Ogni anno i ragazzi americani all'ultimo anno di high school aspettano con ansia le risposte delle università alle quali hanno mandato la domanda di accettazione.
Rejected, Waitlisted, Accepted: queste sono le 3 parole sempre nei loro discorsi, nei loro sogni e dei loro incubi, in quel periodo.
Solitamente ogni ragazzo fa domanda a più università, che qui chiamano comunemente college, anche 15-20, e poi vanno a controllare le varie decisioni sui vari siti, facendo il login con il loro account personale.
Come sapete in Usa quasi tutti i college sono a numero chiuso e per venire accettati bisogna conquistarli mandando documenti, relazioni, superando test, elencando tutte le attività extra curriculari e, se non erro, anche sostenendo brevi colloqui o mandando dei video presentazione di alcuni minuti.
Solitamente i ragazzi fanno domanda alle università più prestigiose in cui è molto difficile essere accettati, ma anche a università più "reachable" ossia con percentuali di accettazione più alte e altre considerate "safety college" in cui dovrebbe essere più facile venire accettati, ma ovviamente sono anche le meno prestigiose.
Si può quindi capire il periodo di suspence che vivono i ragazzi americani quando arriva il periodo dell risposte soprattutto l'Ivy Day ovvero il giorno, a fine Marzo, in cui vengono pubblicate le decisioni degli 8 college più prestigiosi, della Ivy League:
Brown
Columbia
Cornell
Darthmouth
Harvard
Penn
Princeton
Yale
Ecco alcuni video sulle reazioni alle decisioni dei college:
College Decision Reaction 1
College Decision Reaction 2
I college americani sono molto costosi, anche 50-60 mila dollari l'anno, e infatti molti genitori iniziano a risparmiare per il college dei figli...il giorno dopo la loro nascita. Se sono ricchi ovviamente potranno pagare tutti gli anni del college altrimenti un bel gruzzoletto aiuta comunque e per il resto si spera in una delle tantissime borse di studio.
Oppure, come la maggior parte dei comuni mortali, i ragazzi devono ricorrere ai prestiti bancari i cosiddetti student loans.
Prestiti bancari per pagarsi l'università? A noi può sembrare strano ma qui è considerato normale.
E ovviamente ci sono pro e contro.
Se ti laurei ad un college rinomato probabilmente a 23-24 anni avrai già un ottimo lavoro con uno stipendio abbastanza alto ma devi essere consapevole che per una decina d'anni una parte del tuo guadagno deve essere usato per ripagare il prestito bancario.
Le banche prestano soldi con una certa facilità perchè, a parte i genitori degli studenti che spesso fanno da garante, le banche sanno che un laureato di un college rinomato probabilmente troverà un ottimo lavoro e potrà ripagare il prestito con gli interessi.
In definitiva però se vieni accettato in questi college sai già che avrai una vita economica più serena e poi è anche questione di prestigio tra gli amici e di riconoscimento delle tue capacità.
Sono stato accettato a Yale, Harvard e Princeton! Sono un tipo in gamba! E nel Paese delle competitività estrema essere accettato da un college importante vuol dire partire con un passo in più rispetto a chi non viene accettato.
Un aspetto curioso dal mio punto di vista italiano è che il giorno in cui di benvenuto alle matricole nel college ci sono ovunque striscioni con Welcome class of... e la data di quattro anni più avanti. Se siamo nel 2019 sugli striscioni ci sarà scritto Welcome class of 2023: Benvenuti laureati del 2023. Il college dura 4 anni, non esiste il fenomeno del fuori corso e quindi ti laurei in 4 anni esatti dal giorno di benvenuto. E a 22 anni potrai già cercare lavoro. Forse le cose ora sono cambiate anche in Italia ma ai miei tempi l'età media dei laureati era 25-27 anni, e molti andavano anche oltre i 30 a causa di vari anni fuori corso, complici spesso anche dei prof che ti facevano perdere anni per un esame.
L'altro aspetto interessante è la certezza dei ragazzi americani sul loro futuro.
