sabato 25 settembre 2021

Uncle Sam

Nei giorni precedenti al colloquio per la cittadinanza mi sono chiesto: quale sarà l'origine dello Zio Sam, il simbolo del governo federale e per estensione di tutti gli Stati Uniti? Ho fatto una breve ricerca e ho scoperto che questo simbolo americano si basa in realtà su un uomo realmente esistito.

Nel 1812 l’esercito americano si riforniva di carne da un distributore della cittadina di Troy, nello stato di New York, di nome Samuel Wilson. Ogni barile di carne destinato alle truppe era marchiato U.S. ma molti, scherzando, dicevano che U.S. voleva dire Uncle Sam’s e così per la prima volta Uncle Sam venne associato a United States.
La storia incuriosì i giornali che riportarono la notizia ma ci volle del tempo prima che zio Sam divenne famoso perché prima dovette "rivaleggiare" per il ruolo di simbolo degli Usa con altre due figure già esistenti: Columbia e Brother Jonathan.

Ma nel 1917 Uncle Sam ebbe un aiuto e divenne popolarissimo grazie al poster del celebre illustratore James Montgomery Flagg. Quel poster che tutti avrete visto ritraeva Uncle Sam con il il dito puntato e la scritta "I want you for U.S. army". Da allora lo zio, che in un periodo iniziale veniva confuso con Brother Jonathan, divenne il simbolo per eccellenza degli Usa. Brother Jonathan perse importanza e Columbia venne "scartata" quando nel 1924 la Columbia Pictures iniziò a utilizzarla per il proprio logo.
E voi sapevate che la figura di Uncle Sam si basa su una persona realmente esistita?

martedì 21 settembre 2021

Colloquio e test per la cittadinanza americana

Stamattina è stato il grande giorno del colloquio e del test per la naturalizzazione americana. Poiché la sede di questi colloqui è sempre ad Hartford, la capitale a due ore da casa, ho deciso di andarci il giorno prima, per fare una breve visita alla città e dormire in hotel.

Cosi' ieri pomeriggio ho fatto il turista e ho visitato la casa di Mark Twain, il Soldiers and Sailors Memorial Arch e il Bushnell Park e poi sono andato a dormire in hotel. E stamattina sono andato al Federal Building alla sede dell'USCIS. Un piccolo momento ansiogeno è stato prima di entrare perché tra le cose da portare c'era il passaporto, la lettera dell'USCIS, la green card...e una penna. Ero convinto di averla messa nella cartellina ma l'avrò tirata fuori ieri sera per qualche ragione. Così mi fiondo in un piccolo market di fronte al Federal Building e chiedo se per caso vendono delle penne. Hanno solo panini, caffè e bevande gassate ma un ragazzo al bancone me ne da una delle sue usate. "It's 5 dollars," mi dice mentre sto per uscire. Mi volto e gli dico "Ah ok sorry, you want $5 dollars for it?" e metto mano al portafogli. "No man, I am just joking," e sorride. "Ah thank you, you saved my life," e corro di nuovo verso il Federal Building. I funzionari ci fanno passare tutti sotto i metal detector e poi ci fanno accomodare in saletta. Dall'altra parte ci sono una decina di funzionari di immigration che fanno i colloqui, ogni tanto ne esce uno che chiama un nome e lo porta dentro nel suo ufficio. Finalmente arriva il mio turno, il funzionario è una signora sulla quarantina, vestita in modo casual, cordiale ma dall'espressione decisa e seriosa, come richiede il colloquio. Devo dire che incutono più timore i funzionari del JFK Airport. Quelli di oggi hanno un aspetto meno arcigno seppur abbastanza serioso.

La funzionaria mi fa accomodare nel suo ufficio, lei siede alla sua scrivania e io dall'altra parte di fronte a lei. Inizia chiedendo di pronunciare il mio nome e cognome, poi chiede di darle la patente e la green card e ne fa una copia. Poi chiede di mettere l'indice destro e l'indice sinistro sul dispositivo per le impronte digitali e poi chiede di abbassare la mascherina per farmi una foto.

