giovedì 10 aprile 2014

Il sogno puo' andare avanti

Ieri e' stata una giornata decisiva per il mio futuro negli Usa.
Pochi giorni fa anche grazie a uno di voi lettori che mi ha segnalato che ora l'immigration sta valutando le domande per la carta verde molto piu' velocemente, mi sono deciso, ho preso coraggio e ho mandato un'email al mio capo che era in viaggio di lavoro.
Gli ho scritto che avrei voluto parlargliene piu' in la' ma poiche' ho saputo che sembra che stiano velocizzando le pratiche di assegnazione delle green card e temo che stiano per cambiare la legge sull'immigrazione dopodiche' potrebbero diventare piu' severi, mi piacerebbe sapere se la compagnia e' disposta a sponsorizzarmi per la carta verde, dando da parte mia la disponibilita' a pagare in parte o completamente per tutte le spese burocratiche. Il capo mi ha risposto che ne avremmo parlato. Ieri e' tornato in ufficio e abbiamo iniziato a parlare di lavoro, io, lui e il manager (braccio destro del capo e mio supervisor). Poi il capo ha chiesto al manager in modo scherzoso: allora come va il ragazzo? Lo teniamo o lo mandiamo via? Gliela facciamo questa green card? Il manager ha risposto che finora ho lavorato bene e che lui me la farebbe. Il capo mi ha fatto qualche altra domanda sui costi e poi, come se niente fosse, mi ha detto di procedere perche' la compagnia mi sponsorizza per la green card!!! Insomma sono riuscito nell'impresa, ho guadagnato la loro fiducia e ora posso guardare oltre alla scadenza del visto, tra due anni, il sogno americano potra' spingersi oltre. Forse la compagnia non mi fara' neanche pagare le spese per queste pratiche, oltre 10 mila dollari, ma se anche chiedessero a me di pagare non sarebbe un problema, insomma chiedero' dei prestiti, mettero' dei soldi da parte e in qualche modo faro'. L'importante e' che ora posso seriamente iniziare a pensare ad un futuro. Ovviamente la trafila sara' lunga e costosa ma sono ottimista ora che lo scoglio piu' importante e' passato e sara' solo una questione di tempo.
Poi sempre in tono scherzoso il capo mi ha anche detto che ora pero' devo impegnarmi a restare in questa azienda almeno per qualche anno. Io ho risposto che per me resterei anche a vita! E lui: non esageriamo ora, qualche anno va gia bene. Ma dove la trovo una compagnia cosi? Dopo questa conversazione ho ringraziato e sono tornato alla mia scrivania e per una mezzora mi sono sentito quasi...commosso. Ho ripensato a quei momenti brevi ma intensi in cui i responsabili delle aziende italiane mi trattarono dall'alto in basso come l'ultimo degli inutili, uno tra i tanti, quasi un pacco senza valore da mettere ora qua e ora la, e a tutte le umiliazioni e situazioni ridicole alle quali ho dovuto assistere. E poi, che succede? Arrivo in Usa, nel giro di pochi mesi e pochi colloqui varie compagnie vogliono assumermi, scelgo la migliore, li' credono in me, mi assumono, pagano tutte le spese per il visto, mi danno uno stipendio che in Italia avrei solo potuto sognare, mi stimano, mi valorizzano, investono su di me, in pochi mesi decidono che possono sponsorizzarmi per la green card e forse pagheranno anche per queste spese! E chiedono loro a me di impegnarmi a restare con l'azienda almeno per un certo numero di anni. Da non credere!
A volte mi chiedo il perche' il mio Paese non e' riuscito a darmi queste semplici gioie ma non riesco a trovare risposta. Ma forse e' meglio cosi'. Le soddisfazioni me le sta dando un altro Paese, quello che mi ha riaccolto a braccia aperte dopo averlo "tradito" per essere tornato in Italia.
Ma ora basta con questi discorsi "epici". Bisogna solo brindare. Grazie America per un'altra giornata importante che mi hai regalato. Lo sapevo che avrei fatto bene a ritornare da te.

