Una delle prime cose che notai appena arrivato negli Stati Uniti fu la passione degli Americani per pillole e vitamine. Durante le prime settimane me ne andavo in giro ad esplorare i loro "monumenti commerciali": Walmart, Starbucks, Home Depot, McDonald's, Dunkin Donuts. Erano a me sconosciuti e quindi entravo per esplorare e capire cosa venisse venduto al loro interno. Tra questi negozi mi incuriosì uno un pò meno diffuso, ma comunque presente in molte città: Vitamin Shoppe. Entrai e c'erano centinaia di scaffali pieni di barattolini di pillole e vitamine, di ogni tipo e per qualsiasi problema. Un tipo di negozio che non avevo mai visto in Italia nel lontano 2004. E mi stupì perché non riuscivo a capire come potesse sopravvivere un negozio dedicato a quei soli prodotti. Ma ero un ingenuo e non conoscevo bene la mentalità americana.
A parte il negozio, nei giorni successivi mi stupì il fatto che ogni mattina, conoscenti e parenti, assumevano pillole e vitamine in grande quantità. In Italia avevo al massimo preso delle aspirine per il mal di testa non avevo mai considerato di prendere vitamine ma qui tutti ma proprio tutti ne facevano un largo uso quotidiano.
A parte il negozio, nei giorni successivi mi stupì il fatto che ogni mattina, conoscenti e parenti, assumevano pillole e vitamine in grande quantità. In Italia avevo al massimo preso delle aspirine per il mal di testa non avevo mai considerato di prendere vitamine ma qui tutti ma proprio tutti ne facevano un largo uso quotidiano.
Ma la cosa che mi ha incuriosì più di tutte fu l'ADD e l'ADHD. Non ne avevo mai sentito parlare prima in Italia ma qui ogni tanto tirava fuori queste due parole, in particolare modo l'ADD.
Un giorno, dopo aver dimenticato delle chiavi in casa, una zia per prendermi in giro mi disse: Mi sa che tu hai l'ADD! Al che le chiesi: Scusa zia, ma cosa è precisamente questa ADD di cui parlano tutti? E mi spiegò che è un disturbo dell'attenzione che hanno molti bambini e anche gli adulti.
Un giorno, dopo aver dimenticato delle chiavi in casa, una zia per prendermi in giro mi disse: Mi sa che tu hai l'ADD! Al che le chiesi: Scusa zia, ma cosa è precisamente questa ADD di cui parlano tutti? E mi spiegò che è un disturbo dell'attenzione che hanno molti bambini e anche gli adulti.
Per la precisione l'ADD è un disturbo dell'attenzione (Attention Deficit Disorder) e l'ADHD è un disturbo dell'attenzione connesso all'iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder).
Pochi giorni dopo trovai a casa di questa zia un libro sull'ADD e mi misi a sfogliarlo.
La cosa che mi sorprese furono i sintomi di questo disturbo: Dimentichi le chiavi in casa? Potresti avere l'ADD. Dimentichi il nome di una persona conosciuta a una festa la sera prima? Potresti avere l'ADD. Dimentichi cosa hai mangiato a pranzo? Potresti avere l'ADD. Tuo figlio non ha voglia di fare i compiti e preferisce giocare a PlayStation? Potrebbe avere l'ADD.
Insomma sei un pò distratto? Non riesci a concentrarti bene? Hai il disturbo dell'attenzione e dovresti curarti...acquistando le pillole magiche che risolvono il problema. Quando iniziai a dire che io "non credevo" in questa malattia molti Americani mi guardavano male dicendo che l'ADD è una malattia seria, che ce l'hanno tanti bambini, e che dovrei essere più rispettoso verso questo problema.
Io rincaravo la dose dicendo che a me sembrava un disturbo creato da qualche ufficio marketing ma loro non la prendevano tanto bene. Insomma non c'era verso di fargli cambiare idea o per lo meno di fargli prendere in considerazione che forse in Usa le pillole vengono overprescribed, come dicono qui. Negli anni seguenti cercai di non toccare l'argomento perché gli Americani possono diventare molto suscettibili se contrasti alcune certezze. Ma pochi giorni fa mi è capitato di vedere il documentario Take your Pills e mi si è riaperto un mondo e tutto quello che ho sempre pensato mi è finalmente apparso su uno schermo, ben documentato con dati interessanti.
Pochi giorni dopo trovai a casa di questa zia un libro sull'ADD e mi misi a sfogliarlo.
La cosa che mi sorprese furono i sintomi di questo disturbo: Dimentichi le chiavi in casa? Potresti avere l'ADD. Dimentichi il nome di una persona conosciuta a una festa la sera prima? Potresti avere l'ADD. Dimentichi cosa hai mangiato a pranzo? Potresti avere l'ADD. Tuo figlio non ha voglia di fare i compiti e preferisce giocare a PlayStation? Potrebbe avere l'ADD.
Insomma sei un pò distratto? Non riesci a concentrarti bene? Hai il disturbo dell'attenzione e dovresti curarti...acquistando le pillole magiche che risolvono il problema. Quando iniziai a dire che io "non credevo" in questa malattia molti Americani mi guardavano male dicendo che l'ADD è una malattia seria, che ce l'hanno tanti bambini, e che dovrei essere più rispettoso verso questo problema.
