Ciao a tutti, oggi voglio parlarvi di un mio vicino di casa. Probabilmente gli dedicherò altri post perché è un personaggio interessante che dà spunti di riflessione. Non faccio il nome, non legge il blog ed è americano. Consideriamolo un personaggio di fantasia anche se è realmente esistente. Lo chiameremo Joe.
Un paio di settimane fa Joe ha dei problemi alla macchina e mi chiede di accompagnarlo al lavoro. La macchina non parte e la ha già portata dal meccanico il giorno prima, sabato, e gli faranno sapere il lunedì. E' domenica sera quando me lo chiede e in realtà ha già provato a contattare una sua collega ma poiché non ha risposto né alle sue telefonate né ai suoi messaggi vocali ha pensato di rivolgersi a me.
Io vado in macchina al lavoro ogni giorno e per accompagnarlo dovrei svegliarmi un'ora prima e allungare il tragitto di oltre 30 minuti, se non c'è traffico, ma è un vicino in difficoltà e quindi gli dico ok. E così il lunedì mattina sale in macchina e iniziamo a chiacchierare, anche perché non lo conosco molto bene. Joe lavora come manager in un fast food ha circa 60 anni e mi racconta che quando era ragazzino i suoi genitori avevano una pizzeria al Bronx e lui dava loro una mano quando poteva. In quel periodo il Bronx era molto pericoloso e poiché i genitori non volevano rischiare che si trovasse in una rissa o a una sparatoria, chiesero a un amico che lavorava per un'importante azienda finanziaria se riusciva a fargli ottenere un lavoro. Lo fece assumere come addetto alla mail room al primo piano di un grosso palazzo a Joe iniziò letteralmente "dal basso" a distribuire e smistare lettere e poi con gli anni riuscì a salire di piano e di posizione fino a diventare uno dei dirigenti, con uno stipendio di ben 130mila dollari l'anno. Bella l'America di 20-30 anni fa. Joe si sposò con una bella donna, ebbe due figlie, acquistò una grande casa con tre garage in cui c'erano macchine costose tra cui una Ferrari e per un certo periodo visse una vita piuttosto agiata. Dopo poco tempo iniziarono i problemi con sua moglie che gli chiese il divorzio e dopo molti litigi, cause, avvocati, spese legali per oltre 180mila dollari (!) dovette vendere la casa e dividere tutto ciò che aveva con sua moglie.
A questo punto il suo ragionamento non mi è molto chiaro ma questo è ciò che mi ha detto. Decise di lasciare il lavoro in finanza per aprire un ristorante, a quanto pare, per evitare che la moglie venisse a sapere dei suoi guadagni e darle meno soldi possibile. Evidentemente con un ristorante riusciva meglio a nascondere le sue entrate. Fu un cambio strano, dalla finanza alla ristorazione, ma in America si cambia binario e carriera con disinvoltura e Joe aveva comunque già un po' di esperienza nel mondo della ristorazione e quindi perché no? Inizialmente il ristorante andò bene ma un giorno un poliziotto e un pompiere in pensione decisero di aprire un altro ristorante proprio di fronte al suo. Diversamente da Joe, il poliziotto e il pompiere erano residenti di quel paese e conoscevano tutti, riuscirono a mettergli i bastoni tra le ruote grazie alle loro conoscenze e infatti molto stranamente i controlli della polizia all'uscita del suo ristorante (solo al suo) si intensificarono. I poliziotti controllavano se i clienti avevano bevuto troppo e la sola macchina della polizia sempre parcheggiata lì fuori iniziò a scoraggiare molti clienti che per non avere problemi iniziarono a disertare il suo ristorante. Gli affari iniziarono ad andare male e dopo pochi anni Joe chiuse il suo ristorante. Ripeto che non tutto ciò che mi ha raccontato mi ha totalmente convinto ma andiamo avanti.
Joe torna al mondo della finanza con un'altra importante azienda finanziaria ma questa volta dura pochi anni perché arriva la crisi del 2008. Devono tagliare sulle spese e sul personale e quindi decidono di mandar via i più anziani.