20 commenti:

  1. Complimenti! Questo post è un ulteriore conferma che l'America premia chi si impegna! È veramente la terra dove i sogni diventano realtà! In bocca al lupo per tutto! Valentina

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  2. Mi hai emozionato tanto davvero. Grazie per aver condiviso questa gioia.

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  3. sono davvero contenta per te, ti leggo sempre e ti auguro tutto il meglio, quello che ti sta arrivando te lo sei meritato tutto :-)

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  4. Congratulazioni !!! Sei davvero in gamba !!

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  5. Cogratulations!!!! Da film la tua storia... grande determinazione e coraggio. Ti auguro il meglio.

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  6. Torna ti prego, ho un'offerta per un lavoro a progetto di 3 mesi mal pagato e dove devi pure mentire, dai che è una manna...

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  7. Congratulazioni, te lo meriti!!
    Perché ciò? Una parola, che in Italia non conoscono, MERITOCRAZIA!!
    L'America invece, anche con tutti i suoi difetti è, e rimarrà un grande paese!!
    I hope to pass soon to the right side of Atlantic Ocean!!

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  8. Grandissimo complimenti! anche io ho una notiziona, ma ne parlerò presto nel blog! step by step :) congratulazioni ancora e abbi pazienza se la trafila sarà noiosa!
    Chiara

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  9. Grandeeeee, son felicissima per te!!! :)

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. Contentissimo per te Luca..l'ennesima dimostrazione che laggiù da te sono 10, forse 100 anni avanti...
    Goditi ogni istante negli USA...oramai sai bene come va nel Bel paese!

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  12. Ero indeciso se consigliarti di scrivere una lettera ad alcuni giornali italiani (che te la pubblicherebbero di sicuro) o ai datori di lavoro italiani con i quali hai avuto a che fare.
    A ben pensarci, forse potrebbero andare bene tutte e due le ipotesi.
    La lettera l'hai già scritta tu e la inizierei con una mezza citazione, si tratta di Lettera ad una Professoressa, della Scuola di Barbiana di don Milani, roba del 1967. La frase precisa era "Cara professoressa, lei non si ricorderà di me: ne ha bocciati tanti...").

    "Gentile signore, lei non si ricorderà di me, ne ha mandati a casa tanti...
    Le scrivo per ringraziarla.
    Sì, perché questa mail la sto scrivendo dagli Stati Uniti d'America, e precisamente dalla scrivania dell'azienda americana che proprio oggi mi ha comunicato non solo di avere l'intenzione di assumermi, ma anche di 'sponsorizzarmi' per farmi avere la Green Card, il permesso di lavoro e residenza permanente, quello che dopo cinque anni mi permetterà di diventare cittadino americano.

    Egregio dottore, ho ripensato tante volte a quei momenti, brevi ma intensi in cui lei e altri responsabili di aziende italiane mi avete trattato dall'alto in basso, come l'ultimo degli inutili, uno tra i tanti, quasi un pacco senza valore da mettere ora qua, ora là.
    Da questa scrivania, da quando la Compagnia mi ha comunicato che mi avrebbe assunto - e sopratutto che si sarebbe presa carico delle spese per la Green Card - ho pensato a tutte le umiliazioni e alle situazioni ridicole alle quali ho dovuto assistere in questi anni durante i miei numerosissimi colloqui di lavoro.

    E poi, cosa è successo? Deluso da lei, dai suoi colleghi e dall'Italia, decido di tornare negli Usa, e nel giro di pochi mesi e qualche colloquio varie Compagnie mi hanno comunicato l'intenzione di assumermi.
    E allora sa cosa ho fatto, dottore?
    HO SCELTO IO!
    Pensi, sono stato IO a scegliere la Compagnia migliore, quella che ha più creduto in me al punto di assumermi, e di pagarmi tutte le spese (svariate migliaia di dollari, dottore, mica bruscolini!) per il visto che mi permetterà di avere la Green Card. E di diventare cittadino americano.