Mi viene in mente una scena del film My Name is Tanino in cui Tanino scappa dall'Italia per evitare il servizio militare (aveva sostenuto pochi esami e non poteva fare più il rinvio) e va negli Stati Uniti dove fa una visita a sorpresa a Sally, la studentessa americana di cui si era innamorato durante una breve vacanza italiana di Sally. Quando il padre di Sally chiede a Tanino: Cosa studi? lui risponde: Regia. E quando gli chiede cosa vuoi fare dopo? Tanino è dubbioso, come se non ci avesse ancora pensato e farfuglia: Di preciso preciso non lo so, who will live will see, chi vivrà vedrà.
Sa già che i sogni in Italia non sono facili da realizzare, quindi meglio non sognare troppo. Prima pensiamo a laurearci e poi chi vivrà vedrà.
Veramente sapevo che questo è un luogo comune molto diffuso tra chi non prova il college "sulla propria pelle" ma la situazione è ben diversa https://ilbolive.unipd.it/it/content/fuoricorso-usa-sono-piu-che-italia-e-difficili-da-recuperare
RispondiEliminaAd ogni modo ci sono due cose che mi hanno incuriosito:
1) Ma perchè uno deve mandare video di presentazione e parlare delle sue attività extra ?
Se voglio prendere fisica atomica o letteratura, quale peso ha sapere che mi piacciono gli aerei militari, gli scacchi e curo una colonia di gatti ??
dovrebbe solo interessarvi se alla High School sia uscito con buoni voti e magari buona condotta no ?
2) Capisco che chi entri nelle migliori università abbia i lavori migliori, ma per le università reachable e safety college che possibilità dà il mondo del lavoro ?
Quanto "vale la pena" frequentarle ?
Se non sbaglio mi mandasti gia' tempo fa questo articolo e devo dire che mi sembra molto lontano dalla realta' che ho vissuto nei miei due anni di community college in cui nessuno delle persone che ho conosciuto e' mai andato fuori corso e cosi' tutte le persone che ho conosciuto che hanno frequentato college importanti per 4 anni e non un mese di piu'. Poi ovvio ci sono le eccezioni.
EliminaRispondo alle tue domande:
1) Forse non ho scritto bene ma non bisogna mandare un video di presentazione per parlare delle attivita' extracurricolari o meglio su questo punto non so bene come funziona. Da quanto ho capito qualche college vuole anche qualche video di presentazione sul perche' vuoi frequentare quel college, le tue motivazioni etc. Le attivita' extra curriculari credo che siano importanti perche' a parita' di voti alti all'high school, tra due studenti in gamba il college va a valutare anche queste cose per decidere se accettarti o meno. Sostanzialmente credo vogliano capire che tipo sei, se hai tanti interessi etc
2) Le universita' reachable e target sono comunque molto utili e funzionali per trovare un buon lavoro. Vale la pena frequentarle? Direi di si perche' qui a me pare che comunque chi ha la laurea riesce a trovare lavoro ben pagato. Chi puo', il college lo frequenta. E' un investimento sul futuro che solitamente paga.
Capisco...
EliminaMagari a volte certi siti sparano cose inesatte, non sarebbe la prima volta!
Riguardo la prima domanda, non sei tu ad aver scritto male ma io...
Più che altro vorrei sapere come in generale si pongono1 gli americani verso questo modo di valutare, che del resto è comune anche da noi...
Pure nel mio curriculum lavorativo sono riportati i miei interessi (quelli che ho scritto prima sono i miei, ai quali aggiungo l'interesse per la storia antica, la linguistica antica, la paleontologia e la fisica teorica, ma il tutto ad un livello MOLTO generale, non specifico)
Nei colloqui di lavoro spesso i miei esaminatori sono molto colpiti da ciò (non metto la faccenda dei gatti ovviamente :D ), ma in realtà certi interessi quando ero ragazzo hanno tolto tempo allo studio di cose che sarebbero servite per il lavoro e non sono "arrivato" presto come avrei potuto...
Io di certo non glielo vado a dire...
Capire chi sei tramite i tuoi hobby secondo me è fuorviante e sbagliato, e a me dà parecchio fastidio perché sei giudicato (magari bene) su cose private e personali..
Quel che volevo sapere è come in USA gli studenti (ma anche gli adulti nel lavoro magari) vivano certi sconfinamenti nella loro sfera personale anche se la maggior parte di loro, come da noi, immagino tirerà dritto senza troppi patemi