Io rincaravo la dose dicendo che a me sembrava un disturbo creato da qualche ufficio marketing ma loro non la prendevano tanto bene. Insomma non c'era verso di fargli cambiare idea o per lo meno di fargli prendere in considerazione che forse in Usa le pillole vengono overprescribed, come dicono qui. Negli anni seguenti cercai di non toccare l'argomento perché gli Americani possono diventare molto suscettibili se contrasti alcune certezze. Ma pochi giorni fa mi è capitato di vedere il documentario Take your Pills e mi si è riaperto un mondo e tutto quello che ho sempre pensato mi è finalmente apparso su uno schermo, ben documentato con dati interessanti.
Il documentario fa luce su come disturbi del genere siano stati se non proprio creati sicuramente "pompati" ed esagerati dai media. E ciò è stato possibile proprio grazie a una certa mentalità americana volta alla competitività estrema. Sono riusciti a fare il lavaggio del cervello a far passare il messaggio che una pillola può risolvere tanti problemi e questa pillola si chiama Adderal. E' uno stimolante e può creare dipendenza. Viene assunta regolarmente da atleti, ingegneri, artisti, impiegati di Wall Street, ragazzi delle superiori e delle università e il suo uso negli anni è salito alle stelle.
Diverse categorie di persone quindi assumono l'Adderal per un unico scopo: competere meglio, avere un vantaggio, aumentare le prestazioni fisiche e mentali. Una ragazza universitaria sostiene ad esempio che va a fare un test "senza aiuto" potrebbe prendere B. Ma se prende l'Adderal si concentra meglio e può prendere A e quindi perché no? Inoltre prenderla è quasi un obbligo per non rimanere indietro perché se tutti l'assumono è bene che lo faccia anche lei.
E gli effetti collaterali? Ci sono, certo, la dipendenza può provocare insonnia, perdita dell'appetito, paranoia ma è il prezzo da pagare per competere al meglio.
Diverse categorie di persone quindi assumono l'Adderal per un unico scopo: competere meglio, avere un vantaggio, aumentare le prestazioni fisiche e mentali. Una ragazza universitaria sostiene ad esempio che va a fare un test "senza aiuto" potrebbe prendere B. Ma se prende l'Adderal si concentra meglio e può prendere A e quindi perché no? Inoltre prenderla è quasi un obbligo per non rimanere indietro perché se tutti l'assumono è bene che lo faccia anche lei.
E gli effetti collaterali? Ci sono, certo, la dipendenza può provocare insonnia, perdita dell'appetito, paranoia ma è il prezzo da pagare per competere al meglio.
Il documentario ha in sostanza confermato le mie tesi. Sembra esserci stato un lavaggio del cervello negli ultimi anni e ora milioni di Americani reputano normale assumere pillole per ogni problema e tra queste una delle più amate è l'Adderal che viene prescritta con troppa facilità dai medici.
La cosa curiosa è ascoltare molti ragazzi che fanno discorsi (giustamente) severi contro il fumo e i fumatori ma allo stesso tempo poi si distruggono il cervello con queste "pillole per la competizione". Forse un giorno vedranno queste pillole per ciò che sono davvero? Un facile e pericoloso surrogato, una scorciatoia di cui non avrebbero bisogno e che fa solo arricchire le case farmaceutiche.
Concludo con un paio di dialoghi di Take your Pills che mi hanno fatto sorridere e riflettere.
Il primo è tra una madre e sua figlia e il secondo tra un neurologo e l'intervistatrice.
Madre: Ora che andrai al college ti servirà una cassetta di sicurezza.
Figlia: Per cosa?
Madre: Per le tue pillole.
Figlia: Ma che dici, chi mi ruberebbe mai le pillole?
(Illuminante come la figlia non dica: Ma che dici, a cosa mi servono le pillole? ma Chi mi ruberebbe mai le pillole? Perché è normale, chiunque vada al college deve assumere le pillole).
Neurologo: A volte scherzo sul fatto che quando ero all'università le persone assumevano droghe per evadere e ora lo fanno per non farsi escludere. E questo la dice lunga sulla nostra cultura odierna.
Intervistatrice: E cosa ci dice? Io lo trovo un pò deprimente.
Neurologo: (Ride) Probabilmente ci sono dei farmaci apposta.
(Per non provare sensazioni deprimenti)
La cosa curiosa è ascoltare molti ragazzi che fanno discorsi (giustamente) severi contro il fumo e i fumatori ma allo stesso tempo poi si distruggono il cervello con queste "pillole per la competizione". Forse un giorno vedranno queste pillole per ciò che sono davvero? Un facile e pericoloso surrogato, una scorciatoia di cui non avrebbero bisogno e che fa solo arricchire le case farmaceutiche.
Concludo con un paio di dialoghi di Take your Pills che mi hanno fatto sorridere e riflettere.
Il primo è tra una madre e sua figlia e il secondo tra un neurologo e l'intervistatrice.
Madre: Ora che andrai al college ti servirà una cassetta di sicurezza.
Figlia: Per cosa?
Madre: Per le tue pillole.
Figlia: Ma che dici, chi mi ruberebbe mai le pillole?
(Illuminante come la figlia non dica: Ma che dici, a cosa mi servono le pillole? ma Chi mi ruberebbe mai le pillole? Perché è normale, chiunque vada al college deve assumere le pillole).
Neurologo: A volte scherzo sul fatto che quando ero all'università le persone assumevano droghe per evadere e ora lo fanno per non farsi escludere. E questo la dice lunga sulla nostra cultura odierna.
Intervistatrice: E cosa ci dice? Io lo trovo un pò deprimente.
Neurologo: (Ride) Probabilmente ci sono dei farmaci apposta.
(Per non provare sensazioni deprimenti)