lunedì 15 novembre 2021

Voci di Italiani in America - Intervista a Felice Colucci

Vivo a: New Jersey ma ho vissuto in Upstate NY, Florida e in Maryland per 8 anni.
In Usa dal: 2014
Professione: Executive Sous chef
Instagram: felice_colucci 

• Racconta la storia che ti ha portato negli USA:

Ho conosciuto mia moglie nel 2011 in Italia, e di conseguenza la sua famiglia poco dopo.Sono iniziati i pranzi e le domeniche insieme e pian piano ho scoperto che mio suocero aveva vissuto negli USA, immigrato all’età di 17 anni, negli anni 60 e ci aveva vissuto per circa 24 anni. Torna in Italia per una vacanza/visita alla famiglia, incontra quella che sarebbe stata la sua futura moglie e da li ricomincia la sua vita in Italia. Mia moglie è nata in Italia ma ha avuto la possibilità di ottenere cittadinanza Americana tramite suo padre, da lì un po’ per gioco, un po’ per voglia di fare qualcosa di diverso abbiamo iniziato a fantasticare sugli Stati uniti e da allora è iniziata la nostra avventura che dura da 8 anni.

• Di cosa ti occupi qui negli Stati uniti? 

Food.Purtroppo non posso spiegare nei dettagli cosa faccio di preciso ne’ il nome della compagnia per cui lavoro dato che opera in stealth mode. Da inizio 2022 dovrei poter iniziare a rendere noti molti più dettagli. I miei social non sono aggiornati da Luglio per lo stesso motivo. Tranquilli non lavoro per l’FBI :D

• Qual è stato il tuo percorso per rimanere qui in termini di visti e green card?

Ho sposato mia moglie (Italiana), figlia di cittadino americano.Non aveva fatto domanda per la cittadinanza Americana e l’ha richiesta all’età di 23 anni ben oltre il limite consentito per richiederla quando si vive fuori dai confini americani ma è stata fortunata nel riuscire ad ottenerla. Una volta ottenuta la cittadinanza ed in seguito al matrimonio, ho fatto domanda per green card, dopo tre anni vissuti negli USA ho fatto domanda per la naturalizzazione e sono diventato anche io cittadino americano nel 2018.

• Le prime impressioni da Italiano in USA e le prime differenze che hai notato rispetto alla vita in Italia

Tutto mi sembrava incredibilmente grande e le pratiche più semplici da sbrigare (burocrazia in primis). Pensavo che tutti fossero un po’ milionari visto lo stile di vita e che io lo sarei diventato a breve! Mi sembrava avessi lasciato l’Italia che viaggiava a 10 Kilometri all’ora e che gli Stati uniti andassero a 100 miglia all’ora. I primi mesi sono stati un po’ uno shock, specialmente dal punto di vista culturale, visti i ritmi a cui ero abituato ma ci ho messo relativamente poco ad integrarmi alla nuova vita.

• Cosa hanno detto parenti ed amici quando hai detto che saresti andato a vivere negli USA? E cosa dicono oggi?

Erano tutti convinti che saremmo tornati indietro entro i primi 6 mesi e penso che qualcuno si sia fatto più di una risata visto che non sapevo una singola parola Inglese. Oggi pensano che: “ti sei fatto i soldi”, “tu stai bene all’America” e non so il perché sinceramente! Penso che ci sia una discreta e sincera ammirazione in quello fatto in questi 8 anni quando racconto la mia breve avventura.

• Cosa ami e cosa non ami degli USA? Come ti sembrano gli Americani, amici, conoscenti, colleghi?

Amo le possibilità che questa terra ti concede e la libertà di diventare la persona che si desidera. Non amo la diffusione delle armi e il rapporto odio/amore con il Sistema sanitario. La gente non mi sembra molto diversa da quella Italiana, dipende molto dagli ambienti che si frequentano, gli spaccati sono identici a quelli Italiani se si fanno i giusti paragoni. Non si può paragonare una realtà come quella da cui provengo (una piccola città della provincia di Bari) con NYC ma se ci si allontana dalla città ci sono molte similitudini con lo stile di vita e il modo di pensare/vivere. Di solito si tende ad affermare che con gli Americani si instaura un rapporto legato meramente al lavoro o gli affari ma non è così.

• Uno degli episodi che ti ha fatto esclamare: “Siamo proprio in America!”

Appena trasferiti in America, alla prima visita a Walmart, si vendevano ancora le armi nel reparto sport.

• Cosa ti mancava i primi tempi in USA e cosa ti manca ancora dell’Italia All’inizio solo il cibo e la famiglia poi gli amici e pian piano anche i luoghi giornalieri.

Adesso il cibo comincia a mancare sempre meno, ma mai completamente e mai lo sarà, ovviamente la famiglia e gli amici. Col tempo le sensazioni cambiano.

• Quando torni in Italia provi il reverse culture shock ovvero noti qualche aspetto che ti colpisce che non avevi mai notato quado vivevi in Italia perché ti sembrava normale?

Non so da dove iniziare ma in fondo l’Italia è bella così com’è!

• Pensi che rimarrai a vita negli USA o un giorno tornerai in Italia?

Personalmente non mi rivedo in Italia ma mai dire mai!

• Quali consigli vuoi dare agli Italiani che sognano di trasferirsi I America? 

Non pensarci troppo ed essere preparati il più possibile. Non si è mai preparati ad un cambio del genere ma conoscere la lingua ed avere un programma aiutano molto. Quando parlo di programma mi riferisco ad informarsi sui requisiti per svolgere una determinata professione e cercare di capire il più possibile a cosa si va in contro negli aspetti della vita quotidiana. Accettai il mio primo lavoro che pagava $1900 al mese ed ero convinto avessi fatto jackpot!

Puoi inviarci 3 foto di tre luoghi significativi/importanti/caratteristici di dove vivi (o dove hai vissuto)?

Tramonto a Key West: Tramonto sulla famosa piazza di Key West dove attraccano le navi da crociera. Non molti sanno che Ernest Hemingway aveva deciso di viverci! Forse il più bel tramonto visto in vita mia a pochi passi dal punto più a sud degli Stati Uniti.


Monmouth Battlefield Park in New Jersey:  Il Monmouth Batterfield park, luogo di diverse battaglie ma anche luogo dove si insediarono famiglie scozzesi e olandesi e diedero vita a tante Farm dove crescevano bestiame e diversi tipi di cereali. Si parla sempre male del New Jersey e ironicamente che puzza ma ci sono bellissimi paesaggi e parchi. Non a caso so chiama Garden State.


Foto scattata al Great Falls Park in Virginia: Se non sbaglio quello fotografato è il famoso Potomac che passa anche per DC (District of Columbia).



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