domenica 29 ottobre 2017

La storia del mio vicino "Joe"

Ciao a tutti, oggi voglio parlarvi di un mio vicino di casa. Probabilmente gli dedicherò altri post perché è un personaggio interessante che dà spunti di riflessione. Non faccio il nome, non legge il blog ed è americano. Consideriamolo un personaggio di fantasia anche se è realmente esistente. Lo chiameremo Joe.

Un paio di settimane fa Joe ha dei problemi alla macchina e mi chiede di accompagnarlo al lavoro. La macchina non parte e la ha già portata dal meccanico il giorno prima, sabato, e gli faranno sapere il lunedì. E' domenica sera quando me lo chiede e in realtà ha già provato a contattare una sua collega ma poiché non ha risposto né alle sue telefonate né ai suoi messaggi vocali ha pensato di rivolgersi a me.

Io vado in macchina al lavoro ogni giorno e per accompagnarlo dovrei svegliarmi un'ora prima e allungare il tragitto di oltre 30 minuti, se non c'è traffico, ma è un vicino in difficoltà e quindi gli dico ok. E così il lunedì mattina sale in macchina e iniziamo a chiacchierare, anche perché non lo conosco molto bene. Joe lavora come manager in un fast food ha circa 60 anni e mi racconta che quando era ragazzino i suoi genitori avevano una pizzeria al Bronx e lui dava loro una mano quando poteva. In quel periodo il Bronx era molto pericoloso e poiché i genitori non volevano rischiare che si trovasse in una rissa o a una sparatoria, chiesero a un amico che lavorava per un'importante azienda finanziaria se riusciva a fargli ottenere un lavoro. Lo fece assumere come addetto alla mail room al primo piano di un grosso palazzo a Joe iniziò letteralmente "dal basso" a distribuire e smistare lettere e poi con gli anni riuscì a salire di piano e di posizione fino a diventare uno dei dirigenti, con uno stipendio di ben 130mila dollari l'anno. Bella l'America di 20-30 anni fa. Joe si sposò con una bella donna, ebbe due figlie, acquistò una grande casa con tre garage in cui c'erano macchine costose tra cui una Ferrari e per un certo periodo visse una vita piuttosto agiata. Dopo poco tempo iniziarono i problemi con sua moglie che gli chiese il divorzio e dopo molti litigi, cause, avvocati, spese legali per oltre 180mila dollari (!) dovette vendere la casa e dividere tutto ciò che aveva con sua moglie.

A questo punto il suo ragionamento non mi è molto chiaro ma questo è ciò che mi ha detto. Decise di lasciare il lavoro in finanza per aprire un ristorante, a quanto pare, per evitare che la moglie venisse a sapere dei suoi guadagni e darle meno soldi possibile. Evidentemente con un ristorante riusciva meglio a nascondere le sue entrate. Fu un cambio strano, dalla finanza alla ristorazione, ma in America si cambia binario e carriera con disinvoltura e Joe aveva comunque già un po' di esperienza nel mondo della ristorazione e quindi perché no? Inizialmente il ristorante andò bene ma un giorno un poliziotto e un pompiere in pensione decisero di aprire un altro ristorante proprio di fronte al suo. Diversamente da Joe, il poliziotto e il pompiere erano residenti di quel paese e conoscevano tutti, riuscirono a mettergli i bastoni tra le ruote grazie alle loro conoscenze e infatti molto stranamente i controlli della polizia all'uscita del suo ristorante (solo al suo) si intensificarono. I poliziotti controllavano se i clienti avevano bevuto troppo e la sola macchina della polizia sempre parcheggiata lì fuori iniziò a scoraggiare molti clienti che per non avere problemi iniziarono a disertare il suo ristorante. Gli affari iniziarono ad andare male e dopo pochi anni Joe chiuse il suo ristorante.  Ripeto che non tutto ciò che mi ha raccontato mi ha totalmente convinto ma andiamo avanti.

Joe torna al mondo della finanza con un'altra importante azienda finanziaria ma questa volta dura pochi anni perché arriva la crisi del 2008. Devono tagliare sulle spese e sul personale e quindi decidono di mandar via i più anziani.

Così torna si nuovo alla ristorazione e da allora lavora come manager del fast food con uno stipendio di 55K l'anno, si ridimensiona sempre più e va a vivere in affitto in un piccolo appartamento. Niente più casa e niente più macchine di lusso. Appartamentino in affitto (vicino casa) e una machina scassata che sta spesso dal meccanico.

Continuo su Joe in un altro post, ma non prendetelo troppo in simpatia. La sua storia è certo una parabola discendente che farebbe dispiacere a tutti ma Joe ha come tutti i suoi lati oscuri, le sue zone d'ombra,  e ve ne parlerò in un altro post.

