolosa di Trump. In effetti non è che abbia mostrato molta trasparenza in passato.

L'8 novembre è alle porte e se non ci sono sorprese avremo il primo presidente donna della storia Stati Uniti donna. Sarà molto interessante. Dovremmo stringerci attorno a lei e augurare il meglio per questo Paese. Speriamo bene.


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