Mi mostra un grande iPad alla mia sinistra e lo accende. C'è scritto: Who elects the Congress? Non capisco se è già una domanda del test. Eppure non è una delle 100 domande ma penso comune a quale risposta darle ma quando dico "The people..." mi ferma e dice con un sorriso "You don't have to answer this question, just read what's on the screen". Ah era una prova di lettura! E leggo: Who elects the Congress? Poi lo schermo si fa bianco, come fosse un foglio di quaderno. "The people elects the Congress," mi dice lei a voce, e aggiunge: "please, write what I said". Scrivo la frase sull'iPad con la penna magnetica. 

Poi dice "Now we start the test. I will ask you some questions..." (Come descritto in un post precedente per il test bisogna imparare le risposte di 100 domande specifiche e al test  bisogna rispondere correttamente ad almeno sei su 10). Ecco le domande e la mia risposta in parentesi:

1) What is one promise you make when you become a United States citizen? (Give up loyalty to other countries)

2) Who lived in America before the Europeans arrived? (American Indians)

3) The House of Representatives has how many voting members? (435) 

4) What is the political party of the President now? (Democratic)

5) When do we celebrate Independence Day? (July 4th)

6) Name two national U.S. holidays (Independence Day and Thanksgiving)

Poiché ho risposto correttamente a 6 su 6 non c'è bisogno di andare oltre e quindi il test si ferma qui.

Poi mi fa delle domande a raffica: Hai mai fatto parte di un gruppo terrorista? Hai mai dichiarato il falso a un funzionario americano? Hai mai avuto problemi con alcol e droga? Hai mai compiuto atti di violenza contro cittadini americani? Hai debiti con il fisco? Hai mai fatto parte di un partito comunista? Sei mai stato in Corte? A questo punto dico che  ci sono stato una volta per una multa per eccesso di velocità (e non avevo con me in auto registration e assicurazione). Mi chiede se è successo più di anno fa. Rispondo di sì, molti anni e fa e  mi dice: it's ok, it doesn't matter. 

Termina con le domande alle quali dovevo rispondere sempre no e inizia una raffica di domande alle quali devo rispondere sempre si: Sei disposto a prendere le armi qualora ci fosse bisogno per difendere gli Stati Uniti? Sei disposto ad aiutare anche se non dovessi prendere le armi, dei militari americani? Sei disposto ad aiutare nel caso di...E sei disposto ad aiutare in questo altro caso...

Poi mi chiede come ho preso la green card e le dico tramite sponrizzazione di lavoro. Mi chiede il nome della compagnia e chiede di farle lo spelling. Mi chiede se lavoro ancora con loro e quando dico si rimane un attimo colpita. Non tanti restano nella stessa compagnia per così tanti anni e me sono già 8. Mi chiede il mio indirizzo corrente, quello precedente e il mio numero di telefono. Poi chiede se sono uscito fuori dagli Usa dopo aver fatto la domanda per la cittadinanza. le dico si ma non ricordo bene le date. Ma ce le ha già lei sul suo PC e io confermo che sono corrette.

Poi mi fa firmare un modulo in cui dichiaro di aver detto tutta la verità e...mi da lei la penna! (Ok, la corsa al Deli è stata inutile).

E poi finalmente mi dice: Ok you passed your test. Congratulations. E mi da un modulo che lo attesta. "Tienilo con te e portalo con la green card alla cerimonia del giuramento." Chiedo se sa quando sarà più o meno e mi dice che riceverò una lettera a casa, comunque entro un mese. Si congratula di nuovo e mi accompagna gentilmente all'uscita. 

