venerdì 14 luglio 2017

La guerra degli YouTuber Italiani all'estero


Cari lettori, seguo da alcuni mesi molti canali YouTube di Italiani all'estero, in particolare quelli che vivono negli Stati Uniti. E' un fenomeno interessante per chi come me è appassionato di letteratura perché questi YouTuber sono dei veri e propri personaggi di "romanzi in progress" che raccontano le loro vite in un Paese in cui stanno cercando di trovare la propria strada. E non è un caso che queste storie facciano appassionare migliaia di followers che li seguono quotidianamente e sono sempre in attesa di un nuovo video-capitolo. Bene, questi YouTuber ci hanno intrattenuto per mesi ma negli ultimi giorni qualcosa è cambiato e dopo un periodo sempre più interessante in cui le loro storie hanno iniziato ad intrecciarsi e sono nate delle interessanti amicizie e collaborazioni, sono arrivate le prime punzecchiatine, gli sfottò, le invidie, le offese indirette e poi sempre più esplicite.

Ne sono nate scaramucce, video acidi contro alcuni difetti dell'altro, video di risposta, finché sono iniziati a volare gli stracci e all'improvviso è scoppiata una guerra di tutti contro tutti tra nuovi fronti aperti ogni giorni, nuove battaglie e nuove alleanze. Chi attaccava, chi ignorava gli attacchi, chi si difendeva, chi si è sentito in causa, chi ne è stato tirato dentro per i capelli, chi è voluto restarne fuori, chi è andato via ignorando tutto e tutti. Poi le acque si sono apparentemente calmate, o forse è solo una breve tregua. E' stato uno spettacolo interessante ma in definitiva molto triste che mi ha fatto riflettere sul fagotto che noi Italiani ci portiamo addosso anche quando ce ne andiamo all'estero: l'invidia, la lamentela, l'arroganza, la litigiosità. Tutte nel fagotto che proprio non riusciamo di gettare a mare.

Ora capisco meglio e devo amaramente dare ragione agli Americani quando cercano di imitarci. Fateci caso a come ci imitano. Ai loro occhi siamo persone litigiose che alzano la voce e sono sempre pronti alla rissa. E quale è infatti il gesto simbolo che per loro rappresenta l'italiano? Quello del Che diamine vuoi? Ma il fagotto di invidie e litigiosità non ce lo portiamo addosso solo noi neo-arrivati. Anche gli Italo-Americani di vecchia generazione, arrivati qui negli anni 70, ne sanno qualcosa. Ne ho frequentati molti e ho notato che anche loro quando parlano sono pieni di invidia, di astio, di disprezzo verso gli altri Italo-Americani, parenti e amici, e non perdono occasione per parlarne male.

Eppure gli Americani non sono così, e raramente vedo in loro questa forte concentrazione di astio e negatività.  
Tornando al mondo di YouTube, ad esempio, a me piace guardare video di chitarristi amatoriali che mostrano come si suonano alcuni pezzi con la chitarra. Ho notato che i video dei chitarristi in erba italiani ricevono spesso commenti di questo tipo: 
 - Si però il sound non è proprio lo stesso.
 - Hai sbagliato una nota li e una anche là.
 - Attacca la chitarra al chiodo che ne hai strada da fare.
 - Jimi Hendrix si starà rivoltando nella tomba!
Ma se lo stesso pezzo lo suona un americano i commenti degli Americani sono in gran parte di questo tipo:
 - Thank you, man. 
 - Keep up the good work! 
 - Wow, very good.
 - You are very talented, keep playing bro!

Sempre restando su YouTube, seguo anche alcuni canali di ragazzi americani che vivono in Italia e le differenze son palesi. Non si conoscono tra loro, non si cercano, non si mettono in competizione, non si lanciano frecciatine, non litigano e non polemizzano. Sempre sorridenti, simpatici, solari vanno avanti per la propria strada e raccontano l'Italia con entusiasmo e positività.
Perché noi Italiani non riusciamo a fare altrettanto e dobbiamo sempre rivelare sugli altri i contenuti di quel putrido fagotto? 
Dopo tanti anni all'estero non sono ancora riuscito a trovare risposta. Forse potete aiutarmi voi?

2 commenti:

  1. ho seguito un po' la polemica, e non potrei essere piú d'accordo. In Germania i tedeschi sono tedeschi. In Italia gli italiani non esistono. In Italia esistono fiorentini, romani, napoletani, milanesi etc. etc.

    Se noi italiani fossimo in grado di fare squadra, saremmo la piú grande potenza economica e culturale del mondo. Ma invece preferiamo passare il tempo a criticare, a dire quanto siamo fighi, e molto spesso a incu**rci l'un l'altro. E questo é uno dei motivi del declino costante (e secondo me irreversibile) del nostro Paese.


    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione anche se a parte le rivalità tra regioni è città abbiamo anche qualcosa di più radicato. Le invidie, le rivalità, le offese, il paragonarsi all'altro per sentirsi superiori, la denigrazione avvengono anche tra gente della stessa città, tra amici, parenti. Siamo acidi, lamentosi e distruttivi. E forse anche per questo il Bel Paese va in declino. E potremmo essere la più grande potenza economica, come hai detto anche tu. Se solo fossimo uniti, umili, ottimisti e collaborativi uno con l'altro.

      Elimina