    Ho scelto la Compagnia che mi darà (e mi sta già dando, peraltro) uno stipendio che in Italia avrei solo potuto sognare; la Compagnia che mi stima, che mi valorizza, che investe su di me, che in pochi mesi (pensi, dottore, in pochi mesi!) ha deciso di sponsorizzarmi per la Green Card.

    Pensi che ridere: voi, al massimo, mi avreste offerto qualche contratto a termine, e pagato una vergogna. I suoi colleghi americani, invece, mi hanno chiesto per cortesia (esatto "per cortesia"!) di impegnarmi a restare nell'azienda almeno per un certo numero di anni.
    Da non credere!
    Non ci crede neppure lei, vero?

    A volte mi chiedo il perché il mio Paese non sia riuscito a darmi queste semplici gioie. Non riesco davvero a trovare risposta.
    Ma forse è meglio così.
    Le soddisfazioni me le sta dando un altro Paese, quello che mi ha riaccolto a braccia aperte dopo averlo "tradito" per essere tornato in Italia.
    Si ricorda la mia storia, vero? Gliela raccontai, mentre lei faceva sì con la testa un po' annoiato.

    Ma ora basta con questi discorsi.
    Ora devo solo brindare.
    All'America per un'altra giornata importante che mi hai regalato: e lo sapevo che avrei fatto bene a ritornare qui.
    Ma brindo anche a lei, dottore.
    Perché, in fondo, io la devo ringraziare.
    Penso, infatti, a come sarebbe la mia vita se lei mi avesse assunto (magari dopo cinque, sette, quindici contratti a termine, ovviamente sottopagati).

    E non sa come sono contento del fatto che lei sia stato così poco intuitivo e lungimirante.

    Con immensa riconoscenza, un cordiale saluto dagli Stati Uniti d'America.



    (Che ne dici?)

    dario

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    1. Grazie mille Dario, molto bella la tua idea ma penso che non cerchero' al momento di mandare lettere a giornali italiani e ancora meno a ex datori di lavoro italiani. Un po' perche' alcune cose tra me e la mia compagnia attuale sono confidenziali e ad esempio non voglio spargere ai 4 venti che la compagnia mi sponsorizza e forse paga le spese per la carta verde. Magari sono cose che vogliono tenere riservate e scrivere a un giornale andrebbe nella direzione opposta. E poi anche per quanto riguarda gli ex datori di lavoro, lo so, mi hanno lasciato tanto amaro in bocca ma alla fine e' meglio ignorarli, almeno per ora. Sicuramente gli e' arrivata voce di come la mia vita stia cambiando in meglio in un Paese in cui non ti trattano da schiavo ma ti stimano e ti valorizzano e per me gia' questo puo' bastare. Comunque ti ringrazio, l'idea non e' male. Continua a seguirmi. Magari un giorno aggiustero' tutti i miei scritti del blog e scrivero' un libro...aggiungendo anche altri episodi passati che non ho mai raccontato qui.

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    2. Magari la tua storia un giorno la racconteremo su Aria Fritta...

      d.

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  13. Grazie a tutti per le parole gentili e adesso si va avanti. Carta Verde e poi se mi gira...verso un altro traguardo: cittadinanza americana. Step by step.

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  14. fino a che non hai fisicamente la green card in mano non parlare. .io ho fatto così per 7 lunghi anni dopo che era stata approvata la petizione.
    E ricorda che il console che ti intervisterá ha il potere di veto finale se qualcosa non gli garba.
    Davanti ai miei occhi al consolato Usa di napoli ho visto negare la green card al marito siriano di una cittadina americana .
    quindi anche un po' per scaramanzia. ..acqua in bocca amico mio .

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    1. Ma se qui in Italia ti danno anche la diaria se entri come clandestino...

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  15. una bellissima storia la tua vita

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