E' anche per questo che le notizie provenienti dal'Italia ieri mi hanno lasciato un velo di tristezza. Sapete tutti cosa e' successo. A Roma ci sono stati scontri e risse tra tifoserie prima della partita napoli-Fiorentina, un tifoso della Roma ha quasi ucciso un tifoso del Napoli, all'interno dello stadio l'inno nazionale e' stato fischiato da moltissimi spettatori di entrambe le tifoserie, lo Stato si e' inchinato al volere di un capo Ultras del Napoli (tra l'altro figlio di un camorrista e con la maglietta che inneggiava all'assassino di un poliziotto!) che sostanzialmente ha dato il suo ok all'inizio della partita. Una giornata vergognosa per lo sport e per il nostro Paese e uno spettacolo indecoroso agli occhi di tutto il mondo.
Ho letto e ascoltato molti commenti a riguardo e anche essi mi hanno lasciato sconcertato.
In sostanza molti cercavano di minimizzare o circoscrivere il fenomeno.
C'e' chi dice che la persona che ha sparato non era un tifoso della Fiorentina ma della Roma. O chi dice che la sparatoria non era legata alla partita e al calcio. Ah beh, allora la cosa cambia.
Il Presidente del Napoli in un discorso delirante ha addirittura lodato le tifoserie dicendo che si sono comportate in modo molto civile perche' la situazione era incandescente e poteva degenerare. Ah si? E poteva degenerare perche'? Per colpa di chi? Se un idiota fa fuoco contro un tifoso del Napoli, poi ai tifosi del Napoli e' consentito o quasi ci si aspetta che possano mettere a ferro e fuoco uno stadio e una citta' e quindi se non lo fanno vanno anche applauditi? Che ragionamento e'?
Vogliamo parare anche dei fischi vergognosi durante l'inno nazionale?
Chi mi spiega perche' invece in altre parti del mondo c'e' un silenzio assoluto mentre si canta l'inno?
Insomma io non farei discorsi per circoscrivere il fenomeno a questa o quella tifoseria o per minimizzare cio' che da troppi anni ormai accade spesso prima, durante e dopo una partita.
Dobbiamo fare autocritica e allargherei il discorso, come spesso faccio, all'incivilta' di una buona percentuale di noi Italiani. Certo non si deve mai generalizzare troppo MA non succede in molti Paesi che prima di una partita ci siano scontri tra tifoserie avversarie che magari si incontrano per caso in autogrill e con una furia cieca iniziano a scontrarsi violentemente. Non succede in molti Paesi che dei tifosi Ultras che inneggiano a degli assassini vengano consultati dalle autorita' per chiedere loro il permesso di iniziare la partita.
I tifosi napoletani giocano a fare le vittime e dicono che tutti, stampa in primis, se la prendono sempre e solo con il Napoli con i soliti pregiudizi razzisti...in effetti hanno ragione, la feccia non e' presente solo tra la loro tifoseria, non e' una questione di razzismo e di nord contro sud. E' un virus diffuso che mescola incivilta' e violenza da Nord a Sud. Ad esempio vi ricordate cosa successe un paio di anni fa a Genova? I giocatori del Genoa persero una partita e furono letteralmente umiliati dai loro tifosi che gli ordinarono di togliersi la maglietta perche' non erano piu' degni di indossarla. Altrimenti non li avrebbero fatti entrare negli spogliatoi. Un'altra giornata vergognosa ma non per il calcio o lo sport. Per l'Italia.
Ecco cosa successe:
Quindi finiamola di fare le vittime o di minimizzare e di circoscrivere il fenomeno a determinate tifoserie. Siamo tutti coinvolti come societa' italiana. L'incivilta', come dico sempre, parte dal basso. Diamogli un calcio magari con l'educazione civica insegnata a partire dall'asilo e sbattendo in carcere questa feccia di tifosi e magari emarginando chi, minimizzando, si rende loro complici.
Se nel calcio si vedono spettacoli così indecorosi, in altri sport le cose vanno diversamente anche in Italia. Ricordo un servizio, sempre delle iene, su un incontro di rugby dove si vedevano tranquillamente famiglie con bambini, tifosi delle due squadre a vedere insieme l'incontro e alla fine tutti insieme a cena, arbitri compresi. Sarebbe bello e giusto dare risalto anche a questa normalità. Se si vedesse di più sarebbe un esempio.
RispondiEliminaCertamente, per fortuna non in tutti gli sport si vedono queste scene. Penso che il calcio italiano sia diventato la valvola di sfogo di molti personaggi senza qualita' che sanno solo usare la violenza e giocare a fare la guerra. Insomma riversano tutte le loro frustrazioni nel calcio e nell'odio verso tifoserie di altre citta'. Assurdo, tutto per 22 persone che danno calci ad un pallone?
EliminaIl calcio è una mera valvola di sfogo, non è lo sport in se, ma come è stato pompato negli anni al fine di consentire al popolino di scaricare le umiliazione e le sudditanze subite durante la settimana di lavoro e in famiglia.
RispondiEliminaPanem et circenses dicevano i latini; già all'epoca gli imperatori dell'antica Roma l'avevano capito, bastone e carota, e fu così che venne creato il Colosseo e le mega feste che andavano avanti anche per settimane.
Oggi stessa cosa, e nessuno osa fermare la vergogna, perché i voti ricevuti dai partiti sono trasversali, perderebbero le basi.
In Inghilterra hanno sistemato le cose già da parecchi anni, e parliamo di Hooligans, non di boy scout, eppure ci sono riusciti, ma sono inglesi, non italioti.
Eccellente risposta.
EliminaCome ho scritto ad un amico:
RispondiEliminaQui invece abbiamo assistito all'ennesimo schifo, all'ennesima vergogna... non ha fallito lo sport, ma lo Stato Italiano, che si sottomette ai poteri forti delle lobby e dei potenti, puramente negli interessi degli amici degli amici e dei parenti, senza rispetto alcuno per il cittadino ma soprattutto per la loro Patria...
Ed aggiungo: le lobby esistono dappertutto, ok, America in primis per carità, ma su determinate cose proprio non si può arrivare a questi livelli, è inconcepibile...
Io sono venti e più anni che non seguo il calcio e sto bene.
RispondiEliminaSono due anni che sto in texas e sono sempre più convinto di non tornare mai più in Italia manco come turista.