Gli Americani hanno scelto: è Joe Biden è il loro 46esimo Presidente.
Sono state le elezioni con la partecipazione più alta della storia con un'affluenza di oltre 150 milioni di elettori. Biden con circa 75 milioni di voti popolari diventa il Presidente più votato della storia, superando Obama che di voti ne aveva presi 69 milioni ma, attenzione, dettaglio non da poco, anche Trump supera Obama con i suoi 71 milioni e diventa di fatto il secondo candidato alla Presidenza più votato di sempre. Ed ha aumentato di 4 milioni di voti rispetto al 2016! Quindi gli Americani si sono mobilitati in massa per dire la loro e questo è sempre un bene per la democrazia. E' finita l'era di Trump ma quei 71 milioni di voti rivelano che Trump è finito ma non il "trumpismo", e le sue idee, che piacciano o meno, sono ben radicate in molti Americani. Il Paese è spaccato in due e non sarà facile per Biden riunire queste due Americhe.
In questi anni ho provato a guardare con obiettività l'operato di Trump. Mi sono da subito piaciute alcune sue idee in tema immigrazione anche se mi sono ricreduto subito sul modo in cui le ha portate avanti. L'economia è andata bene e la disoccupazione è scesa ai minimi. Tutto questo prima del Coronavirus. Trump ha tagliato le tasse alle grandi aziende e ho beneficiato anche io di un piccolo taglio delle tasse. Sul sistema sanitario ha fatto ben poco ma ha eliminato l'individual mandate ovvero una multa per chi decideva di non acquistare una assicurazione sanitaria. Obama aveva buone intenzioni ma alla fine con la sua riforma ha solo messo delle pezze a un sistema immorale e inumano che andava riformato da zero e ha forse involontariamente portato nuovi clienti alle assicurazioni. Quindi bene l'eliminazione di Trump dell'individuai mandate ma a parte questo ha lasciato le cose così come erano. In politica estera ho apprezzato il suo isolazionismo e il fatto che non abbia fatto guerre in giro per il mondo, quasi una novità per un Presidente degli Stati Uniti. Non ho mai amato il ruolo di Stati Uniti Poliziotto del mondo. Ricordo una chiacchierata con una mia collega americana che definiva con naturalezza gli Stati Uniti come Buon Samaritano e Poliziotto del mondo perché "Se non interveniamo noi nel mondo, chi lo fa?" Appunto meglio che non interveniate che a parte alcune eccezioni (l'aiuto per la liberazione dal nazi-fascismo) rischiano spesso di peggiorare le cose.
Detto questo, i toni aggressivi di Trump li ho odiati dal primo momento. Con i suoi discorsi pieni di odio o disprezzo per chi non è dalla sua parte e per alcune minoranze ha profondamente diviso l'America. Solo per fare un esempio anche nei mesi più recenti in cui i vari Stati hanno cercato di fare il possibile per combattere la pandemia non ha esitato a dividerli in "buoni" e "cattivi", Stati rossi repubblicani virtuosi, Stati blu democratici incompetenti. Un vero Presidente non avrebbe fatto distinzioni e come ha ricordato più volte Biden "Non ci sono Stati rossi e Stati blu, ci sono solo gli Stati Uniti d'America".
Biden per me non è un eroe e se non fosse stato per l'assist del virus, forse non avrebbe vinto le elezioni. Bisogna capire quanti di quei 75 milioni sono da considerarsi pro Biden e quanti contro Trump però il volere degli Americani è chiaro, preferiscono Biden a Trump e probabilmente è il Presidente adatto in questo periodo all'America, in primis per abbassare la temperatura, riunire gli Americani e portare un pò di serenità dopo quattro anni di quasi guerra civile.
Tutti i miei sforzi per mantenere un atteggiamento critico e distaccato su Trump si sono però vanificati in questi giorni recenti quando ha dimostrato di non volere accettare la sconfitta come un adulto maturo e comportandosi come un bambino viziato che piange se le cose non vanno come dice lui.
I suoi tweet e il suo discorso quando era chiaro che aveva perso sono stati imbarazzanti. Come si fa a dire di aver vinto quando i dati dicono l'opposto? In quale realtà parallela sta vivendo? E ha iniziato a tirare fuori una serie di falsità, bugie, accuse prive di fondamento, con un tale candore da far pensare che abbia seri problemi psicologici. Si è confermato sempre più il Re dei complottisti, e voi sapete quanto li odi (vedete il mio post su QAnon di qualche settimana fa). In ogni elezione ci possono essere delle piccole irregolarità ma davvero crede che ci sono stati milioni di voti truccati e e quindi migliaia di persone di vari Stati, tra cui anche Stati repubblicani, si sono prestati al più grande complotto della storia?
Non so se ci crede anche lui ma forse il suo è solo un modo per instillare il dubbio tra i suoi seguaci e noto che ci sta riuscendo. Parlando con sostenitori di Trump, leggendo commenti su molti video di YouTube c'è una marea di gente in Usa e in Italia che credono a questa teoria cospirazionista, ne sono convinti, sono infuriato perchè i media venduti avrebbero dichiarato la vittoria di Biden senza averne le prove. Brogli, elezioni truccate, deep state e complotto sempre nei loro discorsi e nei loro commenti. Per favore portatemi su un'isola deserta, dove non ci sia internet.
Saranno anni difficili e spero che Biden riuscirà a portare il sereno. I suoi detrattori dicono spesso che è un vecchio con demenza senile. Anche questa è disinformazione, in realtà stavo per crederci anche io, ma poi informandomi ho capito che si tratta solo di un problema di balbuzie che si porta dietro da quando era ragazzino. Lo ha ormai superato ma a volte, quando è sotto stress, balbetta qualche parole, ma ragiona bene, non ha l'Alzheimer. Se volete saperne di più sulla storia di Biden vi consiglio questo podcast di Francesco Costa. E visto che ci siamo, vi linko anche il podcast che Costa ha dedicato alla neo Vice President, Kamala Harris.
Entriamo in una nuova era degli Stati Uniti. Saranno anni interessanti in cui bisogna tornare uniti perché United we stand, divided we fall.