E così esco dal Federal Building e mi avvio a piedi verso l'hotel mentre invio messaggi per aggiornare parenti ed amici. Mentre iniziano ad arrivare i primi messaggi di congratulazioni mi siedo cinque minuti a una panchina del parco. Quante ne ho passate per questo traguardo - penso- quasi 20 anni fa ero appena arrivato e non sapevo come diamine avrei potuto fare a restare oltre i 90 giorni da turista ed ora ero li appena uscito da un ufficio Federale con nuovo status di cittadino americano. Il giorno del giuramento porterà altre emozioni ma oggi è stata sicuramente una delle giornate più importanti di questa avventura americana.

martedì 7 settembre 2021

11 settembre, venti anni dopo

Sono passati quasi 20 anni dai tragici attacchi dell'11 settembre 2001 e se provo a ricordare quel periodo, oltre agli aerei dirottati, le torri in fiamme, il crollo delle due torri, l'attacco al Pentagono, il volo United 93, mi vengono in mente i mesi successivi che non furono facili per me. All'epoca ero uno studente universitario di lingue e letterature straniere e mi mancavano ancora due anni per la laurea. I prof e gli studenti erano in maggioranza anti-americani e si mostrarono soddisfatti se non addirittura contenti per gli attacchi terroristici. Incredibilmente anche molti conoscenti e amici se non proprio in festa non riuscivano proprio ad empatizzare con gli Americani colpiti al cuore. "Se li hanno attaccati un motivo ci sarà, probabilmente se lo sono meritato," dicevano in tanti. Non riuscivo a sopportarli. 

In quel periodo mi legai molto alla trasmissione di Stefano Spadoni, un giornalista italiano che viveva a New York e che trasmetteva ogni giorno dalla sua Big Apple Radio di Manhattan, due ore di notizie e curiosità su New York e gli Stati Uniti. Una vera boccata d'ossigeno per me. Gli scrissi molte email in quel periodo e le lesse tutte in diretta. Gli raccontavo di come viveva un amante degli Usa come me in un'Italia in cui i media i media distorcevano la realtà e gli raccontavo anche dell'università. Ricordo bene la faziosità dei professori. Ad esempio con la scusa delle traduzioni ci assegnavano articoli da tradurre che deridevano sempre gli Americani e il loro stile di vita: il poliziotto violento che picchia i detenuti, il fast food e l'obesità, gli scontri razziali, la diffusione delle armi, l'indifferenza dei e privilegiati verso i più poveri. Non dico che alcuni articoli non avessero un fondo di verità ma erano estremizzati al limite, pieni di livore, e avrei scoperto solo solo pochi mesi in America che il loro intento era dare un'immagine distorta degli Usa per le loro antipatie politiche.

Comunque in quei mesi post 11 settembre decisi di darmi una mossa per laurearmi presto e poi, avevo deciso, sarei partito per gli Usa. Volevo trascorrere del tempo lì, un pò come trascorrere del tempo con un amico che non se la passa bene.  Così dopo due anni mi laureai e in meno di un mese ero già in qui. L'idea era provare a restare uno o due anni per perfezionare il mio inglese. Il sogno era restare per qualche anno per una breve esperienza lavorativa.  Non avrei mai immaginato di riuscire ad arrivare alla Green Card e (a breve) alla cittadinanza. Qualche forza misteriosa mi ha voluto qui. 

Nei primi anni in America andavo spesso a Ground Zero. Volevo vedere cosa fosse rimasto dopo gli attacchi. Vidi quell'area letteralmente rinascere, da quando era solo un cratere a quando hanno costruito il 9/11 memorial and museum e la Freedom Tower. Se venite a New York vi consiglio il museo, proprio sotto il memorial (le due cascate di forma quadrata lungo il perimetro delle fondamenta delle Twin Towers).  Per me la parte più toccante del museo è stata una piccola saletta in cui non è consentito fare foto o video e si sentono i messaggi in segreteria delle persone intrappolate nelle torri ai propri cari per dare un addio. Sapevano già che avevano pochi minuti di vita.

