domenica 30 gennaio 2022

America: immaginario da film e realtà

La nostra idea di America è condizionata da come l’America vuole mostrarsi al mondo con l’industria cinematografica. Se noi Italiani puntassimo di più su film e serie tv ambientate in Italia, e se riuscissimo ad esportarle nel mondo, il numero di turisti aumenterebbe a livelli esponenziali e anche il numero di chi sognerebbero di trasferirsi in Italia. Ma non dimentichiamo che Hollywood estremizza tutto per creare interesse, sia gli aspetti positivi che negativi.
Quando misi piede in America avevo la mente infarcita di film e serie tv che avevo visto sin da bambino e avevo una specifica idea di America, ma dopo qualche anno ho capito che era solo il modo in cui l’America si vestiva, sotto quel velo avrei scoperto la vera realtà. Ho stilato una lista di punti in cui descrivo con un voto da 0 a 10 quanto l’immaginario costruito dai film si avvicini alla realtà. Ovviamente è tutto basato sulle mie esperienze personali e molti di voi potrebbero fare considerazioni diverse e “dare voti” più bassi o più alti.
MERITOCRAZIA: 7/10
Sì, vero, la meritocrazia esiste, molto più che in Italia. Prendiamo il mio caso: una semplice laurea in lingue e una laurea breve al community college (che non è certo Harvard). In Italia sarei rimasto bloccato per anni con lo stesso stipendio e posizione lavorativa. In America pur non essendo un fisico nucleare, qualche progresso lo ho fatto. In Italia sarei rimasto più fermo. Qui non devi essere un genio per venire valorizzato e premiato. MA, sempre prendendo il mio caso, dipende molto anche dove lavori. Potrebbero farti salire ma fino a un certo punto. Io mi sono trovato meglio quando il mio manager era la nipote del capo (italiano) e, lo so che è una logica strana, non doveva dimostrare niente allo zio. Lei era molto in gamba e lo zio lo sapeva già e quindi poté intercedere per me facendomi ottenere ruoli diversi e qualche buon aumento di stipendio. Nelle compagnie successive, altri manager italiani (un po’ cialtroni, e dall’italiano e l’inglese maccheronico) mi hanno sempre un po’ nascosto agli occhi dei capi. Dovevano dimostrare di far tutto loro. Ma a parte la mia storia, in America la meritocrazia è reale e se hai voglia di cambiare lavoro, puoi facilmente migliorare e perseguire i tuoi obiettivi in carriera.
RICCHI LAUREATI UNIVERSITARI: 6/10
I giovani laureati di università prestigiose vengono coperti d’oro? Vero ma in parte. Sicuramente partono bene, perché non è considerato immorale pagarli anche più di 100mila dollari l’anno. Ma ciò che i film raccontano meno è che molti di loro hanno contratto debiti altissimi con le banche per pagarsi gli studi e una volta laureati una buona parte del loro stipendio dovranno usarlo per ripagare il debito. Vivranno comunque bene ma per ben 15-20 anni navigheranno nell’oro con la paura di perdere il lavoro e doverne trovare subito uno con uno stipendio a sei cifre per poter continuare a pagare il debito studentesco.
GLI AMERICANI SONO INVINCIBILI: 5/10
Innumerevoli film e serie tv su CIA, FBI e agenti segreti danno l’idea che gli Americani siano organizzatissimi, con sistemi di sicurezza all’avanguardia e armi iper-tecnologiche. Invincibili. Vero in minima parte perché seppur ben organizzati, gli Americani sono esseri umani, non supereroi. Si distraggono, commettono errori, e sono impreparati anche loro, forse un po’ meno del resto del mondo ma non poi così tanto.
L’11 settembre è stata una dimostrazione. Vulnerabili perché umani. Prima degli attacchi di quel tragico giorno c’erano stati migliaia di dirottamenti aerei ma i caccia si erano sempre alzati con calma per affiancare l’aereo dirottato e far atterrare il dirottatore. Come potevano immaginare che da un giorno all’altro i dirottatori non sarebbero atterrati come sempre in un altro aeroporto ma si sarebbero schiantati contro dei grattacieli? Facile parlare a posteriori ma prima degli attacchi non si pensava ad eventualità simili. Ma molti di noi condizionati dall’invincibilità americana hanno detto: “Ma come è possibile che si siano fatti colpire così? Con la loro tecnologia e sistemi di sicurezza? No, se lo saranno fatti da soli un auto-attentato!” E invece è possibile perché gli Americani sono esseri umani.
EFFICIENZA: 8/10
L’efficienza da film è vicina alla realtà. Quando ci sono problemi, gli Americani provano a risolverli subito. In particolar modo il customer service dei negozi è anni luce più efficiente e veloce di quello italiano. Però ci sono delle eccezioni, ad esempio il sistema burocratico delle assicurazioni mediche è snervante e siete mai stati negli uffici della motorizzazione o in tribunale? Impiegati lenti, svogliati, imprecisi, che ti mandano da un ufficio all’altro come il gioco dell’oca. Inefficienze per me inaspettate. Quasi un piccolo shock culturale.
