domenica 6 ottobre 2013

Gli Italiani all'estero odiano l'Italia?

Sono trascorsi quasi 10 anni da quando ho deciso di lasciare l'Italia per cercare la mia strada all'estero. Ho trascorso sette anni Usa, poi ho deciso di tornare in Italia dove in pochi mesi ho capito di aver fatto un errore, poi sono andato otto mesi a Londra, poi sono ritornato in Italia per fare un'ultima prova e ho realizzato chedal punto di vita lavorativo non avrei avuto un futuro. E quindi sono tornato a vivere in Usa pochi mesi fa
In questi anni ho conosciuto tanti Italiani all'estero, ho letto molti forum, blog, post e sono sempre stato in contatto con amici e conoscenti che sono rimasti in Italia un po' per scelta, un po' perche' non avevano la fortuna o le possibilita' di emigrare.
Ho letto giorni fa questo post molto interessante di una ragazza italiana che e' stufa di tutti quegli Italiani che vanno all'estero e criticano troppo aspramente l'Italia e gli Italiani.
Concordo su alcune cose che ha scritto. Sin dai miei primi mesi in America anche io non ho potuto sopportare certi discorsi che fanno gli Italo-Americani sull'Italia e gli Italiani.
Molti di loro descrivono l'Italia come una terra di ladri, corrotti, mafiosi. E fin qui non hanno tutti i torti ma poi secondo me vanno oltre descrivendo tutti gli Italiani come degli inetti che non sanno fare niente e che non hanno voglia di lavorare. In particolare sono molto critici, se non offensive, verso i giovani che "sono tutti mammoni e preferiscono stare in casa fino a 30 anni perche' e' comodo avere sempre il piatto di pasta asciutta in tavola e i vestiti stirati dalla mamma".
Amano immaginare l'Italia come ferma al dopo Guerra e fanno considerazioni o domande di questo spessore:
-Ma e' vero che in Italia la gente non ha la lavastoviglie e se ce l'ha non la usa per non consumare l'acqua?
-In Italia la gente puzza perche' si fa poche docce per non consumare troppa acqua.
-I frigoriferi in Italia sono sempre vuoti.
-In Italia e' facile vivere perche' non si spende tanto. Nei paesini non c'e' neanche bisogno di usare la macchina e poi tutti hanno l'orto, fanno il proprio vino, l'olio, il pane.
Questi italo-americani hanno letteralmente perso il contatto con l'Italia di oggi. Ma non sono solo loro a parlare male dell'Italia. Ci sono anche i ragazzi della mia generazione che sono emigrati da pochi anni. Sono generalmente piu' istruiti di chi emigro' tanti anni fa ma condividono la stessa acidita' verso la madre patria. Anche io sono spesso critico verso l'Italia e gli Italiani ma diversamente da loro penso anche che noi emigrati non abbiamo costruito l'UK, gli USA o l'Australia quindi possiamo essere solo orgogliosi della nostra non facile decisione di emigrare ma dobbiamo ringraziare chi prima di noi ha contribuito a creare le condizioni per cui in questi Paesi per molti aspetti (non tutti) si vive meglio che in Italia. E allo stesso modo non possiamo sentirci totalmente distaccati dall'Italia. Non possiamo criticarla ora solo perche' ora ci troviamo a qualche migliaia di Km di distanza. Perche' a rendere l'Italia come e' oggi abbiamo contribuito anche noi che fino a ieri vivevamo li'.
Detto questo perche' gli Italiani sono generalmente acidi verso l'Italia?
Secondo me il sentiment nasce dall'amore per l'Italia. Parlando con gli emigrati ognuno potra' raccontare storie in cui e' stato sfruttato dal datore di lavoro cafone e arrogante o ha avuto problemi con la burocrazia e le tasse che l'hanno stritolato e alcuni hanno addirittura dovuto chiudere la propria attivita' mentre il proprio vicino di casa dichiara pochissimo, evade migliaia di euro e va in giro in Ferrari. Ognuno potra' raccontare episodi di malasanita' o di burocrazia ai limiti del ridicolo o dello scarso senso civico sulle strade. Per non parlare dei nostri politici, ma qui il discorso sarebbe lungo, anche perche' siamo noi ad averli eletti, i politici italiani sono appunto Italiani e ci rappresentano bene.
La rabbia degli Italiani all'estero nasce proprio il giorno in cui si realizza che all'estero tutto e piu' facile. Si riesce a trovare un lavoro in poco tempo. Le leggi vengono fatte rispettare e chi sbaglia paga, dal primo all'ultimo cittadino. Il senso civico delle persone e' maggiore di noi Italiani. La burocrazia e' snella e veloce. I politici che sbagliano se ne vanno a casa da soli o vengono mandati a casa alle elezioni successive.
E' proprio quando si realizza di vivere una vita serena che ci si chiede: ma era proprio cosi' difficile?
Perche' in Italia non e' possibile?
Perche' per vivere un po' meglio ho dovuto lasciare la mia famiglia, gli amici di una vita, i luoghi in cui sono cresciuto e che ho sempre amato?
La rabbia nasce proprio da queste domande.
Ma un giorno questa rabbia svanira'. E' naturale. Che piaccia o meno, dopo molti anni all'estero per molti emigrati la rabbia si trasforma in distacco, l'acidita' diventa indifferenza. Ma forse e' meglio cosi'.