NEVER FORGET.



sabato 4 settembre 2021

I Dream Theater e l'11 settembre

I Dream Theater sono una delle mie band preferite. Anche se li ho persi un pò di vista negli ultimi anni mi hanno cresciuto tra i 18 e i 28 anni e li ho visti in concerto un paio di volte in Italia e innumerevoli volte negli Usa. Sono una band di New York e nel 2006 tennero il concerto più importante della loro carriera proprio nella loro città al prestigioso Radio City Music Hall, il sogno di tutti i musicisti. Io ovviamente non potevo mancare. Fu un concerto stupendo in cui suonarono le canzoni più importanti della loro (allora) carriera ventennale. A metà concerto si aprì il sipario e uscì fuori anche un'orchestra al completo che accompagnò la band per tutta la seconda parte del concerto ma il momento più toccante per me e molti fans fu quando in un momento di silenzio al termine di una canzone il silenzio fu rotto dalle immagini sugli schermi delle Twin Towers che venivano attaccate dagli aerei dirottati dai terroristi. Erano trascorsi appena cinque anni dall'11 settembre 2001 e molti di quei fans probabilmente vivevano a New York e avevano vissuto in prima persona quei tragici eventi. Mi guardai attorno e notai molti occhi lucidi, poi i Dream Theater attaccarono con Sacrificed Sons. In questi giorni che precedono l'11 settembre, in realtà un pò come ogni anno di questi tempi, mi vengono in mente i versi di questa canzone. E non ce ne siamo neanche accorti ma sono trascorsi vent'anni. Non so se a chi non ama il prog metal questa canzone dirà qualcosa, forse non musicalmente, ma il testo secondo me è interessante. Enjoy. Ah una curiosità. Dream Theater furono in un certo senso profetici. L'11 settembre 2001 uscì un loro album dal vivo intitolato Live Scenes from New York.  Cercate la copertina su Google...Decisero ovviamente di toglierla dal commercio e di cambiarla ma per un brutto scherzo del destino non riuscirono a fare in tempo a ritirarle tutte e alcune copie entrarono in circolazione ugualmente, diventando poi pezzi rari da collezione.  

Sacrificed Sons: 
Walls are closing
Anxiously
Channel surfing
Frantically
Burning City
Smoke and fire
Planes, we're certain
Faith inspired?
No clues
A complete surprise
Who'll be
Coming home tonight?
Heads all turning
Towards the sky
Towers crumble
Heroes die
Who would wish this
On our people?
And proclaim
That His will be done
Scriptures they heed have misled them
All praise their sacrificed sons
All praise their sacrificed sons
Teach them
What to think and feel
Your ways
So enlightening
Words they preach
I can't relate
If God's true Love
Are acts of Hate
Who would wish this
On our people?
And proclaim
That His will be done
Scriptures they heed have misled them
All praise their sacrificed sons
All praise their sacrificed sons
God on high
Our mistake
Will mankind be extinct?
There's no time to waste
Who serves the truth
For Heaven's sake?

Le bandiere americane

Old Glory, Stars and Stripes, the Red, White and Blue, the Star Spangled Banner, sono tutti nicknames di una delle più iconiche bandiere al mondo. La bandiera americana negli Stati Uniti è in onnipresente: nelle scuole, all'entrata dei centri commerciali, sui cavalcavia delle autostrade, sulle porte di casa delle villette delle zone residenziali. La prima volta che vidi tante bandiere americane nel raggio di pochi Km ero in giro in macchina a New York con i miei zii italo-americani. Appena un bambino, a quella vista di istinto gli chiesi: Come mai tutte queste bandiere? Non ci sono mica i mondiali quest'anno. Gli feci fare una bella risata. Da ragazzo, poi, una grande bandiera americana mi ha dato la buonanotte per anni, appesa su una delle pareti della mia camera italiana accanto a una mia foto che mi ritraeva con le Twin Towers alle mie spalle in un effetto ottico dal basso in alto che mi faceva sembrare alla stessa altezza delle torri, una terza Twin Tower. Chiunque fosse entrato in camera mia avrebbe avuto il leggero sentore che si trattava della camera di un amante degli Usa. 

