L'altro giorno dopo aver visto questo un'acceso scambio tra Vauro e Briatore a Servizio Pubblico ho riflettuto sul modo differente in cui generalmente vengono considerate le persone ricche in Italia e in America.
E' vero, Vauro e' un caso limite e non si dovrebbe mai generalizzare ma credo di poter affermare che solitamente in Italia ci si pone verso i ricchi con un atteggiamento di diffidenza, se non proprio di disprezzo e odio mentre in America i ricchi suscitano sempre molto interesse, tutti vogliono conoscere le loro storie e non a caso le loro biografie sono best sellers in tutte le librerie e i servizi tv o film dedicati a loro sono sempre seguitissimi come ad esempio quelli su Bill Gates e Steve Jobs.
Perche' questa differenza?
Probabilmente e' dovuto al fatto che in Italia abbiamo un sostrato di catto-comunismo per cui fondamentalmente bisogna tendere ad essere tutti uguali e accontentarci del poco che abbiamo. D'altronde quante volte abbiamo creduto ciecamente in frasi come:
- E piu' facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco nel regno dei cieli.
- Chi si accontenta gode.
Insomma gia' in partenza in Italia la ricchezza ha connotazioni negative.
In America, che piaccia o meno, non credono molto al Chi si accontenta gode e poco gli interessano il Regno dei cieli, aghi e cammelli. La vita e' adesso e il sostrato culturale e' Il mito della corsa all'oro per cui chiunque poteva e puo' ancora diventare ricco da un giorno all'altro, con un po' di fortuna, spirito di sacrificio e tanto impegno.
La ricchezza e' accessibile a tutti, basti pensare a quanti poveri italiani semi analfabeti sono arrivati qui con la valigia di cartone e dopo anni di duro lavoro come sarti, cuochi, parrucchieri, pasticceri hanno fatto fortuna, hanno aperto molti locali e hanno raggiunto un benessere o spesso una ricchezza che mai avrebbero potuto raggiungere se fossero rimasti in Italia. Forse e' anche per questo che i ricchi qui vengono generalmente ammirati, perche' l'americano pensa: se ce l'hanno fatta loro ce la posso fare anche io. Ricchezza e' sinonimo di bravura e merito.
Ma forse ci sono anche altri motivi per cui in Italia i ricchi suscitano antipatia.
Come si diventa ricchi in Italia?
Solitamente si e' ricchi di famiglia o si diventa ricchi grazie a intrallazzi con la politica o con la malavita, o evadendo le tasse, o sfruttando i propri dipendenti.
E poi, diciamolo, i ricchi italiani non amano frequentare la gente comune.
Frequentano solo locali costosissimi e si danno delle grandi arie da VIP, con le loro Ferrari e Lamborghini che magari parcheggiano in doppia fila, tanto cosa vuoi che i vigili gli facciano una multa? Loro sono ricchi e potenti e nessun tutore dell'ordine si permetterebbe mai di dargli fastidio.
In America invece c'e' i ricchi sono tra di noi, vivono tra di noi, siedono accanto a noi, mangiano e bevono assieme a noi. Magari frequentano i nostri stessi pub di terzo ordine e sorseggiando una birra iniziano ad attaccare bottone e a chiacchierare con noi del piu' e del meno. Ti invitano a casa loro per il barbecue del 4 Luglio (mi e' capitato anni fa) e ti ascoltano se hai un'idea interessante da proporre per la loro azienda. Magari evadono anche le tasse ma chi evade le tasse nel giro di pochi anni viene scoperto e viene sbattuto in carcere (ricordate Madoff?) e quindi si sa che il ricco onesto e' in liberta', quello disonesto e' o prima o poi sara' in carcere. Se sto parlando con un ricco, probabilmente e' un ricco onesto o stiamo entrambi passeggiando nel cortile di un carcere.
Inoltre i ricchi qui hanno una mentalita' particolare nei confronti dei loro figli...Bill Gates ha dichiarato che lascera' pochissimo in eredita' ai suoi figli perche' devono iniziare da zero e non devono partire avvantaggiati con un sacco di milioni nei loro conti correnti altrimenti non combineranno niente di buono nella vita. Credete che la pensino allo stesso modo Berlusconi e Agnelli? Iperprotettivismo e anti-meritocrazia sono presenti anche e soprattutto nelle menti dei nostri milionari.
Sto ancora elaborando le mie teorie sul concetto di ricchezza in Italia e in America. Il rancoroso Vauro mi ha dato un bello spunto. Probabilmente ho esaltato troppo le virtu' dei ricchi americani, non
so, ma credo di aver scritto delle cose corrette, a seguito di esperienze personali. Voi cosa ne pensate?
Bravo eccezionale non avrei potuto scriverlo meglio.
RispondiEliminaPer tradizione millenaria ma sopratutto per come è strutturato il sistema fiscale in Italia non esiste il ricco onesto. non esiste.
Anche qui c'è chi fa gli intrallazzi ma tanto prima o poi va in galera e soprattutto ci rimane.
qui la ricchezza è considerata virtù proprio perché è accessibile a chiunque di buona volontà abbia idee e persegua il suo obiettivo.
Qui è ancora terra di opportunità .
L'italia è terra di intrallazzi di artifizi fiscali di doppi e tripli lavori ed evasione fiscale .
E lo dico con un profondo dispiacere , dispiacere di figlio di imprenditore che non ha mai voluto seguire le orme paterne per i motivi appena esposti (non esiste imprenditore onesto al 100% in italia ...e se lo è chiude bottega in 6 mesi) .
Viceversa ho sempre coltivato l'idea di venire a lavorare qui , dove ti puoi creare una posizione magari non alla Bill Gates ma sicuramente benestante e onesta!
I ricchi americani... non saprei, non li conosco, ma ho la speranza che da qualche parte la meritocrazia esista e che diventi ricco chi lavora bene e non chi ruba (o non solo chi ruba). Col tuo lavoro avrai conosciuto un po' di gente danarosa, il tuo parere ha un suo perché.
RispondiEliminaIn Italia i ricchi più conosciuti sono persone tipo Berlusconi o Marchionne... ho detto tutto?
Io trasporto petrolio e conosco di vista qualche ricco di zona .
RispondiEliminaProprietari terrieri con pozzi di petrolio che producono denaro costantemente.
Eppure li vedi la mattina andare in giro come persone normali alla guida di pickup normali con la rotoballa dietro magari perché devono curare il bestiame.
Ma io vivo in Texas nel nord al confine con l'Oklahoma...qui è assolutamente diverso dal resto degli States.
Interessanti e pienamente condivisibili tutte le opinioni espresse. C'è però da dire che la quotidianità e la vita in genere sono fatte di tante cose. E quando sono stato negli States, francamente, molte non mi sono piaciute.
RispondiEliminaGrazie Marco. E' vero' gli Usa non sono perfetti. Anche a me molte cose non piacciono anche se credo che tirando le somme si vive meglio qui che in molti altri posti al mondo, ma ovviamente sono opinioni personali legati a esperienze personali. A te in particolare cosa non e' piaciuto degli Usa?
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