51 commenti:

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  2. La rabbia degli Italiani all'estero nasce proprio il giorno in cui si realizza che all'estero tutto e piu' facile...
    Si trova lavoro subito, burocrazia snella ecc.
    Ma mica sempre e dovunque. L'estero non è certo una nazione.
    Di paesi messi peggio dell'Italia (e dove comunque gli Italiani emigrano) ce ne sono tanti.
    Non vorrei neanche che amare l'Italia venisse visto come un dovere. Io, se ci penso e ci ripenso, mi accorgo di non aver mai amato l'Italia. Oggi meno che mai. Ho amato la mia regione (dovrei dire "la nostra", Luca), ho fatto tanto per cercare di cambiarla, ma mi ha deluso e tradito così tanto che non ci torno più.

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    1. Hai ragione, tecnicamente ORA non abbiamo eletto direttamente i politici, ma i partiti si e continuiamo a votarli. E comunque quante persone accettano di votare per un partito in cambio di 50 euro? In Sicilia e in altre regioni ce ne sono tanti. Anche per questo dico che siamo quasi tutti responsabili del nostro declino.

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    2. L'Italia ha gravi problemi strutturali iniziati tanti anni fa e indipendenti dai sistemi elettorali.
      Tra l'altro c'è chi dice che l'elezione "diretta" del politico (cioè scegliere il nome) non faccia altro che aumentare i voti di scambio.
      Comunque, il sistema elettorale si può anche cambiare, solo che non servirà a niente. Per cambiare l'Italia serve ben altro...

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    3. Jo, concord con te. Come dicevo in un altro post I politici sono solo il capro espiatorio. Prima di tutto sono italiani votati da italiani (I partiti). E poi anche se magicamente domani scomparissero I 1000 politici attuali e venissero sostutuiti da 1000 politici validi, l'Italia cambierebbe per magia? Nel quotidiano restiamo sempre noi, un popolo poco unito, siamo sempre pronti a danneggiare l'altro se cio' ci porta anche un minimo vantaggio. E il senso civico della maggioranza e' pari a 0. Si cambia dalla base non dai 1000 politici che ci rappresentano, e bene anche!

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  6. La questione è spinosa, ce ne sarebbe da parlare per ore!
    Tuttavia si potrebbero riassumere in:
    Senso civico e rispetto delle regole.

    L'italia è un'oligarchia su un popolo di anarchici...