La Stars and Stripes oggi mi accompagna al lavoro. Quando arrivo a Grand Central il bandierone dell'atrio principale mi dà il buongiorno e io ricambio con un cenno della testa e poi corro a prendere la metro ma prima di arrivarci un'altra bandiera mi porge un saluto: la Flag of the Heroes tra l'atrio principale e la metro. Saluto anche lei con un cenno di rispetto. 
La prima bandiera americana, soprannominata Grand Union, venne adottata nel 1777 ed era composta da 13 strisce e 13 stelle che simboleggiavano le tredici colonie originali. Quando Kentucky e Vermont si unirono all'Unione le strisce che le stelle divennero 15 ma in previsione dell'unione di altri stati venne deciso di lasciare fisse le 13 le strisce ed aumentare il numero delle stelle. La leggenda narra che sia stata una sarta, Betsy Ross, a ideare e cucire la prima bandiera su richiesta di George Washington.  Un aneddoto narra di una piccola lite tra il primo presidente e la sarta perché lui pensava a delle stelle a sei punte mentre la sarta lo persuase ad utilizzare le stelle a cinque punte. Non si sa se sia stata davvero Betsy Ross a ideare la bandiera di lei è certo che era una sarta che cuciva anche bandiere. Un quadro che la ritrae nell'atto di cucire la prima bandiera è diventato famosissimo, almeno negli Usa. Qualche altra curiosità sulla bandiera: - Il rosso simboleggia durezza e valore, il bianco purezza e innocenza e il blu vigilanza, perseveranza e giustizia. 
 - Dal 1949 esiste anche il National Flag Day, il 14 giugno. 
 - La bandiera americana va esposta dall'alba al tramonto nei luoghi pubblici a meno che non sia ben illuminata e in tal caso può restare esposta all'aperto anche di notte. 
 - Quando la bandiera è vecchia, logora e inutilizzabile deve essere bruciata. C'è anche chi la consegna alle stazioni di polizia che le consegnano ad associazioni come i veterani o i boy scout che eseguiranno il rito corretto per distruggerla. 
 - La bandiera americana sventola sulla luna dal 21 luglio 1969. 
 - Il Pledge of Allegiance è il giuramento di fedeltà alla bandiera degli Stati Uniti che si fa soprattutto nelle scuole con la mano destra sul cuore e la testa in diretta alla bandiera:
"I pledge allegiance to the Flag of the United States of America, and to the Republic for which it stands: one Nation, under God, indivisible, with liberty and justice for all." Traduzione: "Giuro fedeltà alla bandiera degli Stati Uniti d'America e alla Repubblica che essa rappresenta: una Nazione al cospetto di Dio, indivisibile, con libertà e giustizia per tutti." Mettiamo un attimo da parte la classica bandiera a stelle e strisce. Recentemente mi hanno molto incuriosito alcune sue varianti che non avevo mai visto.

Stavo facendo un giro in macchina e ho visto sull'uscio di casa di una villetta residenziale una bandiera americana ma in bianco e nero e con una striscia blu. Che diavolo è questa bandiera? - ho pensato. Mi sono documentato online ed è una bandiera che aggiunge al normale sentimento patriottico anche un particolare riconoscimento al corpo di polizia. E' chiamata The this blue line American flag ma la cosa curiosa è che esiste anche quella con una striscia rossa, che simboleggia vicinanza al corpo dei pompieri, quella con la linea verde, o bianca, grigia, arancione e gialla. Ce ne sono anche varianti che uniscono più di una di queste linee colorate o tutte assieme. Quante bandiere! Qui sotto il significato dei colori delle linee. Quale tra tutte vi piace di più, la classica o una di queste varianti? Io resto fedele alla classica.