Oggi un collega a pranzo ci raccontava che giorni fail cagnolino di sua madre si è rotto il lineamento crociato e lo hanno dovuto portare dal veterinario. Dovete sapere che, anche se a noi italiani può far sorridere, negli Stati Uniti anche gli animali vengono assicurati. La sanità costa anche per le cure dei nostri amici a quattro zampe e quindi meglio assicurarli per evitare spese astronomiche in caso di un'operazione, anche se...
Il veterinario ha consigliato di operare il cagnolino. Costo dell'operazione: $ 4,000. L'assicurazione ha coperto solo una parte, come sempre, non so in base a quale cavillo, comma o sottocomma. Ma dopo il danno la beffa perché dopo un paio di giorni il cagnolino, che ha nove anni e quindi vecchietto, e con una zampa gia indebolita e dolorante, si è rotto anche l'altro crociato. Altra operazione e altri $ 4,000. L'assicurazione però non ha coperto per la seconda operazione, neanche un centesimo perché a quanto pare quando un cagnolino si rompe un lineamento crociato, se succede un'altra volta nel giro di un anno, l'assicurazione non paga. Deve insomma rimettersi in forma e dopo un anno se accade di nuovo l'assicurazione interviene coprendo parte dell'operazione.
Una mia collega, americana, per rincuorare il collega gli ha detto: e per fortuna che hai iniziato ad assicurarlo tempo fa e hanno coperto parte della prima operazione perché vista la sua età se avessi provato ad assicurarlo a nove anni non avrebbero neanche accettato.
Ora io mi chiedo e chiedo a voi lettori: se capitasse una cosa del genere in Italia, quanto costerebbe l'operazione? Secondo me con i costi all'americana nessuno avrebbe un cane. Quattromila dollari? E chi ce li ha sul momento per un'emergenza? Pochi.
A me sembra che qui anche la salute degli animali sia un business lucroso. Non ho mai sentito di così tante operazioni a gatti e cani da quando sono qui. Non è che forse forse i veterinari americani sono bravi a convincere i padroni che un'operazione è sempre la soluzione ideale? Oppure siamo noi in Italia che molto spesso lasciamo soffrire i nostri amici e decidiamo di non ricorrere a nessuna operazione? Non è possibile che in Italia nessuno dei miei amici abbia mai fatto operare un cane, forse un caso su cento, mentre qui prima o poi quasi tutti devono ricorrere a questo estremo rimedio. Ad ogni modo, anche queste sono differenze culturali, forse è un altro business, forse è un modo diverso di amare gli animali. In attesa di risposte credo che sia meglio dare un consiglio, scherzoso, agli amici Americani: Spostate il cartello, rivolto all'interno. "Attenti al cane!"...con i prezzi che corrono...