Di tutta la sua esperienza mi ha incuriosito e fatto pensare molto l'ultima parte, quella in cui viene licenziato perché non è più un ragazzino e la sua compagnia preferisce tenere i giovani e mandare via i più anziani. Non è la prima volta in cui sento storie come questa. Qualche tempo fa una signora che lavora in palestra mi raccontava che fino a pochi anni prima lavorava per una importante compagnia di gioielli ma arrivata a una certa età ha dovuto far spazio ai giovani e se ci penso bene anche quando lavoravo a CVS come cassiere ho subito notato una cosa curiosa, praticamente, i colleghi cassieri  erano o ragazzi molto giovani o anziani si 60, poco più poco meno. Parlando con gli "anziani" scoprii che quasi tutti avevano un lavoro migliore solo pochi anni prima ma poi per un motivo o per un altro avevano dovuto far spazio ai giovani e cercare un altro lavoro, o più lavori part time, e ridimensionarsi.

Non si può generalizzare e a quanto pare questo avviene più frequentemente nella zona della East Coast però è una costante che ho ritrovato spesso tra i lavoratori di una certa età. 
Quale è la ragione? Una risposta me la sono data.
Anche se i tempi sono cambiati in questo Paese esiste ancora la meritocrazia e quindi il giovane volenteroso, che si impegna e dimostra di essere valido, dopo poco tempo ottiene degli aumenti e dopo molti anni il suo stipendio sarà molto più alto rispetto ai primi anni. L'impiegato anziano, con esperienza, guadagna quindi molto di più del giovane neo laureato ma questa è un'arma a doppio taglio: in tempo di crisi la compagnia preferisce sbarazzarsi dell'anziano per fare spazio a un giovane molto più economico. Ok, bisognerà fargli un training e insegnargli un po' di cose ma il giovane ha energia e voglia di fare e quindi il cambio è vantaggioso. L'America non è un paese per vecchi ma neanche per anziani.

11 commenti:

  1. Ciao
    perdona l'O.T. (magari può essere uno spunto per farci un post dedicato)
    ma, seguendo da poco il tuo blog e trovandolo interessante, volevo chiederti cosa ne pensi dei casi di molestia sessuale che stanno tenendo banco in questi giorni negli USA...
    In realtà volevo farti una domanda molto specifica sull'argomento a te che vivi in quel paese e ne conosci la realtà: cosa spinge una persona a confermare le accuse che gli rivolgono certe donne su fatti avvenuti 10 o 20 anni prima e quindi indimostrabili (credo) ?
    Premetto a scanso di equivoci che non giustifico le molestie e non credo ai pentimenti improvvisi di certi personaggi...
    Ma non basterebbe negare e denunciare chi ti accusa per calunnia ?
    Sento dire che in USA ti condannano senza prove per molestie/violenze, sei colpevole a priori, quanto c'è di vero ?
    La lobby del femminismo è così forte lì ?

    thx

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    1. Credo di pensarla come te. Magari un giorno scrivo un post. Pentirsi dopo 20 anni come Asia Argento mi sa di opportunismo. C'è da dire che però ogni giorno che passa si scopre che Hollywood è pieno di maniaci, molestatori, attori e registi che si coprono a vicenda per difendere il loro mondo dorato etc. Mi fa ridere che il mondo hollywoodiano ne diceva di tutti a colori a Trump (sessista, porco etc) e ora si sta scoprendo che il loro mondo è davvero una fogna. E lì regna l'ipocrisia.

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    2. Forse ti riferisci a Lois C.K che ha confermato le accuse? A me piace molto come comico comunque ho apprezzato la sua scelta di ammettere tutto. In realtà non si tratta tecnicamente di violenza ma ha fatto bene ad ammettere tutto.

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    3. Si infatti mi riferivo a lui...
      Ripeto non fraintendere, ma a quanto sembra si tratta di cose di 10 anni fa, non di tre giorni fa!!
      Non credo che un italiano avrebbe MAI ammesso una cosa del genere, assolutamente indimostrabile dopo 10 anni, magari avrebbe pure denunciato chi lo accusa chiedendo un enorme risarcimento economico!!
      Perchè Lois C. K. lo ha fatto ?
      Pentimento ? Forse sarò "italiano" (nel senso dei difetti italici che per loro fortuna gli americani non hanno, se è così dimmelo, non mi offendo ;) ) ma mi pare assurdo!
      Non è che hanno una paura assurda dell'opinione pubblica e del peso politico che ha il femminismo USA ?
      Del resto ho letto di ragazzi al college che sono stati accusati di molestie e praticamente condannati prove e senza nessuna presunzione di innocenza, come so di dirigenti che non salgono in azienda nello stesso ascensore con una donna, che se questa si inventa molestie sono guai
      Ma è la regola negli USA o sono casi particolari ?