Così torna si nuovo alla ristorazione e da allora lavora come manager del fast food con uno stipendio di 55K l'anno, si ridimensiona sempre più e va a vivere in affitto in un piccolo appartamento. Niente più casa e niente più macchine di lusso. Appartamentino in affitto (vicino casa) e una machina scassata che sta spesso dal meccanico.
Continuo su Joe in un altro post, ma non prendetelo troppo in simpatia. La sua storia è certo una parabola discendente che farebbe dispiacere a tutti ma Joe ha come tutti i suoi lati oscuri, le sue zone d'ombra, e ve ne parlerò in un altro post.
Di tutta la sua esperienza mi ha incuriosito e fatto pensare molto l'ultima parte, quella in cui viene licenziato perché non è più un ragazzino e la sua compagnia preferisce tenere i giovani e mandare via i più anziani. Non è la prima volta in cui sento storie come questa. Qualche tempo fa una signora che lavora in palestra mi raccontava che fino a pochi anni prima lavorava per una importante compagnia di gioielli ma arrivata a una certa età ha dovuto far spazio ai giovani e se ci penso bene anche quando lavoravo a CVS come cassiere ho subito notato una cosa curiosa, praticamente, i colleghi cassieri erano o ragazzi molto giovani o anziani si 60, poco più poco meno. Parlando con gli "anziani" scoprii che quasi tutti avevano un lavoro migliore solo pochi anni prima ma poi per un motivo o per un altro avevano dovuto far spazio ai giovani e cercare un altro lavoro, o più lavori part time, e ridimensionarsi.
Non si può generalizzare e a quanto pare questo avviene più frequentemente nella zona della East Coast però è una costante che ho ritrovato spesso tra i lavoratori di una certa età.
Io vado in macchina al lavoro ogni giorno e per accompagnarlo dovrei svegliarmi un'ora prima e allungare il tragitto di oltre 30 minuti, se non c'è traffico, ma è un vicino in difficoltà e quindi gli dico ok. E così il lunedì mattina sale in macchina e iniziamo a chiacchierare, anche perché non lo conosco molto bene. Joe lavora come manager in un fast food ha circa 60 anni e mi racconta che quando era ragazzino i suoi genitori avevano una pizzeria al Bronx e lui dava loro una mano quando poteva. In quel periodo il Bronx era molto pericoloso e poiché i genitori non volevano rischiare che si trovasse in una rissa o a una sparatoria, chiesero a un amico che lavorava per un'importante azienda finanziaria se riusciva a fargli ottenere un lavoro. Lo fece assumere come addetto alla mail room al primo piano di un grosso palazzo a Joe iniziò letteralmente "dal basso" a distribuire e smistare lettere e poi con gli anni riuscì a salire di piano e di posizione fino a diventare uno dei dirigenti, con uno stipendio di ben 130mila dollari l'anno. Bella l'America di 20-30 anni fa. Joe si sposò con una bella donna, ebbe due figlie, acquistò una grande casa con tre garage in cui c'erano macchine costose tra cui una Ferrari e per un certo periodo visse una vita piuttosto agiata. Dopo poco tempo iniziarono i problemi con sua moglie che gli chiese il divorzio e dopo molti litigi, cause, avvocati, spese legali per oltre 180mila dollari (!) dovette vendere la casa e dividere tutto ciò che aveva con sua moglie.
A questo punto il suo ragionamento non mi è molto chiaro ma questo è ciò che mi ha detto. Decise di lasciare il lavoro in finanza per aprire un ristorante, a quanto pare, per evitare che la moglie venisse a sapere dei suoi guadagni e darle meno soldi possibile. Evidentemente con un ristorante riusciva meglio a nascondere le sue entrate. Fu un cambio strano, dalla finanza alla ristorazione, ma in America si cambia binario e carriera con disinvoltura e Joe aveva comunque già un po' di esperienza nel mondo della ristorazione e quindi perché no? Inizialmente il ristorante andò bene ma un giorno un poliziotto e un pompiere in pensione decisero di aprire un altro ristorante proprio di fronte al suo. Diversamente da Joe, il poliziotto e il pompiere erano residenti di quel paese e conoscevano tutti, riuscirono a mettergli i bastoni tra le ruote grazie alle loro conoscenze e infatti molto stranamente i controlli della polizia all'uscita del suo ristorante (solo al suo) si intensificarono. I poliziotti controllavano se i clienti avevano bevuto troppo e la sola macchina della polizia sempre parcheggiata lì fuori iniziò a scoraggiare molti clienti che per non avere problemi iniziarono a disertare il suo ristorante. Gli affari iniziarono ad andare male e dopo pochi anni Joe chiuse il suo ristorante. Ripeto che non tutto ciò che mi ha raccontato mi ha totalmente convinto ma andiamo avanti.