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  7. In realtà nel tuo post parli di due categorie diverse di "italiani all'estero":

    • nella seconda parte, parli di quei veri italiani che a un certo punto della loro vita (giovani o meno giovani) sono dovuti emigrare per mancanza di lavoro. Personalmente, comprendo perfettamente la loro rabbia;

    • all'inizio però gli "italiani" di cui parli sono soprattutto persone che si ritrovano la cittadinanza italiana perché l'hanno acquisita per discendenza, senza però essere "veri" italiani, nel senso che per esempio in Italia non ci sono mai stati (o ci sono stati solo in vacanza), oppure non sanno la lingua. Solo così si possono spiegare cretinate del tipo "in Italia la gente puzza" che non vale neppure la pena commentare. Negli Stati Uniti, per esempio, circolano molte persone che dicono di essere "italiane", ma in realtà era il loro nonno o bisnonno ad essere italiano (ovviamente lo dicono in inglese perché non parlano italiano). È vero che hanno acquisito legalmente la cittadinanza italiana, ma hanno una visione molto distorta dell'Italia, tutta fatta di preconcetti e stereotipi.

    Lungi da me dire che in Italia vada tutto bene, anzi... ci sono molti problemi gravi (il lavoro in primis)... però da qui a dire che gli italiani puzzano ce ne passa. Mi dà anche fastidio quando dicono che "gli italiani non hanno voglia di lavorare" e "a 30 anni stanno ancora a casa"... beh certo, se il lavoro non c'è, come fai a lavorare ed andartene di casa?!? Molti giovani vorrebbero lavorare eccome, solo che non possono.

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    1. All'inizio in realta' parlo di quegli italo-americani che sono nati in Italia e hanno vissuto li fino a 18-20 anni e poi sono partiti per gli Usa verso la fine degli anni 60. Ne ho conosciuti tantissimi e a parte alcune eccezioni hanno lo stesso modo di pensare. Sono "pezzenti arricchiti" che parlano male dell'Italia ma piu che altro ragionano per sentito dire, per luoghi comuni e stereotipi. Secondo me parlano male dell'Italia un po' per ignoranza e un po' per autoconvincersi che e' valsa la pena emigrare. Non che in Italia vada tutto bene ma se tu mi dici: in Italia la gente non si lava per non consumare l'acqua...che idiozia e'?

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  8. Ciao Luca, io sono Angelica, la ragazza del post che ha fatto tanto clamore! Condivido pienamente quello che dici, io per prima so che il nostro paese è disastrato e non ho mai detto il contrario, sto solo cercando di costruire la mia dimensione in Italia ma a quanto pare ciò è visto come una maledizione o una bestemmia, mentre io non ci vedo nulla di male. Grazie al cielo l'Italia non è tutta piena di corrotti e mafiosi ma ci sono ancora persone che provano a crederci. Ce la faremo a cambiare le cose in Italia? Forse no, ma continuare a lamentarsi senza sosta e con così tanta veemenza serve a ben poco. Buona vita a tutti gli italiani, in patria o ovunque nel mondo :-)

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  9. Ho visto l'intervista, ovviamente molti la attaccano, rabbia e strani risentimenti contro questa ragazza che è riuscita a realizzarsi in Italia.
    Non capisco perché qualcuno qui dice che questa odia il nostro paese ed è anti italiana.
    Ma quello che lo dice, non è in Italia ora?
    E come mai è qui e non è sempre stato negli States?
    E chi gli ha dato i soldi per iscrivere i figli a scuola in Usa, l'Italia o gli Usa?
    Mi riferisco a Gallo naturalmente, perché vorrei capire bene che cosa poi andrà a fare nel Maine, visto che da quello che intuisco ha passato i 50 e il Maine non offre molto, e questo lo so visto che ho parenti che vivono lì e quindi conosco la situazione Maine, anche se non vivo lì (ma neppure lui a quanto pare, per ora almeno)
    Che ci spieghi cosa va la a combinare, perché non si capisce molto bene.