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    4. Non so perché lo abbia fatto, forse la sua coscienza (o il suo avvocato) gli ha detto che è meglio dire subito la verità anche perché l'accusa è in un certo senso meno grave. Si è masturbato davanti ad alcune donne ma non le ha violentate. Da malato, certo, ma ci sono cose molto più gravi. E comunque credo che la sua carriera sia già finita. Mi spiace perché tranne qualche sua frase eccessiva a me faceva molto ridere. Non so per quanto riguarda il femminismo ma certamente ho notato che le donne qui sembrano essere credute e difese un pò più degli uomini dai giudici quando ci sono accuse di molestie.

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    5. Si poi qui c'è il sexual harassment e secondo me a volte esagerano. Ad esempio mi hanno detto che puoi essere licenziato se racconti una barzelletta sporca a una collega. Bisogna stare molto attenti a ciò che si dice. Forse è un loro retaggio del periodo puritano.

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    6. Vorrei chiederti la tua opinione su questo articolo riguardante l'America: http://www.linkiesta.it/it/article/2017/11/11/molestie-cosi-i-media-sfruttano-lindignazione-per-fare-soldi/36137/

      Io sono cresciuto a telefilm anni '80-'90 (chips, supercar, A-Team, Beverly Hills 90210) e per me una volta l'America era un sogno di paese dove avrei voluto vivere e mi ero ripromesso di andarci prima o poi...
      Ma dagli anni 2000 mi pare cambiato, oggi tra i paesi democratici (Europei, Australia, Giappone) mi sembra uno dei peggiori, tanta libertà che mi sembra più di facciata che reale, polizia violenta, lobby che la fanno da padrone in tutto...
      Quando si parla di Orwell penso poco all'Italia ma piùai paesi scandinavi tanto puliti e asettici, poi scopri che i giovanio si ubriacano tutti perchè molto soli e un tasso di suicidi molto alto, oppure penso all'America...
      Sto leggendo pian piano il tuo blog scoperto da poco e mi ha colpito l'articolo sul patriottismo che non ti piace...
      L'ho trovato piuttosto grave, specie il primo esempio
      Volevo regalare finalmente un viaggio a mia madre ottantenne, ma magari lei che è invalida e deve camminare accompagnata non capisce dove ha qualcosa di metallico ai controlli dell'aeroporto, non vuole spogliarsi (giustamente) davanti a tutti e la taserizzano :D
      A parte gli scherzi non so se verrei lì ora...

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    7. L'America e' un grande Paese. Non farti condizionare da cio' che leggi o dai servizi tv. E' vero il 20-30%. Ad esempio alla mia universita' a Napoli i Prof cercavano di inculcarci l'antiamericanismo, portavano esempi e testi da studiare tutti contro gli Usa. Vivendo qui mi sono accorto che esageravano o ci hanno fatto studiare cose false e tendenziose. Questo e' un grande Paese dove la liberta' e' reale ma ovviamente devi rigare dritto e non fare il furbo altrimenti vai facilmente in carcere, anche se evadi le tasse. Ha tante contraddizioni ma e' un Paese che funziona e la gente ha molto piu' senso civico che in Italia. Una delle prime cose che mi ha colpito e che non mi aspettavo e' stato proprio il senso civico e la gentilezza degli Americani. Che poi, e' difficile definire gli "Americani" sono 300 milioni di persone di etnie diverse. Non e' il paradiso ma preferisco gli USA a tutti gli altri Paesi al mondo.

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    8. Si, capisco...
      Quanto trovi di realistico nel servizio di linkiesta ?
      Magari è questa testata che è di parte...
      Avendone tu una conoscenza diretta dato che vivi lì vorrei una tua opinione, su quanto sia giusta o esagerata la rappresentazione della società americana

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    9. E' un articolo interessante ma non credo che abbiano fatto uscire fuori questo scandolo di proposito. Direi che e' uscito fuori e ora stanno cavalcando l'indignazione popolare per guadagnarci su. Non dimentichiamoci che su internet indignazione vuol dire tanti click, tanti like e tanti guadagni in pubblicita'. Ma la cosa accade anche e soprattutti con le teorie del complotto. Quanti milioni girano attorno agli articoli, ai post, ai libri, ai film sul complotto dell'11 settembre? Per me sono tesi ridicole ma giocano sulle antipatie delle persone e sull'antiamericanismo ed ecco che arrivano i milioni grazie a queste teorie create troppo ad arte.

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