Joe torna al mondo della finanza con un'altra importante azienda finanziaria ma questa volta dura pochi anni perché arriva la crisi del 2008. Devono tagliare sulle spese e sul personale e quindi decidono di mandar via i più anziani.
Così torna si nuovo alla ristorazione e da allora lavora come manager del fast food con uno stipendio di 55K l'anno, si ridimensiona sempre più e va a vivere in affitto in un piccolo appartamento. Niente più casa e niente più macchine di lusso. Appartamentino in affitto (vicino casa) e una machina scassata che sta spesso dal meccanico.
Continuo su Joe in un altro post, ma non prendetelo troppo in simpatia. La sua storia è certo una parabola discendente che farebbe dispiacere a tutti ma Joe ha come tutti i suoi lati oscuri, le sue zone d'ombra, e ve ne parlerò in un altro post.
Di tutta la sua esperienza mi ha incuriosito e fatto pensare molto l'ultima parte, quella in cui viene licenziato perché non è più un ragazzino e la sua compagnia preferisce tenere i giovani e mandare via i più anziani. Non è la prima volta in cui sento storie come questa. Qualche tempo fa una signora che lavora in palestra mi raccontava che fino a pochi anni prima lavorava per una importante compagnia di gioielli ma arrivata a una certa età ha dovuto far spazio ai giovani e se ci penso bene anche quando lavoravo a CVS come cassiere ho subito notato una cosa curiosa, praticamente, i colleghi cassieri erano o ragazzi molto giovani o anziani si 60, poco più poco meno. Parlando con gli "anziani" scoprii che quasi tutti avevano un lavoro migliore solo pochi anni prima ma poi per un motivo o per un altro avevano dovuto far spazio ai giovani e cercare un altro lavoro, o più lavori part time, e ridimensionarsi.
Non si può generalizzare e a quanto pare questo avviene più frequentemente nella zona della East Coast però è una costante che ho ritrovato spesso tra i lavoratori di una certa età.
Quale è la ragione? Una risposta me la sono data.
Anche se i tempi sono cambiati in questo Paese esiste ancora la meritocrazia e quindi il giovane volenteroso, che si impegna e dimostra di essere valido, dopo poco tempo ottiene degli aumenti e dopo molti anni il suo stipendio sarà molto più alto rispetto ai primi anni. L'impiegato anziano, con esperienza, guadagna quindi molto di più del giovane neo laureato ma questa è un'arma a doppio taglio: in tempo di crisi la compagnia preferisce sbarazzarsi dell'anziano per fare spazio a un giovane molto più economico. Ok, bisognerà fargli un training e insegnargli un po' di cose ma il giovane ha energia e voglia di fare e quindi il cambio è vantaggioso. L'America non è un paese per vecchi ma neanche per anziani.
Anche se i tempi sono cambiati in questo Paese esiste ancora la meritocrazia e quindi il giovane volenteroso, che si impegna e dimostra di essere valido, dopo poco tempo ottiene degli aumenti e dopo molti anni il suo stipendio sarà molto più alto rispetto ai primi anni. L'impiegato anziano, con esperienza, guadagna quindi molto di più del giovane neo laureato ma questa è un'arma a doppio taglio: in tempo di crisi la compagnia preferisce sbarazzarsi dell'anziano per fare spazio a un giovane molto più economico. Ok, bisognerà fargli un training e insegnargli un po' di cose ma il giovane ha energia e voglia di fare e quindi il cambio è vantaggioso. L'America non è un paese per vecchi ma neanche per anziani.