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    2. Machine e Davide se non la finite di beccarvi sempre saro' costretto a bloccare i vostri contatti. Uomo avvisato, mezzo salvato... Peace and love.

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    3. Per me va benissimo, non è per fare il bimbo, ma questo mio commento è il PRIMO in assoluto dove chiamo in causa il tizio in questione, in nessun altro commento l'ho mai menzionato per primo.
      Per me può bastare, ho le info che mi necessitavano.

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  10. Ciao, posso ritenermi fortunato ad avere scoperto questo splendido blog e non le solite pacchianate di chi scrive solo per sentito dire e che a differenza tua non si è sudato niente.
    Io mi chiamo Simone, ho venti anni e sono stato a NY nel mese di Maggio perché ho dei miei cari parenti che vivono li e mi vogliono molto bene. Forse ritornerò a Dicembre per festeggiare il Natale insieme a loro e per vedere un po' meglio la situazione anche se 15 giorni mi sono bastati per capire che li è tutto un altro mondo rispetto alla nostra Italia. Se ti va potremmo incontrarci in quel periodo sempre se vengo ovviamente :). Ti lascio la mia email e se non ti dispiace ti prego di contattarmi perché avrei delle domande da farti. Good luck, attendo una tua risposta.
    simoneguido46@gmail.com

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  12. Ciao! Ho letto il tuo blog dalla prima pagina, come se fosse un libro. Sono un ragazzo di 21 anni, e come te ho sempre amato gli usa. Ho vissuto quattro mesi a londra, poi sono tornato a milano per studiare. Sto frequentando una scuola anglosassone, la sae institute, che mi permettera di ottenere una bachelor riconosciuta. Il mio inglese è medio, diciamo da sopravvivenza, ma quello penso possa migliorare. Volevo chiederti, pensi che questa bachelor mi permettera o mi potra aiutare ad emigrare negli usa? Hai qualche consiglio da darmi per aiutarmi a realizzare il mio sogno? Come faccio a farmi accettare nel nuovo mondo? Avendo una specializazzione professionale dovrei essere vantaggiato visto che non Andrei come cameriere? Grazie se sarai disposto ad aiutarmi, see you soon in usa, I hope it :P

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    1. Ciao Alexander, ogni caso e' a se'. Sicuramente se vieni qui con una laurea valida hai piu' possibilita' di iniziare con il piede giusto. In Usa puoi restare oltre i 3 mesi consentiti ai turisti in pochi casi: per legami di famiglia, per matrimonio, per studio, per investimento o per lavoro e credo di non dimenticare niente. Quale e' il tuo desiderio? Restare qualche anno o a vita? Per restare qualche anno non e' impossibile, puoi farlo studiando qui o trovando lavoro. In questo secondo caso devi trovare una compagnia disposta a sponsorizzarti per un visto lavorativo. La cosa non e' facile ma non impossibile. Se leggi i post della mia seconda avventura Americana capirai meglio tutto l'iter. Ciao.

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  15. Ciao e grazie della risposta rapida. Come ti ho gia detto ho letto tutto il tuo blog e quindi complimenti perche è grande. Volevo sapere da parte tua, che sei esperto e ci sei passato, come affronteresti nel mio caso la cosa.. cercheresti una english school cosi migliori l inglese e intanto hai un visto superiore ai sei mesi? O lavoro nel mio campo su internet? O altro? Ho bisogno di un consiglio pratico perche so che è difficile, ma sono stanco di sentirmi dire che è impossibile, e tutti me lo dicono.

