tag:blogger.com,1999:blog-5211523458277017116.post7479532295218695839..comments2024-03-20T02:33:04.979-07:00Comments on Torno a vivere in America: Brevi dialoghi con Americani: le tasse universitarieTorno a vivere in Americahttp://www.blogger.com/profile/05956987769887738573noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-5211523458277017116.post-66387028092728182372016-10-05T01:48:16.787-07:002016-10-05T01:48:16.787-07:00Mah come sempre mi dà l'impressione che spesso...Mah come sempre mi dà l'impressione che spesso in Occidente conti di più l'apparire. Fa figo dire che "a 18 anni sono indipendente", ma poi, alla fine di indipendenza non ce n'è né dalle banche né dagli stessi genitori. Se non altro penso che gli "italians" siano un po' più pratici e dei buoni economisti, e forse anche un pochino più lungimiranti: fintanto che sto a casa dei miei e studio e lavor(icchi)o, si risparmiano molti soldi (un affitto in meno, niente doppia spesa, niente doppi costi fissi delle bollette - cosa non da poco! - e niente sprechi) e i soldi si possono conservare per il futuro, o spenderli per fare altre attività formative, in completa indipendenza dalle banche. Forse però va anche detto che il mondo del lavoro USA è molto più sviluppato e abbordabile del decadente sistema lavorativo italiano, per cui, anche leggendo i tuoi post, è del tutto naturale pensare di accendere un mutuo di durata ventennale, tanto stai abbastanza sereno che bene o male ce la fai a saldarlo tutto, grazie proprio alle possibilità di lavoro (specialmente se appunto sei laureato).RoMuhttps://www.blogger.com/profile/06089540295794969550noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5211523458277017116.post-31462888392130675342016-09-10T08:39:20.619-07:002016-09-10T08:39:20.619-07:00Mi vengono in mente due considerazioni:
1. fatta e...Mi vengono in mente due considerazioni:<br />1. fatta eccezione per qualche caso raro, in america è "cool" dire di essere italiani o italo-americani anche quando non c'entra un fico secco oppure si ha ben poco a che fare con l'Italia. Ogni qualvolta mi arriva qualcuno (o qualcuna) che si presenta come italiano, esclamo subito: «Ah, ottimo! Allora parli italiano, vero?» e a malapena sa dire pizza e ciao. Dopodiché chiedo: «Sei mai stato in Italia?» E si scopre che ci aveva fatto una vacanza di 15 giorni qualche anno prima, o al massimo ha trascorso un semestre universitario a Firenze (pagato da mamma e papà, tanto per cambiare). È anche vero che il bis-bis-nonno di queste persone potrebbe essere emigrato dall'Italia, e in base alla legge italiana i discendenti hanno diritto alla cittadinanza, però da qui a presentarsi come italiani… mah, ce ne passa. Come è noto, io stimo tantissimo gli USA (con i loro pregi e difetti), molto probabilmente più dell'Italia, ma di sicuro non vado in giro a spacciarmi per americano.<br />2. anche a me questo discorso del «noi siamo indipendenti a 18 anni» — mentre si scopre che in realtà hanno le mani legate da un mutuo ventennale di $100,000 — è sempre sembrato un controsenso, per il semplice fatto che il concetto di "mutuo" è l'esatto opposto di "indipendenza". La situazione diventa ancora più ridicola quando a pagare il mutuo sono i genitori. Anch'io, all'epoca, sarei subito diventato "indipendente" se mi fossero piovuti €100.000!<br />Poi, certo, in Italia il lavoro non esiste più mentre negli USA si trova comunque qualcosa, ma questo è un altro discorso.GiuseppeMacariohttps://www.blogger.com/profile/16761527759250672577noreply@blogger.com