giovedì 6 giugno 2024

Cosa ho imparato dell'America al Community College

 Anni fa ho frequentato per due anni il community college. È stata una scelta strategica, inizialmente non ero neanche convinto perché avevo già impiegato un bel po’ di anni per laurearmi in Italia e non avevo voglia di rimettermi sui libri, ma poiché volevo restare in USA per molti anni e non mi accontentavo più di venirci ogni tanto da turista, mi consigliarono una strategia a lungo termine: iscriviti a un community college, che è relativamente economico, impara qualcosa di utile, perfeziona la lingua e avrai piu opportunità e più tempo per guardarti attorno alla fine degli studi e trovare un lavoro.


Ma dal community college non imparato solo alcune materie utili. Quando seguivo i corsi mi capitava molto spesso di ritrovarmi, che so, un ragazzo di 18 anni alla mia destra e un signore di 60 anni alla mia sinistra, ognuno con un forte desiderio di impararare qualcosa di nuovo e di utile anche se le motivazioni erano diverse: i ragazzi studiavano perché speravano dopo due anni di trasferirsi a un’università più prestigiosa o per imparare qualcosa di utile per entrare nel mondo del lavoro nel miglior modo possibile, gli adulti di mezza età erano più intenzionati ad ottenere un certificato o un Associate Degree da poter presentare al proprio capo per chiedere un eventuale avanzamento di carriera (in alcuni casi erano state proprio le loro aziende ad avergli chiesto di perfezionarsi), i più anziani, che per me erano le persone più simpatiche e interessanti, studiavano per imparare qualcosa di nuovo, perché volevano stare al passo coi tempi, ad esempio l’uso di programmi Microsoft.

Ho notato insomma che qui prima di tutto non c’è alcuna vergogna nel rimettersi in gioco e studiare a qualsiasi età. E poi ognuno ha la consapevolezza che migliorandosi, con un po’ di impegno e sacrificio, si può cambiare strada, carriera, lavoro, vita.

Ed è questo che mi è sempre piaciuto degli USA, nonostante i tempi stiano cambiando e ci siano tanti problemi, la mentalità resta la stessa.
È una società dinamica in cui tutti si mettono in gioco senza problemi e senza paranoie, quasi con entusiasmo, anche perché sanno che se aspettano aiuti dall’alto dovranno aspettare dei secoli. Meglio rimboccarsi le maniche e darsi da fare. E l’età non conta.