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    1. L'ideale sarebbe prendere una buona laurea in Italia (perche' in Usa costano tantissimo) e poi magari fare un Master's qui in Usa. Una volta che hai un Master's Americano ti si potranno aprire molte porte, magari puoi trovare un'azienda disposta ad assumerti prima della fine del Master's. Ancora meglio sarebbe studiare qui all'Universita' e poi fare il Master's ma questi sono consigli validi per tutti. Se hai i soldi per farlo e' un discorso, altrimenti devi pensare ad altre strade. Meglio impari l'inglese in Italia prima di venire qui e meglio sara' per te. Il tempo che hai a disposizione per trovare lavoro e sistemarti in Usa non e' infinito e se vieni qui che devi ancora imparare l'Inglese il tuo sogno potrebbe sfumare. Dovrei avere piu' dettagli per darti consigli piu' precisi. Magari anche gli altri lettori possono darti qualche consiglio.

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  16. La laurea la sto prendendo in italia ma è a titolo Inglese, la sae esiste sopratutto in america e australia e ha una sola sede da noi ed è la mia a milano su 56 nel mondo. Alla fine otterro' una bachelor. Io non posso fare una seconda università da 50 000 dollari l'anno, ma I master quanto costano? So che le cifre sono quelle e sono molto alte. Parlavo della English school perché oltre a darti un visto piu' lungo e la possibilita di lavorare part time, se non sbaglio, mi aiiterebbe anche con l inglese. Io la lingua la so, avendo vissuto in uk, ma non cosi tanto bene da affrontare un università tutta in inglese... sono intermediate. Se ti va di darmi qualche dritta posso fornirti tutti I dettagli che vuoi, anche per email o facebook o dove vuoi. Grazie della disponibilita :)

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  17. Aggiungo anche che le scuole d inglese sono meno costose di un master :)) pero ovviamente prendo in considerazione tutto, sto cercando di farmi una panoramica. Tu cosa faresti?

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  18. Si magari una scuola di Inglese e' una buona cosa ma non so quale consigliarti perche' io non ne ho mai frequentata una in Usa. Quando hai deciso dove andresti a stare poi puoi cercare online le scuole e i costi per frequentare le scuole di Inglese. In cosa prenderai la laurea in Italia?

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  19. La bachelor della sae che sto facendo è di digital imaging e filmaking. Quindi tutto quello che riguarda I video, dalla pre alla post produzione, montaggio, visual effect, sound.. e anche per le grafiche magari nel mondo pubblicitario, per intenderci photoshop illustrator ecc.. penso siano campi dove l industria usa offre infinite possibilità..

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    1. Penso che sia una buona scuola. Il problema e' riuscire a trovare una compagnia disposta a sponsorizzarti per un visto lavorativo. Devi inziare a studiare a quali compagnia potrai inviare il CV. Cerca di conoscere persone su LinkedIn o via email e poi se sei fortunato magari decidono di metterti in prova e se la prova va bene ti possono fare un visto lavorativo. Ogni storia e' a se'. Altro consiglio: inizia a mettere dei soldi da parte. Ti serviranno se vorrai venire qui a tentare l'avventura e magari a fare colloqui per qualche mese.

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  21. Scusate ma qui c' e una differenza di fondo che a volte le persone si dimenticano . Basta che uno va per sei mesi fuori d Italia che si classifica come un italiano che vive all estero. Ecco non esageriamo. Fare un esperienza per uno o due anni fuori dall italia non e' vivere all estero. Tutti questi ragazzi che dicono di vivere in america e poi li senti ed hanno un visto studente che rinnovano ogni sei mesi e poi lavorano al nero nelle pizzerie italiane tanto di cappello sono super dinamici e attivi, ma non e' vivere all estero, e' farsi una vacanza non hanno la minima idea di quello che e vivere la realta quotidiana di una vita normale . Quando hai un lavoro e paghi le tasse, quando hai delle responsabilita nei confronti del paese che ti ospita e quando hai diritti maturati come legale cittadino/residente, quando compri un auto o una casa, se ti sposi e fai figli , quando INSOMMA ti costruisci una vita , allora questo e' vivere in un paese straniero. Mi dispiace ma non si puo generalizzare cosi, questa ragazza e stata un anno e mezzo in australia a fare un esperienza all estero, non certo vivere. Lo ha detto lei stessa che e stata concepita all inizio come una vacanza prolungata. Per cui mi piacerebbe ascoltare esempi di persone che veramente hanno vissuto e hanno costruito all estero e che poi sono tornati in Italia per scelta e per nostalgia, ma dubito che ce ne siano molti.