EGOISMO: 4/10
Gli Americani sono concentrati solo su soldi e carriera e sono un popolo di individualisti ed egoisti? Si e no o meglio penso che sia normale in una società in cui le opportunità sono più concrete, correre di più per migliorare, creare un business, provare a fare carriera. Presi da questa corsa affannosa potrebbe sembrare che gli Americani non siano molto interessati al prossimo. Ma non è proprio così. Piccoli esempi. Nextdoor, il social dei vicini di casa. Non potete immaginare il senso di comunità che si respira in quel social. Se qualcuno ha bisogno di un consiglio o di aiuto in tanti si mobilitano. E poi gli Americani (questo ha sorpreso anche me quando lo ho letto) sono il popolo che fa più beneficenza al mondo. Altro piccolo esempio: sapete cosa è il Giving Tuesday? Conoscerete tutti il Black Friday e il Cyber Monday che avete importato anche in Italia. Ma cosa mi dite del Giving Tuesday? Se non lo avete importato vi dico che è il giorno dedicato alla beneficenza dopo i bagordi consumistici del Black Friday e del Cyber Monday.
ARMI: 5/10
E’ vero in America esiste la cultura delle armi alimentata anche da un clima perenne di paura su cui puntano i media, film e serie tv. E la gente, condizionata, corre a comprare armi.
Ma non tutti i possessori di armi sono pericolosi pazzi assassini. Molti le usano solo per andare a caccia o passare un pomeriggio al poligono. Altri la tengono in casa ma non la usano mai. Solo per sicurezza. Io comprerei mai un’arma ma avendo vissuto per anno in un quartiere residenziale ho capito meglio perché molti vogliono un’arma per sentirsi sicuri. Ci sono quartieri residenziali in cui non ci sono lampioni per strada (su richiesta di chi abita in quelle zone perché vogliono dormire senza che la luce gli entri in camera da letto), la distanza tra una casa e l’altra può essere di centinaia di metri e le case sono praticamente attorniate dal bosco. E, cosa importante, non hanno nessun cancello o recinto. Un criminale potrebbe parcheggiare la macchina fuori, entrare in casa con una spallata, fare una strage e andarsene via inosservato. Sarà una logica strana ma a loro piace questo senso di libertà senza recinti ma poi per sicurezza comprano un’arma. Comunque solo il 32% degli Americani possiede un’arma da fuoco. E’ un numero alto ma è molto lontano dal 100%
RICCHEZZA, VILLE IMMENSE: 6/10
Gli Americani vivono o in appartamenti con tutti i comfort o in case immense con patio e ampio giardino. In realtà chi abita in grandi metropoli, a meno che non sia molto ricco, difficilmente abiterà in un grande appartamento. La maggior parte vive in appartamenti medio-piccoli. Ricordo ancora quando entrai negli appartamenti di una mia amica, della mia ex manager e di due miei colleghi, tutti tra Manhattan e il Queens. Talmente piccoli che mi venne quasi la claustrofobia. La mia amica, che viveva con una coinquilina, un giorno organizzò una festa. Le dissi: Ma come fai a fare una festa qui dentro? Mi sento stretto già ora che siamo in tre, non riesco a immaginare 20 persone, ma entreranno a turno? Lei: No ma figurati, ci entriamo! Io penso sia meglio vivere più lontano dalle metropoli ma in appartamenti più larghi o magari in una di quelle tipiche case in legno delle aree residenziali. Sono tantissimi gli Americani che vivono in quelle case quello che vedete poco dai film è che tantissimi vivono in case fatiscenti o in delle catapecchie dove noi Italiani non faremmo neanche dormire il nostro cane. Se la ricchezza è estrema in America lo è anche la povertà e molte persone vivono in condizioni quasi disumane. Non tutti possono permettersi la casa dei sogni. Home sweet per molti diventa Home stinky home.
SE STAI MALE E NON HAI ASSICURAZIONE TI LASCIANO MORIRE PER STRADA: 4/10
Lo sapete, il sistema sanitario non mi piace per niente. Specialisti, dentisti e ospedali ti mandano conti a sorpresa mesi dopo una visita di controllo o un’emergenza, la burocrazia delle assicurazionu è ai limiti del ridicolo e sono tanti gli imbrogli e furbate ai limiti della legalità. Ma non è vero che se stai male e non hai assicurazione ti lasciano morire per strada. Ci sono gli ospedali pubblici e anche quelli privati non possono certo mandare via chi sta male e ha un’emergenza. Devono accettare tutti e poi si penserà ai soldi. Come si dice al mio paese “Tre sono i potenti: i ricchi, il re e chi non tiene niente”. Anche qui è così. Se sei in condizioni economiche sfortunate vieni comunque curato. Il problema è più che altro per noi della classe media…

E voi cosa ne pensate? Quali sono gli aspetti che vi hanno sorpreso quando siete venuti in America o per vacanza o per trasferirvi? Quali sono le discrepanze che avete trovato tra l’immaginario da film e la vera realtà?