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    1. In realtà sono tutte esperienze, per restare negli States devi avere la carta verde, è pia illusione che te la diano se non sei una Star, uno Scienziato oppure se non ti sposi un'americana (e anche qui non è così semplice).
      Per il resto dopo qualche anno se ne tornano tutti a casa.
      Forse era stato linkato da questo blog, non ricordo bene, un ragazzo italiano che lavora in California negli effetti speciali a computer, un genio direi... ma anche lui in una maniera o nell'altra, diceva che scaduto il contratto dovrà tornare in Europa, niente carta verde.
      Purtroppo quindi, scaduti i 2 visti di lavoro 3+3 anni, bisogna o sposarsi, o tornare a casa.
      Anche sul blog di Alain De Carolis c'è una bella storia di un ragazzo che perso il lavoro all'improvviso negli States, è stato fatto tornare a Parigi, ed era anni che risiedeva negli States.
      Alla fine sono esperienze di vita, niente di più, purtroppo.
      Consiglio di pensare a Berlino o a Londra, sebbene non siano l'America, dopo il ritorno in patria, sempre meglio dell'Italia.

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    2. @ Machine Pistole, secondo me esageri un po'. E' molto difficile prendere la green card ma se prendiamo il mio caso...anni fa avevo fatto domanda tramite la mia ex compagnia e anche se le pratiche erano lunghe e costose penso che la carta verde l'avrei presa se non avessi deciso di fermare le pratiche e tornare in Italia. E cosi' so di molte persone che hanno preso la green card tramite lavoro. Non devi per forza essere una star o uno scienziato per prenderla. Devi trovare un buon avvocato esperto di immigrazione, uan compagnia disposta a sponsorizzarti per una posizione piuttosto specifica e la green card non e' una chimera. Non devi per forza sposarti un Americano/a per ottenerla. Io ora ho il mio secondo visto H1B. Chiedero' alla mia compagnia se e' disposta a sponsorizzarmi per la green card. Ora e' troppo presto per chiederlo. Incrociando le dita, vi terro' aggiornati.

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    3. @Milo Coon. Eccomi! Io sono uno di quelli che dopo aver vissuto in Usa per 7 anni, pagando tasse e tutto il resto, per vari motivi ho deciso di tornare in Italia. Beh come ho raccontato nei post de La mia seconda avventura Americana il mio ritorno in Italia, lavorativamente parlando, e' stato un incubo e cosi' ho capito che in Italia non avrei avuto un futuro. Dopo 7 anni in un Paese come gli Usa poi non riuscivo piu' a sopportare l'inefficenza, e il poco senso civico imperante in Italia. Cosi' anche se mi e' dispiaciuto lasciare di nuovo parenti e amici di una vita sono tornato qui. Ora ho un buon lavoro, mi trattano da persona normale (non da schiavo), vivo una vita serena, lavoro molto, pago le tasse ma mi tolgo i miei sfizi. Non sono sempre nervosa come in Italia e insomma, qui quasi tutto funziona bene e le persone sono molto gentili, cordiali, senza troppi stress. Sono contento di essere tornato qui in Usa. E ora spero di arrivare alla Green Card nei prossimi anni.

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  22. Al di la di questo; chiunque puo darmi una mano per il mio caso è accetto, qualsiasi consiglio, anche che capelli farsi.. l ultimo rinuncia arriva da mio fratello, cittadino inglese.. tanto e' impossibile entrare dice..

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  23. In pratica tuo fratello ha provato a chiedere la Green Card e ha rinunciato?

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  24. Si conosciamo la tua storia ma qui si cercavano persone che si erano costruite una vita vera all estero ma che poi erano tornati in italia per scelta e FELICEMENTE rimasti in Italia. Tu invece sei ritornato in USA. Io mi domando quanti ce ne sono? Secondo me la ragazza che parlava e tornata in italia per necessita, e poi fortunatamente si e creata una realta in Italia , e ' stata bravissima a non mollare e a ricominciare con positivita'. Ma penso che se invece di fare la cameriera avesse avuto un buon lavoro in australia, ottenuto il visto, magari trovato un fidanzato li.....forse non sarebbe ritornata. Per cui cerchiamo gente che sia ritornata e rimasta in italia per pura scelta.....qualche esempio?

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    1. Hai ragione, e' difficile trovare persone che dopo aver vissuto all'estero per qualche anno (non semplicemente come studenti) poi tornano in Italia e vivono una vita felice e serena. Ma sono sempre curioso di ascoltare le storie di chi lo ha fatto non pentendosene e trovando il proprio equilibrio in Italia.

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  25. Si, mio fratello è diventato inglese.. ma da sempre sogna anche lui gli usa ma dice che è impossibile

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  26. Tornoavivere in america mi era arrivata la tua risposta ma l hai eliminata? Non la trovo

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  27. Io ho vissuto in California quasi un anno con un visto turistico e poi business b1b2 .
    tornato in Italia non mi sono più ri-ambientato.
    ho trovato uno sponsor di lavoro in USA , ho messo tutto in mano all' avvocato americano esperto in immigrazione e dopo 7 anni dall' approvazione della petizione ho ricevuto il visto per immigrazione (che é green card temporanea in attesa che arrivi quella definitiva nella mail box ).
    ora é un anno e mezzo che vivo nella campagna texana , no los Angeles (la California dio me ne scampi) o NYC .
    QUI SI LAVORA.
    ma vieni pagato bene vieni rispettato . qui non é terra per fannulloni. ma ora dopo un anno e mezzo ho un credit score ho comprato casa , la macchina , mio figlio va a scuola (2nd grade) e siamo una famiglia perfettamente integrata in questo piccolo paesino di 450 abitanti .
    sono andato via dall' Italia e ho tagliato I ponti con tutti I parenting , genitori compresi (storia lunga) .
    quando applicherò per la cittadinanza americana faró contestualmente rinuncia a quella italiana.
    scusa se parlo così ma sono troppo orgoglioso di quello che ho costruito in solo 18 mesi nel grande stato della stella solitaria.
    a 42 anni faccio un lavoro duro ma onesto (porto petrolio con il camion) ma vivo leggero e rilassato felice di stare preparando un futuro per mio figlio.
    ciao

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    1. e di tornare in Italia non ci penso proprio. nemmeno in vacanza: ci sono tanti bellissimi posti da visitare in USA!

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  28. sono contento di vedere tante persone che stanno bene all'estero e che non desiderano più tornare in Italia.
    Vi dico: non fatelo !!!

    Di gente come voi non sappiamo cosa farcene

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    1. Chi va via un motivo lo avrà. E se decidesse di cambiare idea e di tornare non sei il padrone dell'Italia e delle loro vite.

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  29. Il tizio "Zed Er" che ha scritto qui sopra sarà un parente del ministro italiano del lavoro, un analfabeta raccomandato delle Coop emiliane che, assieme al figlio, campa solo grazie ai contributi pubblici pagati dagli italiani — compresi gli emigrati — senza fare un tubo dalla mattina alla sera. Un paio di giorni fa ha dichiarato che i giovani emigrati devono stare alla larga dall'Italia, così almeno "ce li togliamo dai piedi". http://www.secoloditalia.it/2016/12/schiaffo-di-poletti-ai-giovani-che-lasciano-litalia-non-soffriamo-a-non-averli-tra-i-piedi/

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